Pubblichiamo questa nostra lunga chiacchierata con uno dei luminari della Sanità siciliana mentre nei meandri della politicanza regionale si stanno scannando per la nomina dei nuovi direttori generali di ospedali, policlinici ed ASP: speriamo abbiano un sussultò di dignità.
Intanto noi, quando sentiamo il bisogno di capire qualcosa di quello che accade nel mondo della Sanità ci sono alcune personalità alle quali ci affidiamo perché di riconosciuta autorevolezza e indipendenza.
Tra queste c'è certamente il prof. Giorgio Giannone, anche se lui preferisce il titolo di Dottore perché con l'Accademia catanese non è che sia andato sempre d'accordo, essendo uno spirito troppo libero per le consuetudini locali.
Ed essendo anche troppo bravo nella sua professione, cosa che non sempre è un vantaggio da queste parti.
Giannone è infatti “Il Chirurgo” per eccellenza, le sue preziose mani godono di rispetto internazionale ed è considerato un Capo Scuola, ed è proprio sulla Scuola, quella di Chirurgia Generale, che si concentrano le apprensioni sue e nostre, ovviamente, cioè di tutti quelli che vorrebbero che Catania e la Sicilia in generale potessero poter contare su una sanità pubblica d'eccellenza: non ci sarebbe nulla ad impedirlo se non l'incapacità di chi la governa scambiandola per un pascolo elettorale ed un bancomat finanziario.
E proprio a Catania, dall'inizio di questo anno, si è resa vacante quella che forse è la cattedra più prestigiosa dell'Università, quella di Chirurgia Generale retta per anni dal Prof. Francesco Basile, che dal 31 dicembre è andato in pensione ed al quale, ne approfittiamo, auguriamo un prosieguo sereno di vita e professione.
Il tema che si pone adesso è la successione in questo delicatissimo incarico, dal quale dipende la formazione delle future generazioni di chirurghi catanesi: non è roba da poco.
Abbiamo quindi incontrato il prof. Giannone, ormai dichiaratamente fuori da ogni gioco di posizionamento e quindi senza nessun interesse personale se non quello di poter assistere e contribuire al rilancio di una professione che per lui è stata una missione e ragione di vita.
La formazione dei giovani è sempre stata una sua fissazione e ne ha formati a decine, tra i migliori nelle sale operatorie in giro per il mondo, e quando abbiamo saputo del pensionamento di Basile e quindi della vacanza della cattedra di chirurgia generale, gli abbiamo chiesto: “Professore, e adesso che succede?”
Ci ha risposto inviandoci un articolo della prestigiosa rivista scientifica “The American Journal of Surgery”, lo proponiamo in calce per gli appassionati, che individua i sette requisiti essenziali che dovrebbe possedere un Chirurgo Accademico.
Articolo interessante, anche per chi la Sanità non la pratica ma si limita ad osservarla, e magari raccontarla per ricordare a tutti quanto sia essenziale che funzioni come si deve, perché prima o poi ciascuno ci si trova ad averne bisogno.
L'articolo suggerito dal Prof. ci spiega che il Chirurgo Accademico rappresenta una figura chiave nell'ambito della medicina moderna, non solo come medico, ma anche come innovatore e formatore di nuove generazioni.
Questo professionista non si limita alla pratica chirurgica, ma contribuisce significativamente all'avanzamento della scienza chirurgica, tramite ricerca, innovazione e insegnamento.
E, partendo da una ricerca scientifica che analizza le qualità di alcuni tra i migliori chirurghi del mondo, individua i sette requisiti essenziali:
- Identificazione di Problemi Clinici: Ha la capacità di riconoscere e affrontare problemi clinici complessi, spesso trascurati o considerati irrisolvibili da altri.
- Esperto del Campo: Diventa un'autorità nel suo specifico campo di studio e pratica.
- Innovazione e Trattamento: Introduce nuove tecniche e trattamenti per migliorare l'assistenza ai pazienti.
- Analisi degli Esiti: Valuta costantemente i risultati per perfezionare ulteriormente le innovazioni.
- Diffusione della Conoscenza: Condivide le sue conoscenze e esperienze attraverso pubblicazioni e presentazioni.
- Ricerca Continua: Pone domande fondamentali per il continuo miglioramento dell'assistenza sanitaria.
- Formazione di Nuove Generazioni: Si dedica alla formazione e al mentoring di futuri chirurghi e scienziati.
Serendipità e Innovazione
Il percorso professionale di un chirurgo accademico spesso si sviluppa attraverso la serendipità, con scoperte che emergono inaspettatamente durante la loro carriera. Questi professionisti tendono a scegliere aree di ricerca precedentemente trascurate, guidando l'innovazione e stimolando ulteriori ricerche nel campo.
Importanza della Persistenza Il successo nel campo accademico richiede una costante perseveranza, con progetti di ricerca che spesso non seguono percorsi lineari e richiedono anni di dedizione e impegno.
Il chirurgo accademico svolge quindi un ruolo fondamentale nello sviluppo della medicina moderna. La loro unica combinazione di abilità cliniche, innovazione e capacità di insegnamento contribuisce significativamente al progresso della scienza chirurgica e al miglioramento dell'assistenza ai pazienti.
Quindi è chiaro che l'Accademia catanese si trova davanti una grande sfida, dall'esito della quale potrebbe determinarsi il rilancio di una grande tradizione oppure, se la scelta dovesse essere di basso cabotaggio, il suo definitivo declino.
Nella lunga chiacchierata il Prof. Giannone tocca tanti temi, che hanno come sfondo l'allarme per la tenuta della Sanità Pubblica, che resta una delle più illuminate invenzioni del traballante sistema italiano, quel modello di sanità universale che il mondo ci invidia perché consente a tutti il diritto alla salute ed a essere curati.
Un modello oggi a rischio e sul quale bisogna aprire una seria riflessione.
Che riguarda tutti e non è ineluttabile che si butti tutto all'aria: possiamo ancora salvare le cose buone, ma bisogna vigilare e sostenere quanti continuano a battersi per una Salute per tutti.
Come il Prof. Giannone e parecchi altri, che ascolteremo con attenzione nelle prossime puntate.
Intanto grazie, caro Professore, per quello che ha fatto finora e, soprattutto, per quello che continuerà a fare per i futuri chirurghi ai quali continuerà ad insegnare quanto sia importante studiare, studiare, studiare.
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