Ci risiamo, non riescono a farne una che ne sfasciano dieci.
Ancora ubriachi per la “meraviglia” del Lungomare Liberato, l'invenzione di Enzo Bianco che ritorna ad ogni primavera a prescindere dal colore di chi gli è succeduto, per la gioia di qualcuno e la disperazione di tutti gli altri che si ritrovano imbottigliati nel caos automobilistico delle zone limitrofe senza alcun controllo (basta leggere i commenti sui post del comune), dai corridoi del Palazzo degli Elefanti arriva una notizia che inquieta non poco.
A darla, a margine di una bi-commissione consiliare dedicata al tema, è l'assessore di Fratelli d'Italia Viviana Lombardo “detta Nuccio” che, così riporta l'ottima Maria Elena Quaiotti nella sua cronaca su La Sicilia, dichiara abbastanza spensieratamente, come nulla fosse: “la stabilizzazione per le cinque unità (di assistenti sociali, ndr) in realtà è possibile fino a fine 2026, farlo ora significherebbe doverle pagare con risorse comunali, che non abbiamo. Sicuramente la questione sarà affrontata nel 2025 compatibilmente con le risorse di bilancio”.
A fine 2026? Affrontata nel 2025? Perfetto, campioni mondiali di rinvio ad ostacoli.
Ma di che si tratta? Cosa da niente, gli assistenti sociali, uno dei servizi più importanti e delicati che un'amministrazione comunale con gravissimi problemi di devianza e disagi sociali dovrebbe prestare alla propria cittadinanza.
E loro che fanno: ne riparleranno, se tutto andrà bene e non avranno altro da fare, nel 2026!
Qual è, quindi, la situazione a Catania?
Già nel novembre dello scorso anno si erano incontrati, sindacati-amministrazione, con i primi segnalavano come gli assistenti sociali che prestavano servizio dal 2019, già a quella data avevano maturato i requisiti per la stabilizzazione previsti dalla legge Madia, potendo così garantire al comune la richiesta professionalità acquisita.
Gli Assessori presenti, si legge nel verbale: “nel prendere atto in piena collaborazione e disponibilità di tale richiesta, di concerto con l’Amministrazione tutta, valuteranno, ai fini di decidere l'eventuale stabilizzazione con inserimento nel Piano del Fabbisogno, i requisiti economici e finanziari per incrementare la Direzione Servizi Sociali, la quale tutt'ora risulta carente di personale nonostante le assunzioni”.
Quindi già lo scorso novembre erano perfettamente a conoscenza della drammatica carenza di organico e che quelle unità di assistenti sociali avevano maturato i requisiti per essere stabilizzate, ma non riescono a risolverlo.
Tanto per cambiare.
E si arriva a questo venerdì 5 aprile, quando si riuniscono congiuntamente le commissioni consiliari Personale e Servizi Sociali per audire amministrazione Trantino, sindacati e Ordine degli assistenti Sociali.
Nel corso dell'incontro della bi-commissione, i rappresentanti sindacali e quelli dell'Ordine degli assistenti sociali hanno ricordato agli statisti dell'amministrazione comunale che “tra il dicembre del 2018 e il gennaio del 2019, , sono state assunte 17 assistenti sociali. L’assunzione, a tempo determinato per un anno, era finanziata con i fondi del poninclusione, e si è prorogata in questi anni in continuità grazie all’utilizzo di altre fonti di finanziamento extracomunali (fondo povertà , PAL). L’assunzione tendeva a coprire parzialmente il fabbisogno di assistenti sociali in pianta organica.”
Hanno quindi anche spiegato che adesso "la stabilizzazione potrebbe avvenire attraverso l’Articolo 1, comma 22-ter (Stabilizzazione degli assistenti sociali) – inserito in sede referente – dell’articolo 1 che differisce, con esclusivo riferimento al personale con profilo di assistente sociale, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024 sia il termine entro il quale il dipendente a tempo determinato può essere stabilizzato ai sensi di una disciplina transitoria sia il termine posto, al fine della medesima possibilità di stabilizzazione, per la maturazione, presso la relativa pubblica amministrazione, del requisito di almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni".
Certo, forse spiegato così gli viene difficile da capire, magari potrebbero tradurglielo in fumetti, con qualche disegnino.
Fatto sta che appare chiaro che la data del 2026 indicata dall'assessora di Fratelli d'Italia Viviana Lombardo “detta Nuccio” appare del tutto inventata e comunque di certo assolutamente tardiva: il termine di legge è il 31 dicembre 2024, altro che 2026!
Anche perché, sempre chiarito da sindacati e Ordine, il comune di Catania è lontanissimo dal garantire, anche in questo campo, i benedetti LEP, cioè i Livelli Essenziali di Prestazioni: in base alle norme occorrerebbe un'assistente sociale ogni 5 mila residenti, quindi almeno 60 per Catania mentre non si capisce quanti siano in realtà e si fanno storie per stabilizzarne appena 5, perché di questo si tratta: appena 5, e con 4 di quelle “storiche” adesso in servizio che stanno per andare in pensione.
Ora sarebbe da chiedere alla Prefettura e Tribunale dei Minori, che meritoriamente nei giorni scorsi hanno aperto un tavolo sulla dispersione scolastica: come diavolo pensano di poter affrontare questi enormi problemi se la città è amministrata da statisti che non riescono neanche a stabilizzare 5 assistenti sociali?