Abbiamo atteso che partisse il gruppo di amici ebrei che hanno festeggiato a Catania Pesach, la pasqua ebraica: è tempo di follia ed un pò di prudenza si è resa necessaria.
L'evento si è svolto presso Le Dune Sicily Hotel, che per l'occasione è stato certificato Kosher, per consentire il rigoroso svolgimento di riti antichissimi, ognuno finalizzato ad avvicinarsi a Dio, Elohim della Terra Promessa.
Ne approfittiamo per raccontarci qualcosa che probabilmente non sappiamo.
Pesach, conosciuta anche come Pasqua ebraica, è una delle festività più importanti del calendario ebraico.
Celebra la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto, un evento narrato nel libro dell'Esodo nella Bibbia. Secondo la tradizione, Mosè guidò gli israeliti fuori dall'Egitto, dove erano stati schiavi per generazioni, in un viaggio verso la libertà che culminò con la ricezione delle Tavole della Legge sul Monte Sinai.
Pesach dura otto giorni in molte comunità ebraiche della diaspora e sette giorni in Israele e nelle comunità riformate. Durante la prima notte di Pesach (le prime due notti nella tradizione ortodossa e conservatrice fuori Israele), le famiglie e gli amici si riuniscono per il Seder, un pasto rituale che include la lettura della Haggadah.
Questo testo racconta la storia dell'uscita dall'Egitto e spiega le varie tradizioni e simboli associati alla festività.
Alcuni dei simboli più importanti del Seder includono:
- Matzah: il pane azzimo, che ricorda la fretta con cui gli ebrei lasciarono l'Egitto, senza avere tempo di far lievitare il loro pane.
- Maror: erbe amare, simbolo delle amarezze della schiavitù.
- Charoset: una miscela dolce di frutta e noci, che rappresenta il malta usato dagli schiavi ebrei per costruire in Egitto.
La cucina kosher segue le leggi dietetiche ebraiche chiamate kashrut, che determinano quali alimenti possono essere consumati e come devono essere preparati e serviti. Queste regole provengono dalla Torah e sono state interpretate e dettagliate nel corso dei secoli. Le leggi del kosher influenzano vari aspetti della cucina e dell'alimentazione ebraica.
Durante Pesach, è proibito il consumo di chametz, ovvero cibi fermentati o lievitati derivati da cinque tipi specifici di cereali: frumento, orzo, segale, avena e spelta.
Ciò commemora la fretta con cui gli ebrei sono partiti dall'Egitto, che non permise loro di aspettare che il pane lievitasse.
La festività è anche un'occasione per riflettere sui temi della libertà, della giustizia e della redenzione, e molti la vedono come un momento per considerare le forme moderne di oppressione e schiavitù, riflettendo su come si possa contribuire alla liberazione e al benessere collettivo.
Il nostro approccio a questi temi, e quindi anche a questo incontro, com'è noto a chi ci legge da tempo, è assolutamente laico, e con la curiosità ed il rispetto del laico vi ci accostiamo.
Ad organizzare questa pasqua ebraica etnea sono stati l'avvocata siracusana Carola Parano e l'amico israeliano Elia Artom, ed è proprio lui che ci ha ricordato la storicità dell'evento che non si realizzava da oltre 500 anni in Sicilia.
Elia Artom appartiene ad una importante famiglia di rabbini e ricercatori, con il nonno ed il padre che hanno avuto un'importante ruolo nell'ambito della Comunità ebraica.
Ospite d'onore di questa Pesach che si è conclusa il primo di maggio, officiante dei riti e maestro della Tradizione il Rabbino Boaz Pash.
Classe 1966, sposato con l'insegnante di matematica Sarah e padre di sei figli, è nato a Gerusalemme, ebreo ortodosso è attualmente rabbino di Cracovia dopo esserlo stato di Lisbona.
Parla correntemente diverse lingue, oltre all'ebraico nativo: portoghese, polacco , russo e inglese; si è ripromesso per l'anno prossimo di imparare l'italiano, ma per questa intervista gli abbiamo chiesto di usare il suo ebraico, per apprezzarne la particolare musicalità approfittando della efficace traduzione di Elia Artom.
Nato e cresciuto nella Città Vecchia di Gerusalemme in una famiglia ebrea, Pash si è laureato all'Accademia rabbinica Joseph Straus e ha ricevuto l'ordinazione rabbinica ortodossa presso Yeshiva Heichal HaTorah a Gerusalemme, un accademia di studi superiori sulla Torah e sul Talmud.
È stato cofondatore e insegnante della yeshivah Maaleh Amos.
Nel 1992 si recò a Kiev , in Ucraina , dove fondò una yeshivah.
Dal 1994 al 1998 ha lavorato come insegnante a San Paolo , in Brasile, e poi presso lo Shavei Israel Center di Aizawl, nello Stato di Mizoram , nel nord dell'India.
È stato rabbino della Comunidade Israelita de Lisboa , in Portogallo, tra la fine di gennaio 2004 e la fine di settembre 2005, presso la Sinagoga Shaaré Tikva .
Dal 2006 è rabbino di Cracovia in Polonia.
Un rabbino è una figura religiosa di particolare rilevanza all'interno del giudaismo, in pratica si trova al vertice della comunità, responsabile dell'insegnamento delle leggi e delle tradizioni ebraiche. La parola "rabbino" deriva dall'ebraico "rav", “rabbi” che significa "maestro" o "grande".
Tradizionalmente, un rabbino è colui che è profondamente impegnato nello studio della Torah, nel Talmud e in altre scritture sacre ebraiche, e che è qualificato per interpretare la legge ebraica (Halakhah).
Il ruolo principale di un rabbino è quello di guidare la comunità ebraica, condurre i servizi religiosi, celebrare i riti di passaggio come matrimoni e funerali, rispondere alle questioni legali e etiche secondo la legge ebraica e insegnare alla comunità.
Anche se nella storia il titolo di rabbino era conferito principalmente agli uomini, nelle correnti moderne del giudaismo, come il riformato e il conservativo, le donne possono anche essere ordinate rabbini.
Il processo per diventare rabino varia a seconda della corrente del giudaismo, ma generalmente include un profondo studio teologico, spesso in un seminario rabbinico, e una formazione pratica nella gestione della comunità e nella conduzione dei servizi.
Sono stati diversi i temi che abbiamo trattato nel corso della chiacchierata, tra questi abbiamo appena sfiorato il mistero della Cabala.
Ne diamo qualche cenno qui, ma Rav Boaz Pash si è limitato a dirci che la Cabala è come il DNA, la si può studiare per sempre senza capirla mai, il segreto è nel farsi sempre domande.
La Cabala è una forma di misticismo ebraico che esplora la natura divina e il significato più profondo delle leggi e dei comandamenti ebraici, così come il senso nascosto del testo sacro della Torah.
Le radici della Cabala risalgono all'antichità, con lo sviluppo più significativo e la codifica che si sono verificati nel Medioevo.
Ein Sof e le Sefirot: La Cabala insegna che Dio, chiamato Ein Sof (l'Infinito), è al di là della comprensione umana e trascende qualsiasi pensiero. Tuttavia, Dio interagisce con il mondo attraverso dieci forze creative o attributi, noti come Sefirot, che sono sia manifestazioni di Dio sia veicoli attraverso i quali l'universo è stato creato e continua ad essere governato.
Albero della Vita: Gli insegnamenti cabalistici sono spesso rappresentati simbolicamente dall'Albero della Vita, che è un diagramma composto dalle dieci Sefirot e i percorsi che le connettono. Questa struttura rappresenta la complessità della realtà fisica e spirituale e la relazione tra Dio, l'universo e l'umanità.
Studio della Torah: La Cabala vede la Torah come un testo criptato con significati nascosti. Gli studiosi cabalistici interpretano non solo il testo evidente (Peshat), ma anche i livelli nascosti di significato, tra cui il Remez (allusioni), il Drash (interpretazioni midrashiche) e il Sod (il livello segreto o misterico).
Tikkun Olam: Un concetto centrale in molti insegnamenti cabalistici è quello di "Tikkun Olam" (riparare il mondo). Questo insegna che le azioni umane hanno un impatto profondo non solo sul mondo fisico ma anche sulle realtà spirituali. Compiti spirituali e materiali, come seguire i comandamenti e agire eticamente, contribuiscono a restaurare l'armonia del mondo e a promuovere la presenza divina.
Al di là degli aspetti più esoterici di ogni religione, è poi la sua immanenza nel presente che la rende attuale.
Ci spiega Rav Pash: “Capita che ci siano politici non all'altezza della situazione, ma Elohim si occupa anche degli idioti”.
E forse, aggiungiamo noi, in questo periodo ce ne sono troppi in giro di idioti. E molti sono anche malvagi.
Sullo sfondo di ogni ragionamento si possa fare in questo momento, resta l'orrore insuperabile di quel 7 ottobre, la data che segna l'inizio di una nuova storia, una brutta, terribile storia.
Come anche la convinzione, nostra, che il popolo palestinese non coincide con Hamas e quello israeliano con chi lo governa: ma resta il fatto che Israele è l'unica democrazia di quell'area strategica, e questo lo rende indispensabile per chi crede nella libertà e nel progresso.
Purtroppo, come ci ricorda il rabbino Pash, ci sono troppi idioti ed anche di loro deve occuparsi Elohim.
Di fronte all'enormità di quanto sta accadendo, Rav Pash si limita a dire che ebrei e palestinesi sono popoli cugini, probabilmente anche fratelli, e come in molte famiglie si litiga anche ferocemente, ma poi il Padre alla fine troverà la soluzione per far fare pace ai suoi figli: non sono concetti da poco e non sono frasi facili da pronunciare.
Il richiamo a quel Padre che adesso piange, per chiunque soffra, per chiunque muoia.
Per chiunque.
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