Sport? Roba da ricchi: in Sicilia si fanno Olimpiadi di impia nti sportivi pubblici inesistenti
Ad esattamente un secolo di distanza dall’ultima volta, in questa estate 2024 è ancora la romantica e misteriosa Parigi ad ospitare i Giochi Olimpici, giunti adesso alla loro trentatreesima edizione.
La città della Tour Eiffel e degli Champs Elysées è stata infatti teatro delle Olimpiadi già nel luglio del 1924 e, prima ancora, nel 1900; ciò le fa dunque ottenere il secondo posto nella classifica delle capitali che hanno ospitato ben tre edizioni della competizione, subito dopo Londra.
Tanto è cambiato da quando gli atleti provenienti da ogni angolo dell’antica Grecia si riunivano nell’importantissimo centro di Olimpia, per sfidarsi e testare le loro capacità, fisiche e mentali, puntando ad ottenere il favore degli dèi e la gloria del pubblico.
Nella presente edizione, sportivi di ogni nazionalità si trovano in Francia per competere in quasi 40 discipline, da quelle già consolidate fino alle più recenti.
È quindi pressoché impossibile, pure per chi volesse mantenere un certo distacco dallo spettacolo delle Olimpiadi, non dare neanche un rapido sguardo al medagliere della nazionale italiana, composta da grandi eccellenze dello sport, anche siciliane.
Dalle eccellenze…
Indipendentemente dalla posizione finale di ciascun partecipante, di certo non si arriva ad un’Olimpiade per pura casualità, specialmente quando i primi passi verso il professionismo sportivo vengono mossi all’interno di un’isola del sud Italia: lo sanno più che bene i 16 atleti siciliani che, durante questi Giochi 2024, rappresentano non soltanto la bandiera tricolore ma anche proprio quella della Trinacria.
Le schermitrici Rossella Fiammingo e Alberta Santuccio, i pallanuotisti Claudia Marletta, Valeria Palmieri, Giuseppina Aurora Condorelli e Francesco Condemi e il pugile Salvatore Cavallaro compongono, insieme, il gruppo più numeroso, ossia quello catanese; presenti all’appello anche la giovanissima judoka ragusana Savita Russo e il velocista siracusano Matteo Melluzzo.
Le province di Palermo, Trapani e Caltanissetta possono ammirare le gesta dei loro prodigi, cioè i pallavolisti Myriam Fatime Sylla e Roberto Russo, il vogatore Emanuele Liseo, il siepista Osama Zoghlami, la velocista Alice Mangione, il sollevatore Nino Pizzolato e lo skater Alessandro Mazzara.
Che siano giovani alla loro prima esperienza olimpica o veterani della competizione, come attestano le medaglie d’argento e bronzo nei precedenti Giochi Olimpici di Rio (2016) e Tokyo (2020) per Rossella Fiammingo, Alberta Santuccio e Nino Pizzolato, si tratta di una florida parte di quegli atleti a cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha garantito _“avete l’affetto di tutto il Paese”_ . Non potrebbe essere altrimenti.
Da che pulpito, allora, la Sicilia osserva alcuni dei suoi migliori atleti gareggiare in questi giorni ai Giochi parigini?
E quanto eccelle, questa regione, per coloro che non hanno invece velleità olimpiche ma, semplicemente, la volontà di arricchire la propria vita con lo sport?
…alle bocciature Olimpiche
Il Rapporto Sport 2023, una ricerca che analizza la dimensione economica dell’industria della pratica sportiva in Italia, stima che tale settore “genera un valore pari a 22 miliardi di euro” : parlando in percentuali, si tratta dell’1,3% del PIL nazionale.
Nel caso in cui non si desiderasse guardare all’impatto sociale dello sport, valore oltretutto riconosciuto dall’art. 33 della stessa Costituzione, sarebbe opportuno almeno considerare il dato “che batte moneta” per realizzare quanto il benessere psicofisico, garantito dallo sport, sia più che degno di essere promosso e sostenuto.
È una vera fortuna che, in Sicilia, tutto ciò venga effettivamente ben considerato!
Il 14 febbraio scorso, sul sito istituzionale della Regione Siciliana, si rende nota la pubblicazione del bando dell’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, nel quale si ripropone un’iniziativa fortemente voluta dal Presidente Schifani: dopo il successo ottenuto nel 2023, ritorna il voucher per la pratica sportiva.
Si tratta di un contributo pari ad addirittura 50 euro, destinato ai minori dai 6 ai 16 anni appartenenti a famiglie meno abbienti, spendibile in tutte le società sportive aderenti affiliate al CONI o al Comitato Italiano Paralimpico.
“È una misura che ha un forte impatto sociale e culturale per i risvolti che la pratica dello sport, con le sue regole e i suoi valori, ha sulla crescita, non soltanto fisica, dell’individuo e per la prevenzione di disagio e devianza” afferma, giustamente, l’assessore Elvira Amata.
Crescita e prevenzione che, però, non riguardano gli impianti sportivi dell’Isola.
Nel 2023, l’agenzia PTS elabora per Il Sole 24 Ore *la diciassettesima classifica sull’”indice di sportività” delle province italiane* , tenendo conto di 32 indicatori suddivisi in quattro grandi categorie: tra queste, anche quelle riguardanti gli impianti sportivi e lo sport nella società.
I risultati di tale classifica non evidenziano una realtà molto brillante per le condizioni dello sport siculo ma, anzi, confermano dei dati prevedibili per una Regione sostanzialmente sprovvista di impianti sportivi pubblici: a fare “meglio” è certamente la provincia di Messina, alla 72esima posizione, mentre quelle di Caltanissetta, Agrigento ed Enna non possono risparmiarsi una figuraccia, piazzandosi rispettivamente 101esima, 102esima e 104esima; Catania (81esima) e Siracusa (82esima) riescono a distanziarsi di qualche gradino da Palermo (87esima).
Ma se lo sport non può essere una priorità, è chiaro che debbano essercene altre.
Giorno 27 maggio 2024 viene ufficialmente firmato l’accordo tra Stato e Regione Siciliana in merito a dove destinare le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021/27: grazie ad un contributo pari a 6,8 miliardi di euro, potranno essere finanziate 580 opere pubbliche.
Il Fondo si articola in più aree, come quella “Sociale e Salute”, la quale prevede appunto la realizzazione e/o riqualificazione di impianti sportivi pubblici… “per cui non si prevedono più di una decina di interventi su tutta l’Isola”.
A questo specifico settore, infatti, sono destinati più o meno 121 milioni di euro.
Malgrado ciò, potrebbe esserci una buona notizia: considerato che 1,3 miliardi di denari sonanti sono indirizzati per il cofinanziamento per il Ponte sullo Stretto, perché allora non considerare quest’opera come il più grande impianto sportivo pubblico mai creato (letteralmente)?
Un luogo perfetto per i corridori o per gli appassionati di sport acquatici e un grande passo avanti per le priorità siciliane.