“Torrente Acquicella: una fogna a cielo aperto”: non sono nostre parole per un titolo ad effetto, ma la frase "tranchant", ovvero senza peli sulla lingua, utilizzata dal Presidente di AdSP (Autorità di Sistema Portuale di Sicilia orientale Augusta - Catania ) che il problema se lo ritrova praticamente "in casa" attesa la contiguità della foce del torrente con il Porto.
Il Torrente Acquicella nasce con le acque di pioggia delle colline di Monte Pò, continua il suo percorso iniziale praticamente interrato sotto i binari della ferrovia Palermo-Catania per poi costeggiare l'Aereoporto, quindi viene ad essere scavalcato da alcuni ponti stradali e infine "sversa" ( termine più opportuno ) le sue acque in mare.
Purtroppo, l'alto grado di inquinamento delle acque che, sfociando in mare accanto la spiaggia libera numero uno, contribuiscono ad inquinare il litorale della Playa, non è il solo grande problema.
Infatti, ad ogni pioggia un pò più copiosa, arrivano le esondazioni dall'alveo che allagano la zona di Via Acquicella Porto e il Cimitero monumentale, per non parlare del clamoroso allagamento dell'Ospedale Garibaldi nel 2021.
La Politica? Assente. Come sempre quando si parla di manutenzione.
A farne le spese, anche e forse soprattutto, gli abitanti del nutrito Condominio di Via Acquicella Porto che, come potete vedere dalle immagini del nostro reportage, devono convivere da oltre un decennio con le conseguenze dei continui straripamenti dell'Acquicella.
La causa principale di queste esondazioni è rappresentata dalla mancata pulizia dell'alveo torrentizio che si presenta come un selva intricata di rigogliose canne e vegetazione varia, con la immancabile "chicca" di tonnellate di rifiuti di tutti i tipi scaricati dai soliti vandali praticamente in tutto il corso accessibile del torrente.
Reiterate denunce, esposti, proteste nei confronti delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute, ad oggi, non hanno dato esito, e i disagi dovuti alle esondazioni sono una delle tante vergogne che macchiano una Città che però, nel racconto attualmente in auge che ci arriva dai Social dell'Amministrazione corrente, sarebbe una sorta di Edimburgo del Sud.
Vaglielo a spiegare ai residenti le cui auto, se non spostate anche nel cuore della notte in tutta fretta, vengono sommerse dalla melma puzzolente, alle famiglie che convivono con un fetore nauseabondo proveniente dall'immancabile rimescolamento di acque "bianche" e nere".
Acque, che, in ogni caso, refluiscono nel corso d'acqua "arricchite" non solo dalle fogne di detto condominio, ma anche da tutto il menù di elettrodomestici, plastiche, immondizia, liquami, scarichi, idrocarburi e Dio solo sa cos'altro, che contribuiscono a rendere la Playa uno dei mari più inquinati d'Italia.
Dulcis in fundo, la burocrazia, che come sempre la fa da padrona.
In un guazzabuglio più fitto delle canne che prosperano rigogliose e indisturbate nel torrente, si intrecciano e confondono competenze, responsabilità, procedure, caratteristiche degli interventi da eseguire, risorse da reperire etc. etc.
In realtà, i fondi per un primo intervento atto a ripulire il "malato" sono stati assegnati più di un anno fa dalla protezione civile e mentre scriviamo, giunge notizia che si starebbe finalmente sbloccando il relativo bando per l'assegnazione dei lavori.
Che il nostro "intervento" abbia portato fortuna?
Staremo a vedere.
Per il momento dal Torrente Acquicella è tutto…A voi studio!