L’aria vibrante di Catania si è fusa con l’emozione palpabile all’interno del Teatro Massimo Bellini, dove è andata in scena una straordinaria rappresentazione di Norma.
Con questo capolavoro immortale di Vincenzo Bellini, si è inaugurata la stagione lirica in un’atmosfera che ha saputo rendere omaggio al 190° anniversario della morte del compositore, in memoria del maestro Domenico De Meo. Un evento che non ha solo celebrato la musica sublime di Bellini, ma ha anche trasformato il teatro in un luogo di riflessione e di travolgente bellezza.
A presenziare alla prima il vice premier il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, accompagnato tra gli altri dal capogruppo di Fi al Senato, Maurizio Gasparri e dall’eurodeputato di Fi, Marco Falcone. Ad accoglierli il sindaco di Catania, Enrico Trantino, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, la prefetta Maria Carmela Librizzi, il vicepresidente del Consiglio d’amministrazione del Teatro, Daniela Lo Cascio.
La presenza della cultura in Sicilia è evidente e tangibile, sottolineata dal fatto che poche ore prima della rappresentazione dell’opera, c’è stata la visita del Presidente della Repubblica ad Agrigento, capitale della cultura.
Sin dall’ouverture, il pubblico, composto da appassionati e personalità di spicco, è stato travolto dall’intensità della musica.
La guida del giovane direttore d’orchestra Leonardo Sini, al suo debutto al Teatro Bellini, ha evidenziato una sensibilità straordinaria nel rendere giustizia all’opera del cigno catanese, grazie anche alla magistrale esecuzionde dell'orchestra del Massimo.
Nel foyer un’elegante parata di abiti sontuosi e gioielli raffinati cattura lo sguardo: le signore, avvolte in abiti da sera di velluto morbido, lamé scintillante o taffetà croccante, sfoggiano capotti lunghi, pellicce e paillettes. Gli uomini, impeccabili nei loro smoking d’ordinanza, completano l’atmosfera di sofisticata mondanità.
Tra le altre personalità di spicco gli ambasciatori Michele Valensise e Armando Varricchio, Simonetta Cheli, direttrice dell’Osservatorio della Terra e capo di Esrin, la sede italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dei governi Amato e Prodi, l’arcivescovo di Catania mons. Luigi Renna, il presidente della Corte di Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, il presidente della Corte di Appello di Catania, Filippo Pennisi, il presidente del Tribunale di Catania Francesco Mannino, il procuratore generale di Ragusa, Francesco Puleio.
La visione di Hugo de Ana: una Norma moderna e universale
Il regista Hugo de Ana ha scelto di ambientare l’opera in una Gallia napoleonica, trasportando il dramma classico in una cornice moderna e dinamica. Grazie a scenografie mobili e costumi di forte impatto visivo, lo spettacolo ha restituito l’instabilità emotiva e politica che permea il libretto di Felice Romani.
Il cuore del belcanto si è intrecciato con un’estetica contemporanea che ha reso ancora più universale il dramma di Norma, una donna ferita ma combattiva, capace di sacrificarsi per amore e giustizia.
Nel ruolo della protagonista, il soprano Irina Lungu che nella sua interpretazione di Casta Diva è stata accolta da lunghi applausi.
Accanto a lei, il tenore Antonio Poli ha offerto una rappresentazione potente e passionale di Pollione. Ai nostri microfoni ha rivelato di aver affinato la sua interpretazione grazie alla guida del Maestro Fabrizio Maria Carminati, con cui aveva lavorato in precedenza a Macerata.
Il secondo atto ha raggiunto il culmine emotivo con il duetto tra Norma e Adalgisa, interpretata da Elisa Balbo. Le due artiste hanno dato vita a un confronto intenso e struggente, incarnando il dramma umano di due donne legate da amore e rivalità, ma unite dalla solidarietà e dal perdono. Questo momento di straordinaria forza drammatica ha mantenuto il pubblico sospeso, fino alla catarsi finale.
Carlo Lepore, nel ruolo di Oroveso, ha conferito autorevolezza e profondità alla figura del capo dei druidi, mentre i ruoli di Clotilde e Flavio, interpretati rispettivamente da Anna Malavasi e Marco Puggioni, hanno completato con precisione e grazia un cast di altissimo livello. Ogni artista ha contribuito a creare un equilibrio perfetto tra vocalità e interpretazione, così come il coro e l'orchestra del Teatro Massimo Bellini, diretto dal maestro Luigi Petrozziello.
Il sacrificio finale di Norma, che si ricongiunge con Pollione nella morte, è stato reso con una potenza emotiva travolgente. La regia di de Ana ha enfatizzato il carattere universale di questo atto d’amore e redenzione, un messaggio che attraversa i secoli e parla a ogni generazione.