Tra gli arrestati dell'Operazione "Fiori Bianchi" c'è Giorgio Cannizzaro, un esponente storico del Clan Ercolano-Santapaola ma residente a Roma da dove gestiva gli affari della Famiglia. Gli inquirenti hanno non a caso sottolineato i contatti altolocati del Cannizzaro, ed infatti le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania hanno ascoltato in diretta i rapporti dell’uomo di Cosa Nostra con esponenti del ceto imprenditoriale e con soggetti operanti nelle istituzioni, e lo hanno ascoltato mentre manteneva rapporti addirittura confidenziali con Prelati noti in Vaticano. Il nome di Cannizzaro è appunto noto nell’ambiente e del resto su suoi rapporti si era già fatta luce nell’ambito del procedimento denominato “Padrini 3”. Ad accusarlo ora ci sono le dichiarazioni dei collaboranti La Causa, Barbagallo, Sturiale e D’Aquino. Santo La Causa lo ha indicato come uomo molto vicino ad Angelo Santapaola ed ha descritto ai Magistrati la biografia criminale di Cannizzaro, inviato dal vecchio Ferrera (Cavadduzzu) nella capitale per curare i rapporti con chi comandava. E Cannizzaro ci mette poco ad entrare nel giro giusto, diventando amico di imprenditori e di funzionari ministeriali, tant’è che si dice in grado di muovere cose e persone alla bisogna. Un uomo misterioso per certi versi, visto che dagli atti risulterebbero contati del Cannizzaro con esponenti dei Servizi e persino il convincimento in capo a qualcuno che egli possa risolvere certi processi in Cassazione. Giorgio Cannizzaro ha 63 anni ed intrattiene molteplici qualificati ed eterogenei contati anche con esponenti della Massoneria. Ecco, quindi, ricomparire la Massoneria (SUD ha ripetutamente insistito sul rapporto scellerato tra mafiosi e massoni). In particolare gli investigatori intercetteranno le conversazioni di Cannizzaro con Corrado Labisi, proprietario della casa per disabili “Lucia Mangano di S. A. Li Battiati, “Sovrano, Gran Commendatore e Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia del Sud (Massoneria Universale di Rito Scozzese Accettato Zenith di Roma)”. I Magistrati indicano Labisi come soggetto “legato al Cannizzaro da un rapporto che va al di la della mera conoscenza e che sottintende una comunanza di interessi per certi versi inquietante”. Al telefoni i due si chiamano “Fratelli” e si discute dell’Africa, si precisa che ci sono delle cose da concretizzare laggiù. Il Cannizzaro si occupa quindi di operazioni finanziarie e sembra vicino alla Massoneria e lui stesso massone. Più volte abbiamo sottolineato la responsabilità della cosiddetta area grigia, dei colletti bianchi, delle alleanze scellerate di Cosa Nostra con la politica, l’imprenditoria ed i poteri occulti; con l’operazione denominata “Fiori bianchi” giungono ancora nuovi riscontri che confermano la presenza pervasiva a Catania di un tessuto borghese – fatto di professionisti, funzionari, imprenditori – che non subisce la Mafia ma che ci va a braccetto, per farci affari, per fare carriera ed in definitiva per condividerne il sanguinoso potere.

FIORI BIANCHI: tra l'esponente storico della famiglia Santapaola ed il Massone un rapporto "che sottintende una comunanza di interessi per certi versi inquietante" Autore di giorgio drago