Siamo abituati a tutti i tipi di personaggi politici ormai. Dall'unto del Signore, che per chi non lo ricordasse è Silvio Berlusconi a Raffaele Stancanelli, attuale Sindaco di Catania, che oggi in pompa magna ha convocato una conferenza stampa per scegliere se andare a Roma o rimanere a Catania. Dopo aver negato l'esistenza del pericolo del dissesto finanziario a Catania e ricordato tutte le cose che ha fatto, senza citarne neanche una, alla fine, dice Stancanelli «rimango a Catania, me lo chiede la gente» e poi legge una lettera inviatagli da un bambino di otto anni che lo invita a rimanere Sindaco di Catania. A volte la coscienza civile dei bambini ci sorprende sempre. Insomma tra l'invito dell'Onorevole Ignazio La Russa a candidarsi alle politiche del 2013 e la lettera supplica del bambino di otto anni Stancanelli sceglie la linea politica del bambino di otto anni. «Resto a Catania, con il cuore e con il cervello» tuona in conferenza stampa. Ci sono tutti i media della città e della regione ad ascoltare le parole del primo cittadino. Convoca una conferenza stampa e non si dimette. A chiedergli di rimanere Sindaco di Catania sarebbe un bambino di 8 anni con una lettera indirizzata al primo cittadino. Autore Vincenzo Barbagallo Titolo Video Stancanelli e il grande bluff
Politicamente corretto, mediatico e salvatore della patria Stancanelli resta a Catania e rifiuta gli allori di Roma. Peccato però che la scelta di oggi era l'unica che potesse fare. La legge 270 del 2005 indica in 180 giorni, prima dello scioglimento naturale del Parlamento, il termine per potersi dimettere da Sindaco di una grande città, o Presidente di Provincia (vedi Castiglione) e poi candidarsi. Se è vero che il voto delle politiche è "anticipato" a febbraio e quindi si dovrebbero accorciare i tempi, nella fattispecie secondo la legge "Calderoli", non si può parlare in questo caso di scioglimento anticipato perché recita secondo il testo lo scioglimento per essere anticipato deve essere "di oltre centoventi giorni dalla scadenza naturale".
L'unica strada del Sindaco di Catania è sempre stata da Novembre, quando non si è dimesso in tempo, quella di rimanere a Catania. Roma, forse, è nei pensieri di altri. La sofferta decisione che ha portato a scegliere con il cuore Catania è stata un grande bluff riuscito bene per la copertura mediatica, ma chi bleffa sempre prima o poi viene scoperto. Il poker docet.