Uno spettro si aggira tra i corridoi di Palazzo degli Elefanti. E' il fantasma del "rimpasto", una vera e propria rivoluzione all'interno dell'amministrazione che potrebbe far saltare nomi importanti che fino ad oggi hanno giocato un ruolo fondamentale all'interno della giunta guidata da Enzo Bianco di Mattia S. Gangi Le prime tracce della presenza fantasmagorica sono state avvistate all'indomani della creazione di due nuove realtà all'interno del Consiglio; da un lato la scissione di Articolo 4 e la nascita del partito "Sicilia Democratica" facente riferimento all'Onorevole Lino Leanza, dall'altro l'arrivo del nuovo gruppo "Catania Futura" ispirato da D'Agostino e Torrisi. Com'era prevedibile l'irrompere di questi due nuovi soggetti ha frantumato i già fragili equilibri che tenevano in piedi la giunta comunale, mettendo in moto un complicato meccanismo di fughe, cambi di casacca e nuove logiche. Il primo soggetto istituzionale ad essere direttamente interessato è chiaramente la Giunta. Una giunta già poco rappresentativa della composizione consiliare diventa in tal modo ancora più distante, rendendo il "rimpasto" sempre meno "probabile" e sempre più "necessario". Proprio per questo noi di SUD Press abbiamo voluto analizzare le prime manifestazioni spiritiche ed osservare una per una le poltrone che potrebbero inevitabilmente "saltare". Partiamo chiaramente dal primo soggetto politico interessato, ovvero Articolo 4. Il partito vanta tra i suoi assessori Salvo Di Salvo e l'avvocato Angela Mazzola; Il primo, dopo essere stato per anni fedelissimo dell'onorevole Leanza, si era ultimamente avvicinato alla segreteria politica del suo attuale rivale Luca Sammartino. Luogo dal quale pare essere stato allontanato dopo alcune incomprensioni con lo stesso Sammartino. Morale della favola? Dopo aver rotto sia con Leanza che con Sammartino oggi Di Salvo si ritrova "orfano politico", senza una reale rappresentatività in consiglio. Per quanto riguarda invece Angela Mazzola, accusata dalle male lingue di aver condotto un assessorato "dormiente", si fanno sempre più pressanti le voci che la vedrebbero sostituita da Alessandro Corradi, uomo chiave di Luca Sammartino a Catania. Ma Articolo 4 non è il solo ad avere qualche difficoltà. Un vero e proprio terremoto sembra interessare il gruppo consiliare de Il Megafono che attualmente esprime due importanti assessorati. Prima di tutto quello al "Personale, Decentramento, Burocrazia veloce e trasparente" retto da Marco Consoli il quale si fregia anche del titolo di Vice Sindaco, ed in secondo luogo quello alle Infrastrutture e Lavori Pubblici retto da Luigi Bosco. Attualmente il gruppo rimane composto da 5 consiglieri ma 3 sarebbero quasi certamente in uscita (Gelsomino, Trichini e Saverino) rendendo sempre più difficile per Marco Consoli mantenere la vice sindacatura, per un palese ridimensionamento del proprio gruppo di riferimento. Poche invece le preoccupazioni per Luigi Bosco che, nonostante i problemi del Megafono, rimane molto benvoluto. Lo spettro del rimpasto sembra allungare la propria aura anche sull'attuale assessore alla Pubblica Istruzione Valentina Scialfa. Il medico catanese prestato alla Scuola. sembrerebbe oggi improvvisamente sprovvisto di appoggio politico, soprattutto dalla stessa Udc con la quale "quota" era stata designata all'interno della giunta. Anch'essa orfana politica (non sembra che il nuovo gruppo Catania Futura la voglia sostenere), teme per il proprio posto non avendo né consiglieri di riferimento né una reale rappresentanza elettorale. I problemi investono anche il gruppo che potrebbe sembrare più solido all'interno dell'amministrazione, ovvero il PD. Balcanizzato da una guerra fratricida tra le correnti, il PD rimane ancora oggi dominato dallo strapotere dell'area vicina alla Cgil, tanto che il suo ex segretario generale Angelo Villari sembrerebbe essere stato designato come nuovo assessore al posto di Fiorentino Trojano. Anche un altro uomo storico della sinistra catanese, Saro D'Agata, sembrerebbe essere in difficoltà proprio per la perdita di influenza di Burtone sul PD catanese. Riuscirà Bianco a fare a meno di lui? Chissà. Ultimo ma non per importanza (?) il compagno assessore alla Bellezza Orazio Licandro. Il professor Licandro porta avanti un assessorato caratterizzato da uno dei consensi elettorali più bassi della storia. "Antipatico" ai colleghi consiglieri probabilmente a causa del suo rigore e portatore di un pacchetto di voti particolarmente esiguo, l'assessore potrebbe essere tra i primi a salutare (forse definitivamente) la sala consiliare. Ovviamente queste sono soltanto interpretazioni di una presenza spiritica difficilmente osservabile, ma se i suoi connotati fossero davvero questi la domanda che vorremmo girare ai nostri lettori è: "sentiremo davvero la mancanza dei nostri attuali assessori"?