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Il Comune di Catania, la trasparenza e le carte non inviate

06-01-2015 12:48

Mattia S. Gangi

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Il Comune di Catania, la trasparenza e le carte non inviate

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In questi giorni dopo la polemica sollevata da Catania Bene Comune sui fondi utilizzati per il concerto di Capodanno, l'assessore alla Bellezza Orazio Licandro ha affermato che l'amministrazione opera sempre con la massima trasparenza. Ma siamo proprio sicuri? 



Sono stati giorni convulsi, di attacchi e risposte, in cui l'operato del Comune, ed in particolar modo dell'Assessorato guidato da Orazio Licandro, è stato messo alla berlina per le somme utilizzate per il fantastico "concertone" di Capodanno. Sorvoliamo per un attimo sulla questione per sottolineare invece un altro aspetto che ci sembra essere molto più importante: la trasparenza. 



Secondo Orazio Licandro i dati che Catania Bene Comune cita sono disponibili grazie alla "trasparenza che parte dalla amministrazione comunale". I dati che diffonde (CBC) provengono infatti dagli atti che l'Amministrazione pubblica mette a disposizione in omaggio proprio alla normativa sulla trasparenza come è ovvio che sia". Ovvio no? Lo stesso Assessore sottolinea come la trasparenza non sia un merito dei singoli amministratori ma un obbligo di legge al quale, giustamente, in questo caso i nostri rappresentanti si sono adeguati. 



Peccato che la trasparenza citata da Licandro non guidi sempre l'agire del Comune di Catania, come dimostra il caso del "progetto P.A.R.I.", le cui carte ancora oggi vengono misteriosamente negate alla redazione di SUD Press. Ma andiamo con ordine. 



In data 17 Novembre del 2014, il Comune di Catania pubblica la graduatoria dei vincitori del bando relativo al progetto P.A.R.I. Creatività urbana (Partecipazione, autonomia, responsabilità impresa), un'iniziativa volta alla valorizzazione della creatività urbana per il quale sono stati stanziati 60.000 euro. Una somma tutto sommato irrisoria che però, in un periodo come questo, non può che essere di simbolica importanza per le attività culturali locali. 



Bene, una volta pubblicata la graduatoria che ci fa sapere i nomi delle associazioni vincitrici, noi di SUD Press abbiamo voluto legittimamente conoscere meglio quali sono state le valutazioni che hanno portato le associazioni pubblicate a vincere il bando, e le escluse -appunto- ad essere state scartate. 





Proprio per questo, come è consuetudine fare in questi casi, abbiamo inviato in data 20 Novembre 2014 una formale richiesta di accesso agli atti presso l'URP del Comune di Catania. I nostri lettori forse non sanno che l'amministrazione ha l'obbligo di legge di inviare i documenti richiesti per uso giornalistico entro 30 giorni dall'istanza e che, solitamente, i documenti sono sempre stati inviati in pochi giorni. 





 



Sfortunatamente non è questo il caso del progetto P.A.R.I. Dopo aver serenamente atteso 15 giorni, abbiamo provato a contattare una prima volta l'URP chiedendo lumi circa il ritardo, ancora fisiologico, dell'invio degli atti. In tale occasione, dagli uffici del Comune ci è stato detto di aspettare ancora qualche giorno e che loro avrebbero provveduto a sollecitare l'Assessorato.



Abbiamo dunque deciso di aspettare tranquillamente i termini previsti dalla legge. Ma allo scoccare del trentesimo giorno la nostra redazione non ha ricevuto nessun documento né alcuna motivazione per il mancato invio. Ciononostante, essendo fondamentalmente delle persone comprensive, abbiamo voluto far passare le feste prima di provvedere ad un ulteriore sollecito. 



Ed è così che arriviamo a ieri mattina, giorno 5 Gennaio, trascorse le festività del Santo Natale, quando dopo aver nuovamente controllato la mail e non trovando ancora i documenti richiesti, abbiamo deciso di chiamare nuovamente l'URP per chiedere spiegazioni. Il dipendente comunale che ci ha risposto,  ha sottolineato che non vi era stata alcuna risposta da parte dell'Assessorato alla Cultura e che, proprio per questo, avrebbe provveduto ad inviare un ulteriore sollecito. 



Arrivati a questo punto anche nelle menti più candide e benevolenti non possono che sorgere dubbi circa i reali motivi che sottostanno al mancato invio dei documenti. Perché l'amministrazione non vuole inviare questi documenti? Non erano forse loro i primi a sottolineare l'importanza della trasparenza nella pubblica amministrazione? E' vero che a Catania esiste un problema culturale più ampio di un singolo progetto, ma sembra comunque importante conoscere i dettagli dell'assegnazione per correttezza verso tutti coloro che hanno fatto domanda. 



Visto che di cultura si parla, chiudiamo con una citazione ciceroniana: Fino a quando, Comune di Catania, abuserai della nostra pazienza ?



 


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