Da circa un anno i diciassette migranti morti nel naufragio del barcone affondato tra la Libia e Lampedusa, aspettavano di essere seppelliti al cimitero di Catania. Con una cerimonia solenne, a cui hanno partecipato tutte le autorità cittadine, il sindaco Bianco ha oggi celebrato i morti ed inaugurato il sepolcro che li ospiterà Sono morti in mare, come ormai succede ai tanti, troppi profughi che cercano fortuna scappando dai propri paesi ormai dilaniati dalle guerre o da regimi liberticidi. Erano 17, uomini donne e due bambine, due piccole bare bianche che lo scorso Maggio avevano commosso la città di Catania ai funerali multireligiosi che hanno avuto luogo nel cortile Palazzo della Cultura. Finalmente trovano degna sepoltura, degno riposo, dopo essere stati sospesi in un "limbo" burocratico all'interno dell'obitorio del cimitero di Catania, provocando tra l'altro non pochi problemi di spazio per la normale attività funebre. Una disavventura che si aggiunge a quella, terribile, della morte che li ha colti tra le acque gelide al largo di Lampedusa; un "caso" che oggi fortunatamente si conclude con la costruzione di un monumento funebre all'interno del nostro cimitero.
Un'opera fortemente voluta dal sindaco Enzo Bianco, posta al centro del cimitero comunale, e costruita con il contributo della Comunità Islamica di Sicilia e dell'Accademia di Belle Arti che ha realizzato la statua alta tre metri dal titolo "La speranza naufragata". Sopra le lapidi dei migranti sono stati impressi i 17 versi versi della poesia ‘Migrazioni’ del premio nobel nigeriano Wole Soyinka.
Oltre al sindaco Bianco erano presenti il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, molte autorità civili e militari ( tra le quale il Comandante dei Carabinieri di Catania Casarsa, Il Comandante della Guardia di Finanza Manna ed il Questore Cardona) e associazioni di volontariato, tra cui la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas e il Centro Astalli. La celebrazione interreligiosa è stata officiata dall’arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina, dal presidente della comunità islamica di Sicilia imam Kheit Abdelhafid e dal rappresentante della Chiesa Copta d’Egitto Abona Bola.
"Io ricordo da bambino quando molti nostri concittadini partivano dalla Sicilia - afferma il sindaco Enzo Bianco - per cercare fortuna. Quest'immagine mi è venuta in mente guardando la storia di queste persone che hanno rincorso una speranza e non ce l'hanno fatta. Catania è una città generosa, ed oggi lo ha dimostrato, ma lancia un monito all'Unione Europea. Chiediamo infatti di non essere lasciati soli nella gestione di questo dramma, dobbiamo fare tutti qualcosa, alzare la voce al fine di aiutare queste persone".
"Il nostro contributo è un passo modestissimo - ha affermato il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi - tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per l'accoglienza e per fare in modo che questi viaggi debbano avvenire in condizioni umane, Coloro che ogni giorno fanno tantissimo sono le forze dell'ordine, i volontari, i sanitari che ogni giorno forniscono l'assistenza. Questa meravigliosa terra di Sicilia ha dimostrato di avere un'umanità che ci viene riconosciuta dalle autorità internazionali che ammirano il lavoro che noi stiamo facendo oggi in Sicilia. Questo è un patrimonio che noi possiamo rivendicare rispetto ad un'immagine della Sicilia altrimenti negativa".
Oltre al sindaco Bianco erano presenti il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, molte autorità civili e militari ( tra le quale il Comandante dei Carabinieri di Catania Casarsa, Il Comandante della Guardia di Finanza Manna ed il Questore Cardona) e associazioni di volontariato, tra cui la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas e il Centro Astalli. La celebrazione interreligiosa è stata officiata dall’arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina, dal presidente della comunità islamica di Sicilia imam Kheit Abdelhafid e dal rappresentante della Chiesa Copta d’Egitto Abona Bola.
"Io ricordo da bambino quando molti nostri concittadini partivano dalla Sicilia - afferma il sindaco Enzo Bianco - per cercare fortuna. Quest'immagine mi è venuta in mente guardando la storia di queste persone che hanno rincorso una speranza e non ce l'hanno fatta. Catania è una città generosa, ed oggi lo ha dimostrato, ma lancia un monito all'Unione Europea. Chiediamo infatti di non essere lasciati soli nella gestione di questo dramma, dobbiamo fare tutti qualcosa, alzare la voce al fine di aiutare queste persone".
"Il nostro contributo è un passo modestissimo - ha affermato il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi - tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per l'accoglienza e per fare in modo che questi viaggi debbano avvenire in condizioni umane, Coloro che ogni giorno fanno tantissimo sono le forze dell'ordine, i volontari, i sanitari che ogni giorno forniscono l'assistenza. Questa meravigliosa terra di Sicilia ha dimostrato di avere un'umanità che ci viene riconosciuta dalle autorità internazionali che ammirano il lavoro che noi stiamo facendo oggi in Sicilia. Questo è un patrimonio che noi possiamo rivendicare rispetto ad un'immagine della Sicilia altrimenti negativa".
"Io ricordo da bambino quando molti nostri concittadini partivano dalla Sicilia - afferma il sindaco Enzo Bianco - per cercare fortuna. Quest'immagine mi è venuta in mente guardando la storia di queste persone che hanno rincorso una speranza e non ce l'hanno fatta. Catania è una città generosa, ed oggi lo ha dimostrato, ma lancia un monito all'Unione Europea. Chiediamo infatti di non essere lasciati soli nella gestione di questo dramma, dobbiamo fare tutti qualcosa, alzare la voce al fine di aiutare queste persone".
"Il nostro contributo è un passo modestissimo - ha affermato il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi - tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per l'accoglienza e per fare in modo che questi viaggi debbano avvenire in condizioni umane, Coloro che ogni giorno fanno tantissimo sono le forze dell'ordine, i volontari, i sanitari che ogni giorno forniscono l'assistenza. Questa meravigliosa terra di Sicilia ha dimostrato di avere un'umanità che ci viene riconosciuta dalle autorità internazionali che ammirano il lavoro che noi stiamo facendo oggi in Sicilia. Questo è un patrimonio che noi possiamo rivendicare rispetto ad un'immagine della Sicilia altrimenti negativa".
"Il nostro contributo è un passo modestissimo - ha affermato il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi - tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per l'accoglienza e per fare in modo che questi viaggi debbano avvenire in condizioni umane, Coloro che ogni giorno fanno tantissimo sono le forze dell'ordine, i volontari, i sanitari che ogni giorno forniscono l'assistenza. Questa meravigliosa terra di Sicilia ha dimostrato di avere un'umanità che ci viene riconosciuta dalle autorità internazionali che ammirano il lavoro che noi stiamo facendo oggi in Sicilia. Questo è un patrimonio che noi possiamo rivendicare rispetto ad un'immagine della Sicilia altrimenti negativa".
"Il nostro contributo è un passo modestissimo - ha affermato il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi - tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per l'accoglienza e per fare in modo che questi viaggi debbano avvenire in condizioni umane, Coloro che ogni giorno fanno tantissimo sono le forze dell'ordine, i volontari, i sanitari che ogni giorno forniscono l'assistenza. Questa meravigliosa terra di Sicilia ha dimostrato di avere un'umanità che ci viene riconosciuta dalle autorità internazionali che ammirano il lavoro che noi stiamo facendo oggi in Sicilia. Questo è un patrimonio che noi possiamo rivendicare rispetto ad un'immagine della Sicilia altrimenti negativa".