Dopo le recenti polemiche sul mancato recupero delle salme dei migranti disperse nei fondali del canale di Sicilia, la Procura della Repubblica di Catania ha comunicato alla stampa i nuovi sviluppi dell'attività di indagine di cui è investita. Salvi su accuse di "scarsa sensibilità": "Noi non dobbiamo rispondere all'opinione pubblica ma alla Legge" Arriva in sala stampa ed inizia arrivando subito al cuore del discorso com'è solito fare ma, a dire il vero, oggi il Procuratore Capo di Catania Giovanni Salvi sembra essere particolarmente accorato. E' dispiaciuto, "preoccupato" e ci tiene a specificarlo immediatamente, perché nonostante il lavoro a ritmi serrati che gli uomini della Procura e delle forze dell'ordine stanno portando avanti in questi giorni, su alcuni giornali si è dato spazio a polemiche sulla metodologia d'indagine che riguarda il tragico naufragio dei migranti dello scorso Aprile. "Scarsa sensibilità", è questa l'accusa che viene mossa nei confronti della Procura della Repubblica, poiché non si è ancora proceduto al recupero delle salme dei tanti uomini, donne e bambini morti nel Canale di Sicilia.
"In questi giorni sono stato abbastanza preoccupato - afferma Giovanni Salvi - noi oggi qui presentiamo la conferma delle accuse, in realtà anche in questo caso la Procura di Catania aveva fatto una scelta coraggiosa. Perché rispetto all'inerzia rispetto alla quale abbiamo continuato a considerare i migranti come indagati, noi abbiamo deciso di fare chiarezza su questo e non li abbiamo considerati indagati con la conseguenza che sono stati tutti ascoltati come testimoni. Questa è stata una scelta importante perché ci ha esposto alla dichiarazione di inutilizzabilità delle dichiarazioni dei migranti, cosa che abbiamo fatto consapevolmente".
Questa scelta è stata mossa, secondo le parole del Procuratore Capo, dalla scelta di considerare i migranti non come personaggi di un racconto, "tipi d'autore" ma come uomini, persone umane responsabili delle proprie azioni. "Noi dobbiamo rispondere non all'opinione pubblica ma alla Legge. Abbiamo fatto questa scelta come scelta di chiarezza giuridica, alla quale noi ci inchiniamo sempre. La seconda è il rispetto per i migranti che non devono essere considerati come un tipo d'autore del migrante ma devono essere considerati come persone responsabili delle proprie condotte e non di quelle di un generico tipo d'autore del migrante".
Importante la svolta nelle indagini preliminari per quanto riguarda l'esclusione del reato di sequestro di persona a carico dei due scafisti individuati. Attraverso i rilievi effettuati si è infatti scoperto che i migranti erano effettivamente chiusi all'interno delle stive, ma solo per consentire l'ingresso di altre persone, con la possibilità di poter uscire e non quindi segregati o bloccati. "Le prime indicazioni erano state mal comprese da noi - afferma Salvi - E' vero che i migranti erano nelle stive ed alcuni boccaporti erano chiusi, ma questo è stato fatto per consentire ad altre persone di salire, ma non erano chiusi a chiave come avevamo immaginato, e quindi non si prefigura il sequestro di persona. Noi stessi abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare su questo punto". Rispondendo infine direttamente alle accuse di poca sensibilità, il Procuratore afferma che la gestione del recupero non è di competenza del procedimento in questione ma che probabilmente dovrebbe essere gestito dalla Presidenza del Consiglio. "Per quanto riguarda il recupero delle vittime, io ritengo che non sia possibile disporlo nell'ambito del provvedimento, perché le nostre siano scelte procedimentali. Io confido però che questo avverrà e noi collaboreremo con grande volontà perché nella distribuzione delle responsabilità di ciascuno io credo che se questo si farà sarà sicuramente una cosa bella".
"Queste scelte però vanno fatte rapidamente ed io stesso ho sollecitato una soluzione perché data la profondità e le forti correnti è bene che queste decisioni avvengano il prima possibile, anche se però nella fase della caduta moltissime salme sono andate disperse".
Questa scelta è stata mossa, secondo le parole del Procuratore Capo, dalla scelta di considerare i migranti non come personaggi di un racconto, "tipi d'autore" ma come uomini, persone umane responsabili delle proprie azioni. "Noi dobbiamo rispondere non all'opinione pubblica ma alla Legge. Abbiamo fatto questa scelta come scelta di chiarezza giuridica, alla quale noi ci inchiniamo sempre. La seconda è il rispetto per i migranti che non devono essere considerati come un tipo d'autore del migrante ma devono essere considerati come persone responsabili delle proprie condotte e non di quelle di un generico tipo d'autore del migrante".
Importante la svolta nelle indagini preliminari per quanto riguarda l'esclusione del reato di sequestro di persona a carico dei due scafisti individuati. Attraverso i rilievi effettuati si è infatti scoperto che i migranti erano effettivamente chiusi all'interno delle stive, ma solo per consentire l'ingresso di altre persone, con la possibilità di poter uscire e non quindi segregati o bloccati. "Le prime indicazioni erano state mal comprese da noi - afferma Salvi - E' vero che i migranti erano nelle stive ed alcuni boccaporti erano chiusi, ma questo è stato fatto per consentire ad altre persone di salire, ma non erano chiusi a chiave come avevamo immaginato, e quindi non si prefigura il sequestro di persona. Noi stessi abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare su questo punto". Rispondendo infine direttamente alle accuse di poca sensibilità, il Procuratore afferma che la gestione del recupero non è di competenza del procedimento in questione ma che probabilmente dovrebbe essere gestito dalla Presidenza del Consiglio. "Per quanto riguarda il recupero delle vittime, io ritengo che non sia possibile disporlo nell'ambito del provvedimento, perché le nostre siano scelte procedimentali. Io confido però che questo avverrà e noi collaboreremo con grande volontà perché nella distribuzione delle responsabilità di ciascuno io credo che se questo si farà sarà sicuramente una cosa bella".
"Queste scelte però vanno fatte rapidamente ed io stesso ho sollecitato una soluzione perché data la profondità e le forti correnti è bene che queste decisioni avvengano il prima possibile, anche se però nella fase della caduta moltissime salme sono andate disperse".
Importante la svolta nelle indagini preliminari per quanto riguarda l'esclusione del reato di sequestro di persona a carico dei due scafisti individuati. Attraverso i rilievi effettuati si è infatti scoperto che i migranti erano effettivamente chiusi all'interno delle stive, ma solo per consentire l'ingresso di altre persone, con la possibilità di poter uscire e non quindi segregati o bloccati. "Le prime indicazioni erano state mal comprese da noi - afferma Salvi - E' vero che i migranti erano nelle stive ed alcuni boccaporti erano chiusi, ma questo è stato fatto per consentire ad altre persone di salire, ma non erano chiusi a chiave come avevamo immaginato, e quindi non si prefigura il sequestro di persona. Noi stessi abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare su questo punto". Rispondendo infine direttamente alle accuse di poca sensibilità, il Procuratore afferma che la gestione del recupero non è di competenza del procedimento in questione ma che probabilmente dovrebbe essere gestito dalla Presidenza del Consiglio. "Per quanto riguarda il recupero delle vittime, io ritengo che non sia possibile disporlo nell'ambito del provvedimento, perché le nostre siano scelte procedimentali. Io confido però che questo avverrà e noi collaboreremo con grande volontà perché nella distribuzione delle responsabilità di ciascuno io credo che se questo si farà sarà sicuramente una cosa bella".
"Queste scelte però vanno fatte rapidamente ed io stesso ho sollecitato una soluzione perché data la profondità e le forti correnti è bene che queste decisioni avvengano il prima possibile, anche se però nella fase della caduta moltissime salme sono andate disperse".
"Queste scelte però vanno fatte rapidamente ed io stesso ho sollecitato una soluzione perché data la profondità e le forti correnti è bene che queste decisioni avvengano il prima possibile, anche se però nella fase della caduta moltissime salme sono andate disperse".