La situazione della partecipata del Comune sembra peggiorare giorno dopo giorno. Alle 16:45, come comunicano i sindacati Faisa Cisal e Fast Confsal, gli autobus in servizio erano 57 Nonostante l'ennesimo sciopero dei dipendenti, che si sono riuniti la scorsa settimana per manifestare il disagio della loro condizione lavorativa, pare che la grave crisi che ha colpito la partecipata del Comune non termini. Oggi ben 7 linee sono state soppresse. Al capolinea, in piazza della Repubblica, la soppressione del bus n° 925, ha provocato l'ira dei viaggiatori. A dover intervenire per placare la situazione la Polizia Municipale. Al momento in servizio ci sono solo 2 Brt su 8, in Piazza Borsa sono state soppresse le linee 733, 702 e 722, alla Stazione sono operativi solo un Librino Express e il 443. Altre linee  sono state soppresse (la 429, 1-4, 448 e 432).  In Piazza Alcalá è in servizio un solo bus per linea.
"Catania senza autobus, priva di un servizio pubblico minimo essenziale, mentre la politica tace e il Sindaco Bianco rimane impassibile al problema- comunicano a SUD Press Giovanni Lo Schiavo e Romualdo Moschella di Faisa Cisal e Fast Confsal- A nulla sono valsi gli scioperi, i cortei, i sit in di protesta degli ultimi mesi, finalizzati a scongiurare questo scempio, ormai sotto gli occhi di tutti i cittadini catanesi e turisti. Il fallimento di una gestione Aziendale, incarnata dal Presidente Lungaro e dal Direttore Generale Barbarino che ancora tardano a dimettersi. Una Partecipata priva di linee guida da parte del Socio Unico e dall’Amministrazione comunale, a scapito della collettività e dei lavoratori. Altro che mobilità sostenibile!" "Un’Azienda allo sbando- proseguono-senza futuro e priva di programmazione alcuna, soffocata da una montagna di debiti. I lavoratori risultano cattivi pagatori, mentre la Partecipata intrattiene loro le somme sulla busta paga senza versarle agli Istituti finanziari per pagare le rate del quinto dello stipendio." Per non parlare degli utenti che i sindacalisti definiscono "esasperati ed agonizzanti", costretti ad attendere per ore l'arrivo di un autobus e "che quando passa dalle fermate è privo di macchinette obliteratrici funzionanti. "Gli agenti destinati alla verifica titoli di viaggio- concludono- corrono anche il rischio di essere aggrediti dalla gente."