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La Giannini diserta, Faraone contestato dai precari: "Basta con le prese in giro, vergogna"

01-09-2016 22:55

Ettore Ursino

catania, renzi, Miur, mirello crisafulli, Massimo D'Alema, Cobas/Codir, lavoro irregolare, maresciallo salvo mirarchi, dimissioni burrafato, mondello, consorzio cittadini, grani antichi siciliani, sciopero amt 13 settembre,


La Festa dell’Unità non decolla, non riscalda il popolo Dem. Il piazzale delle Carrozze della Villa Bellini stenta a riempirsi. Identica sorte per i padiglioni dei dibattiti. E dopo il trionfo di D'Alema, un'altra serata da dimenticare per  "L'Italia che dice sì" di Renzi: il sottosegretario all'Istruzione Faraone, orfano del ministro Giannini che ha disertato il dibattito, subisce la durissima contestazione dei precari storici arrabbiati per gli effetti della riforma della "Buona scuola" (VIDEO)



La Festa dell’Unità non decolla. Il Pd disegnato da Renzi non riscalda il popolo Dem. Il piazzale delle Carrozze della Villa Bellini stenta a riempirsi. Identica sorte per i padiglioni dei dibattiti. La Festa, giunta alla quarta giornata, ha riservato finora solo bocconi al segretario-premier. “L’Italia che dice sì” non si è (ancora) vista. Anzi. Si è vista la base dem che, al cospetto del ministro Gentiloni, ha decretato il trionfo di Massimo D’Alema e del fronte del “no” al referendum costituzionale. Si è vista anche la durissima contestazione dei docenti precari al sottosegretario all’Istruzione Farone e alla responsabile scuola del Pd Puglisi, protagonisti ieri del dibattito sulla Buona scuola.



Sul palco non c’è Stefania Giannini. Il ministro dell'Istruzione è ad Amatrice per stare vicino alle popolazioni terremotate e presiedere le riunioni organizzative per l'inizio dell'anno scolastico nelle zone colpite dal sisma.



I docenti e gli studenti che l’aspettavano per “farle la festa” accusano il ministro di essersi sottratta alla contestazione annunciata da giorni. Le immancabili malelingue sostengono, invece, che il ministro abbia invece disertato per evitare di incrociare Mirello Crisafulli che nel suo stand promuove i corsi di Medicina a Enna, tenuti dall’Università Dunarea de Jos di Galati gestita dal Fondo Proserpina, amministrato dall’ex senatore ennese del Pd. L’ Università, infatti, è  al centro di uno scontro esplosivo a suon di Tribunali tra il Fondo e il Miur che vuole “ricondurre la spiacevole situazione nell’alveo della legalità” perché “i corsi sono irregolari e la laurea non ha valore in Italia”.



Retroscena a parte, l’assenza della Giannini non spegne la rabbia dei docenti, già sul piede di guerra dopo le ultime vicende legate ai contestati ambiti territoriali e della chiamata diretta. Ovvero, quei passaggi controversi della legge 107 sui quali ora la Corte di Cassazione sta valutando la validità delle firme di oltre mezzo milione di cittadini, che ne hanno chiesto l’abolizione tramite referendum.



Una cinquantina tra Cobas e studenti restano fuori dalla Villa. Espongono striscioni contro la “Buona scuola”, scandendo slogan come “Ci tolgono le scuole e anche gli ospedali, ci lasciano soltanto le basi militari”.



Un centinaio di docenti invece è già dentro. Il gruppo più nutrito è quello dei precari storici dell’infanzia. Quasi tutti con t-shirt bianche e cartelli con su scritto: “Vogliamo il ruolo”. Faraone, che poco prima aveva incontrato in prefettura una delegazione di docenti, snocciola i numeri della 'Buona scuola' e ammette che “le problematicità ci sono, ma le stiamo affrontando tutte”. “Quando si fa un piano di assunzioni – spiega - che coinvolge 180 mila persone, tra chi assumeremo e chi già abbiamo assunto, è chiaro che ci possono essere degli elementi di preoccupazione da parte di qualcuno”.



La platea ascolta, quasi in religioso in silenzio, anche se il padiglione Italia ribolle ed esplode al primo intervento di una precaria. “Come mai si continuano a bandire concorsi, quando le graduatorie non sono ancora esaurite e vi sono docenti che lavorano nella scuola da 20 anni, la cui professionalità rischia di andare perduta? Perché non si esauriscono prime le GaE? Basta con le prese in giro, vergogna”, urla al microfono l’insegnante. Boato e applausi dalla platea che grida “Vergogna, vergogna. Ruolo, ruolo”. Un’altra precaria solleva la questione del progetto 0-6 sostenendo che ha scarsissime probabilità di riuscita in quanto i Comuni non hanno i fondi per sostenerlo.



“State pagando gli errori passato”, replica la Puglisi che aggiunge: “Non è giusto scorrere le graduatorie perché significa togliere la possibilità a insegnanti come voi”. Insorge la platea. La responsabile Scuola del Pd è interrotta più volta dai fischi e dalle urla. A fatica aggiunge: “Ci dispiace per chi viene dal precariato storico, ma non possiamo tagliare una nuova generazione. La Regione è stata governata a lungo dalla destra, dovete chiedere conto a loro”.



Il padiglione è un’arena. Tra il pubblico c'è anche Bianco. che non crede ai suoi occhi e soprattutto alle sue orecchie. La Puglisi  si rivolge al sindaco  e forse per tentare di blandire la folla lo loda "per le bellissime piste ciclabili realizzate a Catania, che è diventata una città europea". Non l'avesse mai fatto. E' la classica toppa peggiore del buco. Mentre i catanesi, in minoranza, a stento trattengono le risate, le parole della Puglisi sono nuova benzina sul fuoco, con la platea dei docenti venuti da mezza Sicilia che fischia  e grida inferocita a pieni polmoni: "Vergogna, vergogna, vergogna".



Allora, Faraone corre in aiuto della Puglisi, travolta dalla contestazione. Prende la parola, tentando di raffreddare gli animi e riportare la calma: “Siamo pronti al confronto” esordisce il sottosegretario ricordando l’investimento di 320 milioni di fondi Pon “per il tempo pieno che darà più posti in organico per gli insegnanti e un servizio che è garantito ai bambini del Nord e non al Sud, in cui ci sono percentuali di tempo pieno irrisorie”.



’’In Sicilia avremo 12 mila insegnanti assunti in più rispetto agli anni precedenti e finalmente daremo il via all’alternanza scuola-lavoro”, afferma Faraone, che sul progetto 0-6 prende un impegno: “Lo farò diventare un tema centrale per reperire le risorse”. “Lo sta promettendo davanti a centinaia di persone” urla perentoria dalla platea una docente quasi a voler sottolineare solennità alla promessa di Faraone. Parole che tornano a infiammare l’arena padiglione proprio sui titoli di coda.



Cala il sipario sull’atteso dibattito. I precari storici tornano a casa con le stesse ansie e preoccupazioni della vigilia. Alla Festa improvvisamente torna la calma. Nel piazzale e tra gli stand passeggia poca gente. Gennaro Migliore e Giusi Nicolini salgono sul palco per parlare di immigrazione (FOTO IN BASSO). Ma le sedie vuote sono più di quelle occupate. Non decolla proprio questa festa. Il popolo del Pd continua a restare distaccato, freddo. Renzi e il Giglio magico ne terranno conto?  


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