"Una città senza interlocutori". Il mondo del commercio chiede le dimissioni di questa giunta "sorda agli interessi dei catanesi". Così, la proposta di chiudere al traffico la zona della Pescheria, condivisa secondo l'assessore D'Agata da quasi tutte le associazioni di categoria, è diventata l'ennesimo boomerang. Confesercenti: "E' una pazzia" "E' in atto un preciso disegno politico per distruggere la città". E' con questa durissima accusa che le associazioni di categoria Confcommercio, FIPET e Confesercenti lanciano una raccolta firme per sfiduciare la giunta Bianco. Si tratta della seconda petizione popolare per mandare a casa l'amministrazione. Due giorni dopo la raccolta in poche ore di oltre 500 firme nei gazebo del M5S, adesso è il mondo del commercio catanese a dire "BASTA" alla giunta guidata da Enzo Bianco. A far infuriare gli operatori del settore, che da sempre lamentano la mancanza di un adeguato confronto con l'amministrazione, è la ventilata proposta di chiudere al traffico la principale via d'accesso allo storico mercato della Pescheria. In un clima surreale, che ormai è diventato routine a Palazzo degli Elefanti, questa mattina si è riunita la Commissione Commercio per discutere della "nuova pazzia" dell'assessore alla Mobilità Saro D'Agata. Così, la definiscono i commercianti. In pratica, si vorrebbe pedonalizzare via Dusmet ampliando con un centinaio di posti auto il parcheggio di piazza Borsellino (meglio nota come piazza Alcalà). Un progetto condiviso dai commercianti, secondo D'Agata, che però ha fatto saltare dalla sedia proprio tutti. All'origine di questa manovra, ci sarebbe la raccolta di un migliaio di firme favorevoli di cui, però, nemmeno i consiglieri sono a conoscenza. "Ma di chi sono queste firme e con quali strumenti sono state registrate? Chi vuole questa chiusura?" - si domanda Elena Malafarina (FIPET) che continua - "Se ci si avvale della democrazia partecipata, allora dovranno considerare anche le migliaia di firme contrarie che raccoglieremo tra gli operatori e i commercianti". "Bisogna prima creare parcheggi a più piani, aprire il porto e potenziare l'AMT e i taxi - ha detto Enza Lombardo presidente onorario Confesercenti - Altrimenti è il colpo di grazia finale alla Pescheria".
In aula, anche una piccola delegazione degli operatori della Pescheria che promette di scendere in piazza ad oltranza per bloccare questa manovra: "Abbìamo i masculini 'nda piazza". Secondo loro, chiudere al traffico 200 metri di strada non risolverà il problema dell'inquinamento, gli abusivi continueranno ad operare spostandosi nei punti di passaggio mentre chi paga la bottega sarà costretto a lavorare in una zona morta. Francesco Sorbello, vicedirettore di Confcommercio Catania, spazientito, ha lanciato la proposta di sfiduciare Bianco. "Diciamo basta a un'amministrazione incompetente che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare. Ha fallito in materia di urbanistica, di bilancio, di viabilità. Sembra che ci sia un disegno politico per affossare il commercio di questa città. Non possiamo permetterlo, chiediamo al Consiglio comunale di sfiduciare questa amministrazione. Vadano a casa!"
Rincara la dose di critiche anche Elena Malafarina (FIPET). "Si impongono i progetti senza mai confrontarsi con chi subisce queste scelte. Non sappiamo se questa proposta sia contemplata nel P.G.T.U (piano generale traffico urbano). Chiudere al traffico senza prima restaurare il mercato o potenziare la viabilità è una scelta assurda. La giunta fa i conti senza l'oste. Perché chiudere? A quali benefici porta? Qual è il piano alternativo del traffico? Vorremmo almeno capire".
"A Catania avevo 5 aziende con 70 dipendenti nel settore enogastronomico - ha aggiunto il proprietario dello storico bar Etoile D'Or - di cui ne ho già vendute due ed entro Natale cercherò di vendere la terza. Ho ristrutturato proprio il bar di via Dusmet appena un mese fa con una spesa enorme e ora è ad alto rischio. Mi sposterò a Ragusa perché lì c'è un'amministrazione valida", ha concluso amaramente Lentini che si è aggiunto alle voci critiche presenti oggi in Commissione Commercio.