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Anche a Catania il dramma degli animali da circo costretti ad una vita contro natura

22-10-2016 02:17

Barbara Corbellini

depuratori, maresciallo salvo mirarchi, sambuca di sicilia, libero consorzio, carlo pastura, aborto spontaneo, obiezione di coscienza,

Anche a Catania il dramma degli animali da circo costretti ad una vita contro natura

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Ancora nel 2016 vengono utilizzati animali nei circhi: Sud Press si fa porta voce di una battaglia in nome del rispetto animale. A Catania, in viale Kennedy sosterà fino al 2 novembre il circo di Eleonora Orfei. Leoni in gabbia, elefanti ammaestrati e cavalli che eseguono inchini si prostrano alla specie che li ha strappati dal loro ambiente naturale: l’uomo



Lo sfruttamento degli animali nei circhi dovrebbe essere un concetto ormai superato nel 2016, e invece continua ad essere un fatto di ordinaria amministrazione. Cavalli, lama, serpenti, struzzi, giraffe, elefanti, tigri, leoni, zebre, ecco gli esemplari del circo Orfei approdato a Catania.



Pezzo forte dello spettacolo sono i numeri con gli animali. Esemplari diversi tra loro ma accomunati dallo stesso stile di vita, quello circense, vengono addestrati per eseguire numeri ed esercizi di fronte a un pubblico che li acclama a gran voce, facce gaudenti incuranti del fatto che un leone su due zampe saltellante tra scie di fuoco difficilmente proverà il loro stesso piacere.



Occhi bassi e remissivi, espressioni rassegnate a una routine che ormai fa parte delle loro vite: gli animali sono pronti ad obbedire  ai comandi impartiti dall’uomo con un unico obiettivo, far divertire altri uomini che hanno pagato per vedere questo spettacolo.


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Gli animali vengono ridicolizzati e usati come strumento per ottenere un guadagno, passano la loro vita in gabbia e nel tendone di un circo a esibirsi per l’uomo, prelevati dal loro habitat naturale. Ma è davvero questo quello che vogliamo insegnare  ai nostri figli?



È giusto fargli capire che l’uomo può disporre dell’animale a proprio piacimento sradicandolo dal suo ambiente?



Tra gli animali esotici utilizzati troviamo lo yak del Tibet detto anche bue tibetano, altri invece provengono dall’Africa, come il leone, la giraffa, la zebra, gli elefanti e gli struzzi, tutti rinchiusi, costretti ad una carcerazione senza colpa.



Il leone probabilmente è la specie che ci rimette di più: in gabbia durante lo spettacolo e in gabbia al calare del sipario.
Quello che viene meno in questi casi è il benessere animale che per essere raggiunto appieno deve soddisfare alcune condizioni fondamentali in base alla caratteristiche naturali di ogni esemplare.
Prelevare un animale dal suo habitat naturale e fargli passare la vita in una gabbia va contro questo principio. Tale comportamento diventa una forzatura del rapporto con l’animale basato sul dominio da parte dell’uomo. La reclusione forzata e l'imposizione di comandi finalizzati ad eseguire esercizi innaturali compromettono la stabilità comportamentale e le caratteristiche etologiche a causa di condizioni di vita non consone alla sua natura. 



A metà spettacolo, durante l’intervallo il pubblico ha accesso dietro le quinte per “ammirare” lo zoo del circo: una visita a tutti gli animali chiusi nelle loro gabbie. Il leone bianco fa avanti e indietro nervosamente nel recinto compiendo un movimento meccanico e ripetuto.
Tale meccanicità è sintomo di un nervosismo che deriva da una condizione non naturale in cui si trova. Il re della foresta diventa lo schiavo dell'uomo.



Prosegue il giro dello zoo con altri altri animali in gabbia: cavalli, yak, lama, elefanti in un tendone a parte, e una giraffa costretta in uno spazio limitato. Gli animali tendono ad innervosirsi appena i visitatori si avvicinano alle gabbie, d'altronde si parla dell'ennesimo tour da parte del pubblico a cui vengono sottoposti. 
Ciò che si discute non sono solo le condizioni fisiche o igieniche degli animali, ma il fatto di imporgli uno stile di vita che non gli si addice per le loro caratteristiche naturali.
Il circo con animali si sa ha una lunga tradizione alle spalle, ma quando la tradizione si scontra con principi etici allora forse bisognerebbe riflettere se è il caso di mantenerla ancora in vita.


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Sfilate di animali esotici, inchini al pubblico di cavalli e numeri di elefanti vengono applauditi da grandi e bambini ai quali viene fatto passare come normale lo sfruttamento degli animali. 



 



Di recente l’associazione Free Green Sicilia aveva puntato i riflettori sul circo Orfei allestito a Catania nella zona della Plaja. In particolare Alfio Lisi, portavoce dell'associazione, sottolineò che il sindaco Enzo Bianco aveva promesso, durante una conferenza in presenza delle associazioni animaliste al Comune, di non concedere l'insediamento ai circhi con animali, promessa che è stata palesemente disattesa.



L’area dove il circo è stato allestito, secondo Free Green Sicilia non sembrerebbe rispettare le norme in materia di circhi. Sud Press ha fatto un sopralluogo dell’area.  
Il circo sorge in prossimità di un canale che passa sotto la strada del viale Kennedy e riversa le sue acque marroni in mare. Spazzatura e bidoni si trovano in questo canale. Proprio all’ingresso del circo sorge un casolare abbandonato e pericolante segno di un evidente abbandono dell’area. All’interno di questa struttura fatiscente,  vicino alla quale sono parcheggiati i camion del circo si nota spazzatura ed elementi metallici abbandonati. 


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Ma cosa ne pensa l'opinione pubblica del circo con animali? I pareri sono contrastanti: alcuni sostengono che non c’è niente di male a usare gli animali nei circhi, fanno divertire i bambini, altri si battono duramente perché questo sfruttamento finisca.



Ecco alcuni commenti pubblicati sulla pagina facebook del circo: “La mia principessa di tre anni è rimasta incantata dalla magia del circo, la sua prima esperienza è stata un successo”.



“Mi è piaciuto molto, sono ritornata bambina! L’unica cosa che avrei potuto evitare, sono i soldi dello zoo: ho rivisto tutti gli animali durante lo spettacolo”.



Altri invece esprimono un parere nettamente contrario: “Andate a guardare i video di come vengono addestrati gli animali che vi piacciono tanto. Nei circhi gli animali sono umiliati e addestrati  a suon di frustate. Voi tutti che andate al circo siete complici di questa crudeltà”.



Sui circhi con animali ci si domanda quale sia l’attuale situazione  a livello normativo. L’onorevole Walter Rizzetto, vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, attualmente con Fratelli D'Italia e fino al 2015 con il Movimento 5 Stelle,  nel marzo 2015 aveva presentato una proposta di legge per dare la possibilità alle amministrazioni comunali di potersi rifiutare ad ospitare nel loro territorio i circhi con animali.



“Io ho scritto questa proposta di legge per dare la possibilità ai comuni di poter dire no ai cosiddetti spettacoli itineranti che usano gli animali – esordisce Walter Rizzetto – Non ho niente contro i circhi, penso che possono essere considerati anche spettacoli culturali, ma secondo me dovrebbero incentrarsi su un intrattenimento creato interamente dall’uomo piuttosto che basarlo su uno sfruttamento non proprio etico degli animali”.



Ma a che punto siamo a livello legislativo? "Con questa proposta di legge siamo un po’ indietro, stiamo sollecitando il calendario di alcune proposte, tra cui la mia, a cui ne saranno abbinate altre. Tutto questo non per dire no al circo, ma per dire no allo sfruttamento degli animali. Penso che questa sia una scelta che un’amministrazione comunale possa essere in grado di fare. Anche un circo senza animali può essere lo stesso uno spettacolo straordinario. Basta fare un giro in rete per capire attraverso dei filmati quali possono essere le condizioni degli animali. Ci sono anche dei circhi che li trattano bene, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma per come la vedo io un circo non dovrebbe utilizzare gli animali”.


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