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Anche i 5 Stelle dicono no al circo con animali in viale Kennedy

27-10-2016 03:20

Barbara Corbellini

Cronaca, Inchieste, cipe, comune, sicilia catania, pontificale 2015, maresciallo salvo mirarchi, sambuca di sicilia, operazione antimafia, libero consorzio, carlo pastura,

Anche i 5 Stelle dicono no al circo con animali in viale Kennedy

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Foti: “Il circo in viale Kennedy è la prova che a Catania non è cambiato ancora niente. Nel 2014 D’Agata aveva detto che si sarebbe attivato per un regolamento più restrittivo e maggiori controlli sui requisiti che i circhi con animali devono rispettare, ma di fatto ad oggi non è successo nulla”



Restano accesi  riflettori sul circo Orfei che rimarrà attendato a Catania fino al 2 novembre. L’ultimo di una serie di circhi con animali che il territorio etneo ha ospitato. A riguardo prende la parola Angela Foti, deputato regionale all’Ars e Vice Presidente del Gruppo Parlamentare Movimento Cinque Stelle: “Anche con quest’ultimo circo che si è attendato nella zona della Playa abbiamo ricevuto delle segnalazioni che hanno sottolineato alcune criticità da verificare”.



Il regolamento dell' Autorità Scientifica CITES, la Commissione scientifica per l’applicazione della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, è uno strumento attraverso cui si possono verificare le condizioni di benessere degli animali al seguito di circhi.  
Ma quali sono, secondo il CITES, i criteri per stabilire se una struttura circense è idonea o meno per ospitare animali? La planimetria, le misure e le dimensioni di strutture e ricoveri che ospitano gli animali compresa l’altezza, arricchimenti ambientali che devono essere adottati per soddisfare le esigenze comportamentali degli animali, garantire l’incolumità pubblica in caso di visita dello zoo da parte dei visitatori ed evitare che gli animali vengano disturbati e quindi infastiditi.



La visita degli animali al termine dello spettacolo, secondo il regolamento CITES può diventare fonte di stress per gli animali e un potenziale pericolo per l’incolumità dei visitatori, se non viene gestita correttamente. Pertanto, quando è concessa è necessario che gli animali si trovino in recinti che permettano loro di potersi sottrarre alla visita del pubblico in strutture interne annesse alle gabbie. Inoltre le strutture devono avere degli idonei arricchimenti ambientali per evitare comportamenti stereotipati.

In relazione a queste linee guida è stato riscontrato che il leone bianco del circo Orfei, durante la visita dello zoo da parte dei visitatori, compiva movimenti meccanici e ripetuti nella gabbia, sintomo di evidente nervosismo. Mentre i lama si trovano i gabbie a cielo aperto sprovviste di struttura interna dove potersi sottrarre alla visita del pubblico.



Il coinvolgimento della Foti e del Movimento 5 Stelle nella tematica dei circhi con animali risale a due anni fa: “Mi avvicinai a questo mondo nel 2014 quando alcune associazioni animaliste di Catania, in particolare la LAV,  si lamentarono del fatto che prima della campagna elettorale Bianco aveva assicurato di prendere una posizione più etica riguardo la presenza sul territorio dei circhi con animali”. Considerando che oggi, nel 2016 il circo Orfei è attendato alla Playa è ovvio che non è andata come si aspettavano le associazioni.



In che modo hanno agito i 5 Stelle? La Foti racconta com'è  intervenuta sia a livello locale che regionale.



Dalle dichiarazioni della deputata regionale è emerso che nel 2014 il Movimento 5 Stelle aveva proposto un regolamento comunale al sindaco di Catania Enzo Bianco e all’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata, che prendeva spunto dalle linee guida del regolamento CITIES.
Tale regolamento era incentrato su limitazioni molto forti che avrebbero messo in discussione l’insediamento di certe tipologie di circo con animali e non avrebbero incluso attività didattiche, considerate “educative”, come visite al circo.



“In quell’occasione D’Agata aveva detto che avrebbe valutato la nostra proposta e che si sarebbe attivato per fare un regolamento più restrittivo – dichiara la Foti – in particolare ci sarebbero stati maggiori controlli attraverso i vigili urbani, il cui compito sarebbe stato quello di verificare tutti i requisiti sulla sicurezza, sulle dimensioni delle gabbie e sullo smaltimento dei reflui degli animali”.



Ecco i punti fondamentali di quel regolamento proposto dai 5 Stelle in materia di circhi:


  1. Divieto sul territorio comunale di utilizzare ed esporre in spettacoli i seguenti animali: elefanti, felini, orsi, lupi, primati, rinoceronti, ippopotami, giraffe, foche, otarie e leoni marini, cetacei e rapaci;
  2. È consentito l’attendamento di circhi che utilizzano come animali rispettando i requisiti stabiliti dall’Autorità Scientifica CITES, come camelidi, zebre, bisonti, bufali, struzzi, rettili;
  3. Tutti gli animali devono potersi proteggere in aree riparate;
  4. Le strutture che ospitano gli animali devono essere collocate in modo da non consentire il contatto diretto col pubblico;
  5. Deve essere garantita un’adeguata somministrazione di cibo.

D’Agata in quell' incontro del 2014 si era mostrato sensibile - commenta la Foti - e aveva detto che si sarebbe attivato attraverso il consiglio comunale per sollecitare un regolamento che mettesse i puntini sulle i, ma di fatto ad oggi non è successo niente”.



Cos'è stato fatto a livello regionale? “Io avevo presentato una mozione - continua la Foti -  in base alla quale invitavo il Governo Regionale a stabilire un tavolo di lavoro per definire meglio gli standard di qualità della vita degli animali nei circhi. Anche perché in Italia, ancora oggi, non c’è una legge che vieta il circo con animali. Tuttavia le associazioni animaliste hanno dato delle indicazioni che i comuni potrebbero seguire e noi le vogliamo portare nei nostri comuni”. Ma anche questo è in stand-by.



 


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In base a tale


mozione

l’Assemblea Regionale Siciliana impegnava il presidente della stessa e l’assessore delle autonomie locali e della funzione pubblica ad attivarsi


affinchè i comuni del territorio siciliano provvedessero a dotarsi di appositi regolamenti per vietare l’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre itineranti con animali selvatici o esotici.

Anche per questa mozione, come per il regolamento comunale, i 5 Stelle hanno preso spunto dalle linee guida dell’Autorità Scientifica


CITES.

Quest’ultima


auspica che in futuro non vengano più detenute specie in via d’estinzione nei circhi riferendosi a: primati, delfini, lupi, orsi, felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe e rapaci.

Perché è così importante il regolamento CITES? Un’ordinanza di divieto totale di attendamento dei circhi con animali non è molto efficace poiché se il circo fa ricorso al Tar vince e l’ordinanza viene annullata. Un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è legale e riceve addirittura sussidi dallo Stato.
Ecco che subentra il regolamento CITES attraverso il quale è però possibile porre delle restrizioni e dei limiti al circo con animali poichè impone dei requisiti minimi da rispettare. Il regolamento indica inoltre di evitare del tutto i seguenti animali: primati, delfini, lupi, orsi, felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe e rapaci.



 “Noi siamo attivissimi a livello nazionale e regionale su questa questione abbiamo preso una posizione netta contro questo tipo di attività – continua la Foti - pur consapevoli che la legge nazionale non vieta in effetti l’attività circense con animali. Ad ogni modo il regolamento CITES dà delle indicazioni ben precise su quelle che dovrebbero essere le condizioni degli animali nei circhi come lupi, leoni e felini e giraffe. Questi animali hanno bisogno di standard di qualità della vita al di sotto dei quali subentra il concetto di maltrattamento”.



Sui tipi di animali ancora oggi utilizzati nei circhi la Foti si esprime sostenendo che per loro natura devono necessariamente restare nel loro habitat naturale. Animali come elefanti, leoni, tigri, giraffe  è chiaro che non sono animali domestici come il cavallo o il cane maggiormente abituati all’uomo.
Oggi più che mai il rispetto degli animali sta raggiungendo una presa di coscienza collettiva molto forte. Le persone sono sempre meno disposte ad accettare come normale lo sfruttamento degli animali in qualsiasi sua forma. 



 


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