Confermata la proceduta di licenziamento per 19 dipendenti al Centro catanese di medicina e chirurgia. La Ugl dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori. Una nota di costernazione giunge dalla segreteria della Federazione Sanità della Ugl di Catania, che dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori, dopo l'avvenuta conferma della procedura di licenziamento previsto nei confronti di 19 dipendenti operanti al Centro catanese medicina e chirurgia. E' datato 29 settembre, l'incontro tenutosi nella sede della Federazione Sanità della Ugl di Catania; dove venivano espresse, dalla segreteria del Sindacato, preoccupazione e perplessità  in merito alla rimodulazione della pianta organica da parte del Centro catanese di medicina e chirurgia, casa di cura privata, nella quale era previsto, e adesso confermato, il licenziamento di 19 dipendenti operanti nella struttura. Oggi l'azienda, come riportato dal comunicato della Ugl, rinnova la sua posizione, riaffermando l'esplicita volontà di licenziare le 2 dietiste e di far transitare 17 ausiliari socio-sanitari nell'impresa di pulizie che avrà in carico il servizio che andrà esternato, allo scopo di dismettere una classe di lavoratori qualificati che in realtà svolgono diverse mansioni che non si limitano alla sola cura dell'igiene della struttura sanitaria. Ragioni che non convincono il Segretario della Federazione Sanità Carmelo Urzì, il legale dell'organizzazione sindacale etnea Paola Parisi ed i rappresentanti sindacali aziendali Simona Costa e Antonino Curcuruto, secondo i quali la procedura adottata risulti illegittima alla luce della convenzione del Centro Catanese di medicina e chirurgia con la Regione Siciliana, in relazione alle mansioni, quelle igieniche, che non possono essere esternate.  Queste sono le ragioni della classe lavoratrice, riunitasi in assemblea nella sede della Ugl, entro la quale è stato indetto lo stato di agitazione ed invocato l'intervento tempestivo delle autorità istituzionali preposte, al fine di aprire un tavolo necessario che scongiuri di fatto le procedure di licenziamento avviate. "Chiediamo al Prefetto di Catania, all’Assessore regionale della Salute, al direttore generale dell’Azienda provinciale sanitaria di Catania, al direttore della Direzione territoriale del lavoro di Catania, di prendere in carico la nostra richiesta, che rappresenta il grido di dolore di questi lavoratori che stanno vedendo seriamente minacciato il loro futuro - dichiara Carmelo Urzì -Siamo fiduciosi che nelle prossime ore possa arrivare un’apertura, verso la soluzione della vertenza, ma allo stesso tempo rimaniamo vigili non escludendo eclatanti azioni di protesta." Â