
A parlare oggi, all'interno dell'aula Serafino Famà, i difensori delle parti civili. Su Salvatore Di Grazia: "un uomo antropologicamente portato alla poligamia". Hanno parlato a lungo le parti civili oggi in udienza davanti alla Corte d'Assise presieduta da Rosario Cuteri, durante il processo che vede imputato Salvatore Di Grazia il marito di Mariella Cimò scomparsa da casa il 25 agosto del 2011. Di Grazia accusato di omicidio e soppressione di cadavere era oggi in aula insieme ai suoi avvocati. I difensori delle parti civili, gli avvocati Barbara Ronsivalle, Dario Pastore, Alberto Caruso e Pappalardo hanno descritto la personalità dell'uomo che si è sempre considerato "vittima" di questa vicenda. "L'unica vittima di questo procedimento è la signora Cimò" afferma l'avvocato Ronsivalle spiegando come il Di Grazia si sia più volte descritto come un uomo "antropologicamente portato alla poligamia". "Come è possibile che per un litigio una persona che gestiva il potere economico della famiglia, interstatraia di tutti i beni, per fare un torto al marito, che la sta contrastando per la prima volta, decide di scappare in questo modo?" affermano le parti civili. E po ancora:"Un marito preoccupato dovrebbe andare ogni giorno dai Carabinieri a chiedere della moglie, invece il Di Grazia va a fare la denuncia dopo 10 giorni". Dettagli e particolari che confermerebbero i 45 indizi di colpevolezza messi insieme dal pm Angelo Busacca che ha chiesto l'ergastolo per l'imputato. Nuove schede telefoniche, per non essere intercettato, telefonate alla commercialista per comunicarle che la moglie non si sarebbe più occupata delle loro faccende al momento, e poi ancora la telefonata ai nipoti per disdire quell'appuntamento dal medico. Le parti civili non hanno dubbi, Salvatore Di Grazia è colpevole e si associano alle richieste del magistrato Angelo Busacca. La prossima udienza parlerà la difesa
La signora Cimò scompare improvvisamente da casa abbandonando i cani e senza portare con se gioielli né denaro.