"Se entro questo venerdì il presidente della Regione Crocetta non emanerà il decreto di insediamento della nuova Camera di Commercio del Sud Est, come promesso, porteremo la "cronistoria degli eventi" in Procura dove, ci dicono ci sono già due fascicoli aperti, e avremo la prova provata di quello che è accaduto". A parlare è il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen e la vicenda è quella della Camera di Commercio del Sud Est, nata dall'alleanza tra le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, che con tutta probabilità qualcuno sta cercando di ostacolare. L'accorpamento di fatto è già avvenuto circa sei mesi fa. Il problema adesso è che questa Camera è senza Consiglio e senza vertici già da qualche mese. Dai primi di agosto si aspetta un decreto del Presidente della Regione per insediare l'organo che dovrà eleggere quelli esecutivi, la Giunta e il suo Presidente. Una storia sulla quale Sudpress ha sentito il presidente Agen che proprio ieri aveva convocato una conferenza stampa per denunciare alcuni fatti. "Il dubbio che tutti noi abbiamo è che qualcuno politicamente abbia convenienza a tenerci da parte -dice il presidente di Confcommercio- per fare il rinnovo delle società controllate senza che il socio di maggioranza, che sarebbe la Camera del Sud Est, possa dire la sua". Afferma senza mezzi termini Agen. "Tutto comincia il 9 di agosto, giorno in cui l'assessorato ha modificato con un decreto il precedente del 4 luglio, correggendolo da un errore. E qui la prima perdita di tempo. Nel frattempo l'assessorato aveva ricevuto tutti i nomi per la composizione del Consiglio Camerale (30 di matrice imprenditoriale più quelli indicati da consumatori, sindacati e professionisti, in totale 33) ed ha avuto tre mesi di tempo per verificare la loro correttezza e quella dei dati anagrafici. Da allora non è successo nulla, quando per una procedura del genere, nella peggiore delle ipotesi, occorrerebbero appena 30 giorni. Altra perdita di tempo è stata una nuova richiesta da parte dei funzionari dell'assessore, una ventina di giorni addietro, di ritrasmettere l'elenco dei nomi già inviati, compresi di curricula e quant'altro. Ma secondo lei per quale motivo? E' difficile dire perché. Voglio aggiungere che i funzionari, da Palermo, ci hanno domandato elementi che non sono obbligatori per legge come titolo di studio, la dichiarazione dei redditi, persino se le persone proposte non fossero iscritte nel registro degli indagati. All'inizio ho pensato male, sono sincero, poi mi sono reso conto che avendo l'assessore cambiato completamente i quadri dirigenziali dell'assessorato, inserendo persone al di fuori della materia, sarebbe stato impensabile credere che in venti giorni i funzionari sarebbero diventati esperti, quindi ho creduto nell'eccesso di zelo da parte loro. Solo che non c'è nulla da controllare perché se uno è imprenditore allega il certificato camerale e come tale ha già i requisiti. Inoltre, quando mi si dice che il decreto deve andare in Giunta, io rispondo che basta leggersi la legge, articolo 12, comma 5, per capire che è il presidente della Regione che insedia il Consiglio e non la Giunta regionale. E' una nomina presidenziale che è di una semplicità incredibile. Bisogna prendere l'elenco dei nomi, controllare che non ve ne siano di sbagliati ed emanare il decreto. Nient'altro. E il Presidente Crocetta che le ha risposto? Il presidente della Regione mi ha inviato in un messaggio giovedì notte in cui mi ha scritto che entro questa settimana avrebbero chiuso tutto. Anche l'assessore Lo Bello mi ha chiamato dalla Cina la scorsa settimana, di questo devo dargliene atto, per rassicurarmi. Probabilmente entrambi si sono resi conto che tutti questi ritardi erano diventati strumento di un gioco. Sono convinto che siano in buona fede. Allora di chi è la malafede? La malafede è di altri, di quelli che hanno fatto pubblicare nella stampa, a nome di Confindustria Siracusa, che diffidavano l'assessorato e il presidente Crocetta a non fare il decreto e poi sono stati smentiti il giorno dopo dalla lettera di Confindustria Siracusa. Nella missiva, si precisava che l'ex presidente che diceva di parlare a nome degli imprenditori siracusani, Garozzo, in realtà non parlava che a nome suo. C'è poi la vicenda della senatrice di Forza Italia, Paola Pelino, intervenuta con una proposta al Governo nella quale chiede di interrompere l'accorpamento per quelle Camere di Commercio che avessero dichiarato di non volerlo più fare e di tirarsi indietro... La senatrice Pelino ha fatto un itervento in buona fede ma basato su bugie che evidentemente le sono state raccontate. Quando lei dice che la Camera di Commercio riunita, quella del Sud Est, non sarebbe in grado di far fronte all'enorme mole di lavoro, dice una castroneria, tanto è vero che più avanti afferma che bisognerà ricollocare il personale in esubero in qualche modo, una contraddizione. O c'è personale in esubero e quindi in grado di svolgere il lavoro o non c'è, è evidente! C'è da aggiungere -afferma Agen- che semmai sarebbe la Camera di Commercio di Siracusa, da sola, a non poter sopravvivere, perché si ritrova con un numero di dipendenti talmente esiguo che forse da sola non sarebbe in grado di andare avanti. Seconda bugia detta dalla senatrice, ma anche qui è stata male informata, è che lo scorporamento permetterebbe alla Camera di Commercio di Siracusa di apparentarsi a parte con Ragusa. Per prima cosa, questo è tecnicamente impossibile perché le due Camere di Commercio non avrebbero le 75 mila aziende attive richieste; secondo perché non riuscirebbero ad avere il pareggio di bilancio; terzo, perché per il matrimonio, si dovrebbe essere in due a dire di sì e Ragusa non è d'accordo, tanto che ha votato per ben due volte e ogni volta la maggioranza del no è cresciuta. Il fatto eclatante è che la famosa delibera del Consiglio camerale di Siracusa, con cui si decideva di uscire dall'alleanza, è stata fatta il giorno dopo l'ufficializzazione da parte della Regione dei risultati del rinnovo, in cui il gruppo siracusano era chiaramente perdente: il giorno dopo, guarda caso, deliberano l'uscita dall'alleanza. Tutto questo, insomma, fa venire da sorridere perché a questo punto la fusione non si farà più. La Regione potrebbe già insediare anche senza avere tutti i nomi, come prevede la norma. ne bastano i due terzi, e questi già ci sono. Quindi il problema è solo burocratico? Cosa succederà se non verrà emanato il decreto in settimana? Se non dovesse essere fatto il decreto, innanzitutto si farà del male all'agricoltura, già in ginocchio per vari problemi e a tutti gli altri settori della nostra economia. A quel punto io andrò a portare la cronistoria di quanto succede in Procura. Già i magistrati, a quanto mi hanno detto, stanno indagando. Io e il presidente di Confcommercio provinciale, Riccardo Galimberti, avevamo già segnalato ai magistrati alcuni fatti strani. Perché abbiamo ritenuto che il mancato insediamento del Consiglio della Camera di Commercio, in un primo momento, fosse strumentale alle nomine aeroportuali. E mi pare che si sia dimostrato che avevamo ragione. La Laneri, al di là della persona, non aveva le competenze. Con Galimberti abbiamo consegnato documenti e registrazioni già a metà luglio, e avevamo previsto che l'assessorato non avrebbe corretto il decreto prima del 4 agosto, il termine per presentare i nomi. E anche qui ci abbiamo visto giusto. Abbiamo pronte queste nuove carte che porterò personalmente al procuratore Pacifico che ha l'indagine in mano e dimostreremo il "fumus persecutionis". Ci sono fatti penalmente rilevabili e che si vanno ad incrociare con altre indagini della magistratura che riguardano l'area siracusana. E' una storia triste... Lo è per questa Terra perché dimostra come l'interesse di pochi prevale su quello della collettività. Quando diventerò presidente camerale e lo faccio perché abbiamo bisogno di pulizia, mi dimetterò quasi subito, non finirò il mandato, per dimostrare che questa vicenda non mi interessa per scopi personali. https://youtu.be/FQoVm-Smuak