Scoppia la polemica che sta sfociando in una sorta di "guerra" tra l'Unicodacons e l'Ersu di Catania che minaccia querele, sulla vicenda della casa degli studenti di via Oberdan: Sudpress ha raccolto pareri discordanti che creano quasi una spaccatura anche tra gli universitari, tra i sostenitori dell'una e dell'altra tesi L'Unicodacons, in un comunicato diffuso giorno 26, sosteneva che i residenti della casa dello Studente di via Oberdan avessero accusato di negligenza e disinteresse il Direttore Generale riguardo ai vari disagi da loro segnalati. Ma nel pomeriggio, un altro comunicato in risposta da parte di alcuni rappresentanti degli studenti in seno alla struttura, smentiva categoricamente quanto affermato dall'organismo creato dal Codacons e anzi si dissociava dalle affermazioni contenute nella nota della mattina. Il tutto a seguito di un'assemblea degli studenti con il direttore generale Caltagirone e l'ufficio tecnico. "L'esito dell'assemblea è stato positivo" si leggeva nella nota degli studenti. "Nell'assemblea sono state presentate alcune problematiche della residenza che sono state ascoltate dal Direttore e dall'ufficio tecnico, i quali hanno chiarito le procedure burocratiche che intendono adottare. Sostengono anche che il direttore si sia dimostrato disponibile e che abbia preso l'impegno di risolvere tutto entro il mese di giugno e concludono dicendo che "si scusano e si dissociano da qualunque tono offensivo e diffamatorio rivolto nei giorni scorsi al presidente Prof. Cappellani e al dirigente Cappellani." Ci si trova così di fronte a una sorta di guerra tra Unicodacons e Ersu che vede gli studenti schierati tra le due parti. Sudpress ha quindi voluto sentire alcuni studenti per capirne di più. E così, in base alle testimonianze raccolte, se da un lato i rappresentanti ed altri studenti riconoscono nelle dichiarazioni dei dirigenti dell'Ersu un reale interesse e impegno nel migliorare le condizioni di vita nella residenza, dalla parte opposta, altri, ascoltati da noi, continuano a puntare il dito contro le stesse persone, accusandole di ipocrisia e menefreghismo nei confronti dei loro diritti primari, con la paura però che lamentandosi troppo anche questa casa dello studente possa essere chiusa. "I problemi nella residenza Oberdan ci sono e non sono pochi, anche se bisogna ammetere che si sta cercando di rimediare tappando qualche buco, come con la rete WiFi ora collegata a quella dell'Ateneo e disponibile per tutti gli studenti residenti o con qualche discreto lavoro di manutenzione per placare le lamentele degli studenti" ci dicono senza voler essere identificati per paura sempre di una chiusura della struttura. Resta comunque un dato di fatto, come sostengono alcuni studenti: questa è l'unica residenza di proprietà dell'Ersu dopo la recente chiusura di quella in via Calatabiano e che la manutenzione sarebbe davvero scarsa. "Ci sono stanze impraticabili, guasti che aspettano mesi per essere riparati, ascensori spesso inagibili che impediscono ai disabili di accedere alle loro camere e problemi strutturali come crepe nei pilastri che sostengono le scale. La prova è l'allagamento della residenza a inizio dicembre, causato principalmente da fognature che impediscono il defluire delle acque" sono le dichiarazioni più diffuse. Ma non è finita qui. Gli studenti continuano a fare polemica nei confronti dell'ente che non garantirebbe nemmeno "la possibilità per i residenti di avere una cucina o un frigorifero, obbligandoli così a dipendere dalla mensa, l'ennesimo servizio che non eccelle in efficienza". La mensa, infatti, ci dicono non assicurerebbe la colazione, costringendo gli studenti a pagare di tasca loro. Inoltre gli unici due pasti offerti non risulterebbero di grande qualità, creando anche disagi alimentari. E, in effetti, chi alloggia nelle camere del "Centro" in genere non può permettersi di affittare un appartamento, quindi ci si aspetterebbe che ogni servizio promesso dall'ente sia effettivamente rispettato per evitare di gravare troppo sulle tasche delle famiglie degli studenti, dando così la possibilità di proseguire gli studi anche ai ragazzi con maggiori difficoltà economiche. Rimane quindi la speranza che si possa fare davvero chiarezza sulla situazione e si possano risolvere i problemi nei servizi offerti dall'Ersu che giorno dopo giorno sembrano complicare la carriera degli studenti, fuori sede e non, ostacolando o addirittura negando il loro diritto sacrosanto, quello di poter disporre di strutture adeguate alle loro necessità per proseguire negli studi serenamente.