A pochi giorni dall'avvenuto sciopero di 8 ore, i sindacati sono di nuovo sul piede di guerra, a causa della mancata proroga di sospensione di un mese del famigerato ordine di servizio n.38, che disciplina tra l’altro il rimborso dello straordinario maturato e l’organizzazione dei servizi, sospeso già ad ottobre 2016 con proroga conclusa il 31 maggio. I vertici Amt hanno convocato le sigle sindacali per il prossimo 5 giugno, rispondendo picche alla richiesta di allungare di altri 30 giorni il blocco dell'ordine n.38Continua ad oltranza il braccio di ferro tra Fast-Confsal e della Faisa -Cisal, rispettivamente con i rappresentanti Giovanni Lo Schiavo e Romualdo Moschella, e i vertici dell'Azienda Metropolitana Trasporti. Dopo lo sciopero ancora fresco di giorno 29, un altro caso tiene banco causando un duro botta e risposta, e cioè l'ordine di servizio n.38.
Sospeso ad ottobre scorso, durante la presidenza di Puccio La Rosa , con proroga fino al 31 maggio, è oggi pomo della discordia, come si evince dal comunicato dei sindacati convinti che tale provvedimento, così com'è adesso, penalizzi i dipendenti: "Auspichiamo che nel più breve tempo possibile la trattazione dell'Ordine di Servizio n. 38, porti alla corretta applicazione dello stesso, nel rispetto delle indicazioni fornite dal D.L. n 66 del 2003, con particolare riferimento a taluni istituti, quali: malattia, congedi parentali, L. 104 ecc. In caso contrario, sarà di nuovo sciopero, stavolta, con blocco totale del servizio". "Nelle more della trattativa che dovrebbe avere inizio giorno 5 giugno prossimo, , in modo tale da rendere il clima piu' disteso fra i lavoratori e piu' agevoli le relazioni industriali con i sindacati. Purtroppo, non siamo stati ascoltati ed ora , a scapito della serenità dello stesso tavolo". "Sia chiaro, dichiariamo sin da subito la nostra disponibilità a trattare in maniera qualificata il delicato argomento, ma , peraltro, tendenti a calpestare le prerogative, scaturenti dalle vigenti normative legislative e contrattuali di riferimento che disciplinano la materia in maniera chiara ed inequivocabile ". Questa la secca risposta di Lo Schiavo e Moschella , firmato dal presidente Carlo Lungaro, che convocava le organizzazioni sindacali, in cui si afferma in modo deciso di di non poter più prorogare l'ordine di servizio n.38, come invece richiesto dalle stesse sigle.
avevamo chiesto al nuovo cda di differire di un mese il ripristino della disposizione in questione
la trattativa si svolgerà in un clima di tensione altissima
non accetteremo soluzioni di ripiego che possano minimamente ledere gli interessi dei lavoratori