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Canili sotto accusa, ma l'alternativa c'è

30-06-2017 22:00

Barbara Corbellini

Inchieste, catania, comune, Severino, maresciallo salvo mirarchi, carmelo platania, Officine Meccaniche,

Canili sotto accusa, ma l'alternativa c'è

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Sopralluoghi, procedimenti giudiziari e varie anomalie: questo è quello che di recente ha reso protagonisti alcuni canili catanesi. La legge regionale 3 luglio 2000 n. 15 prevede un'alternativa con i rifugi temporanei, luoghi destinati alla permanenza di cani e gatti affidati ad associazioni qualificateTonino Salina, direttore del dipartimento di Prevenzione Veterinaria di Catania ha realizzato un documento in cui viene definito il rifugio temporaneo, realtà che forse potrebbe rappresentare una via d'uscita rispetto agli inevitabili zone d'ombra che si sono create di recente sui rifugi privati



Il ricovero temporaneo, secondo quanto previsto dalla relazione del  direttore Salina, è uno spazio gestito da un’associazione protezionistica/animalista nel quale vengono custoditi e accuditi cani e gatti randagi o vaganti recuperati o soccorsi sul territorio. Si tratta di un tipo di rifugio organizzato in maniera diversa rispetto a quelli pubblici che necessitano di una convenzione con il Comune in base alla quale si stabilisce il tariffario giornaliero per la custodia di ogni cane che l'amministrazione di turno deve liquidare per legge.



Il documento redatto dal direttore ha lo scopo di individuare problemi, opportunità, obiettivi e scenari del territorio catanese e stabilire le azioni finalizzate alla riduzione del randagismo e a uniformare le modalità di comportamento da parte di tutti gli attori coinvolti: comuni, forze dell’ordine, Istituto Zooprofilattico della Sicilia Area Catania, veterinari incaricati di Pubblico Servizio, Guardie Zoofile, Associazioni animalistiche/protezionistiche, personale addetto alla cattura dei cani, ai rifugi sanitari e ai rifugi per il ricovero e il Dipartimento di Prevenzione Vetrinaria ASP catania.



L'esempio che si avvicina maggiormente a questo tipo di realtà è “Sos Randagi”, l'associazione animalista di cui fa parte l’avvocato Alberto Trinboli, che gestisce gli 80 cani della struttura comunale in viale Kennedy. Fatto significativo è che, in questo caso, dalla richiesta della concessione in uso dell’area comunale, presentata da Trinboli al Comune di Catania, si legge che il mancato ricovero di questo numero di animali presso canili convenzionati comporta al Comune di Catania un notevole risparmio di spesa annuale pari a 82 mila e 600 euro circa. Insomma, si andrebbe incontro a un bel risparmio se esistessero più rifugi di questo tipo.



Ma nel territorio catanese esistono solo canili pubblici: Rifugio di Concetta, La Porziuncola, Acae, Oasi Cisternazza, Lida San Cataldo e Arca di Noè. Il Comune di Catania liquida periodicamente cospicue somme di denaro per i servizi di cattura, ricovero, custodia e mantenimento in vita dei cani randagi catturati nel territorio, in base alle convenzioni stipulate.



Secondo il decreto presidenziale 7 del 2007 per le strutture private convenzionate con il Comune il costo varia da 3,50 euro a cane al giorno per i cani di piccola taglia e di 4,50 al giorno per quelli di taglia media e grande, ma il Comune versa 2, 64 euro a cane al giorno più iva, in base agli accordi con i canili.



Il concetto di rifugio temporaneo è ben diverso: il Comune dovrebbe affidare ad associazioni i cani che vengono  accuditi interamente a spese loro. La sola spesa a cui il Comune andrebbe incontro sarebbe quella di periodiche forniture di cibo e di farmaci, un po’ come accade alla Plaia.


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Con il tradizionale sistema dei canili considerando un periodo di riferimento,


gennaio/febbraio 2017, 

secondo le


determine dirigenziali

rese pubbliche nel sito dell'Amministrazione, il Comune spende:


Per il 


Rifugio di Concetta112 mila e 890 euro circa

; per la 


Porziuncola,

 per lo stesso periodo, 


10 mila e 789 euro

circa, una cifra inferiore si ipotizza per un numero di cani minore; per l’


Oasi Cisternazza

 la cui ultima liquidazione risale al 2016, 


21 mila euro e 300 euro

per quattro mesi, senza però specificare quali; per l’associazione


Acae

nel periodo 


ottobre/novembre/dicembre 2016 il comune ha speso la somma di 4 mila 557 euro

circa; per l’


Arca di Noè

per gennaio e febbraio è stata liquidata la somma di 


53 mila e 285 euro

, mentre della


Lida San Cataldo

non si trova traccia di alcuna liquidazione.


Il Rifugio di Concetta

nel periodo di


marzo e aprile

 ha percepito ben


169 mila e 807 euro.

 un importo quindi maggiore rispetto ai mesi precedenti. È salito il numero dei cani o è stata concordata una tariffa più alta? Domande che restano senza risposta e di cui non è possibile avere chiarezza dalle deterimne del sito del Comune che non specificano mai per quanti cani viene liquidata una data somma, in un determinato periodo.


In definitiva si parla di 


176 mila e 964 euro per soli due mesi per il Rifugio di Concetta, la Porziuncola e L’Arca di Noè.

Facile immaginare come la somma lieviterà da qui alla fine dell'anno.


 


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