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Garibaldi Nesima: lunghe attese e bimbi al freddo al pronto soccorso pediatrico

03-02-2018 22:36

Barbara Corbellini

catania, ospedale, maresciallo salvo mirarchi, stabile Catania,

Garibaldi Nesima: lunghe attese e bimbi al freddo al pronto soccorso pediatrico

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E' di appena due giorni fa la notizia della morte al Garibaldi Nesima, di una bimba di appena due anni per via dei postumi di un'infezione virale, almeno così si è appreso. A prescindere dalla cause di questa tristissima notizia, siamo andati a dare un'occhiata al pronto Soccorso pediatrico e mentre c'eravamo, anche ad altri reparti dell'ospedale. E le condizioni e soprattutto le opinioni delle famiglie dei piccoli pazienti sul pronto soccorso dedicato ai bambini non sono certo delle migliori: panche scomode, freddo, ore di attesa lunghe e visite veloci. I parenti dei bambini: “Aspettiamo troppo tempo, siamo come dei numeri”



Dopo il sopralluogo al Santa Marta, al Vittorio e al Garibaldi Vecchio, dietro segnalazioni di cittadini, è la volta del Garibaldi Nesima, dove ieri si è appresa la notizia del decesso di una bimba di due anni e mezzo. L'ospedale in questi giorni, è stato oggetto di segnalazioni da parte dei pazienti scontenti dei servizi in alcuni reparti.



Il nosocomio aperto da appena qualche anno è molto grande e raccoglie un ampio bacino d’utenza, quello di Nesima, Lineri, Misterbianco, ma anche Villaggio S. Agata e Librino, oltre che dei paesi vicini.



Al pronto soccorso pediatrico le sedie sono poche e di ferro, molto basse e con un incurvatura verso l’esterno, nella parte inferiore dello schienale, ritenuta molto scomoda dai pazienti che purtroppo sono costretti, nella maggior parte dei casi, ad attendere ore. Spesso mamme e papà devono aspettare in piedi con in braccio i loro bambini.



Una mamma si lamenta del freddo e ha dovuto portare da casa delle copertine per riscaldare il proprio piccolo e dell' attesa troppo lunga a causa probabilmente del numero limitato degli operatori sanitari.



“Mio figlio di pochi mesi e con la febbre è entrato dopo due ore e mezza circa da quando siamo arrivati e la visita è durata pochi minuti -racconta la signora Viviana-  Inoltre, noi familiari aspettiamo ore al freddo con i bambinistando fermi si sente di più. In definitiva, per quanto riguarda la mia esperienza personale posso dire che ci sentiamo trattati come dei numeri”.


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Ma in altri reparti la situazione non sembra essere delle migliori: una signora racconta il travaglio del padre anziano ricoverato a


Urologia

per più di una settimana e solo


dopo qualche giorno

si sono accorti che il


catetere

che gli avevano messo era


troppo piccolo

. “Mi chiedo come sia possibile che i giorni precedenti non lo abbiano controllato –afferma esasperata-  La cosa brutta è che se il paziente in questione ha parenti che lo assistono è un bene, altrimenti viene lasciato a se stesso”.


Ma anche a


Diabetologia

c’è chi si sfoga raccontando le vicende personali: una signora, che si trova li per prenotare un controllo del diabete si lamenta che ha dovuto aspettare


8 mesi per un controllo

precedente. “Non credo siano normali delle tempistiche così lunghe –afferma- andando avanti così vogliono spingerci a ricorrere per forza alle cure private? E chi non se lo può permettere cosa fa?”.


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Proseguendo per i reparti dell’ospedale si notano alcune cose ambigue: nella torre c, all'inizio del reparto di Geriatria, l'anti-bagno è parzialmente al buio perchè uno dei due neon è fulminato, mentre il


bagno dei disabili

è completamente al buio.


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Nel reparto di


Otorinolaringoiatria 

c’è una


sala d’attesa, 

con tanto di cartello, ma


nessuna sedia in tutta la sala

, solo un paio in un piccolo corridoio e poche altre in prossimità della porta del reparto.


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Uscendo all’esterno dalla torre b c’è una zona con dei materiali da lavoro ammucchiati a terra per dei lavori in corso, con tanto di cartello e rete divisoria, ma il tutto è tranquillamente accessibile. Le


scale

della torre C sono sporche e con le ringhiere completamente arrugginite. Presentano


segni di logoramento

 al punto tale che in alcune parti si intravedono i ferri della struttura.


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Insomma tra le lamentele dei pazienti e qualche criticità generale va avanti il Garibaldi Nuovo.


 


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