Caro Direttore, querelare SUD, e chi commenta, porta veramente male: per quel che mi riguarda cito Licandro e Scavone; per quel che ci (Lei e me) riguarda, il padre di tutti i querelatori, cioè Giacomo Pignataro da Caltagirone...
Tutto sommato Luca Sammartino è stato piuttosto “modesto” nella richiesta di risarcimento: solo 50.000 euro; nulla difronte alla richiesta di Scavone nei miei confronti (un milione di euro) e di Pignataro (solo 200.000 euro).
In quanto a Licandro, quando ebbe la sensazione che la querela sarebbe stata archiviata, pur facendo appello, mi fece sapere che se avessi destinato 500 euro ad un ente di beneficenza da lui stesso segnalato, avrebbe interrotto il procedimento.
L’Avvocato Razza, mio difensore, mi invitò a non cadere nel tranello: l’onorevole professore sarebbe stato ‘vincitore’, ed io avrei riconosciuto la mia colpevolezza.
Il GIP archiviò, ed il professore ed onorevole rimase con un palmo di naso; ma il tempo è galantuomo, ed il 28 giugno l’onorevole professore ebbe la prima lieta notizia, quella di essere indagato per la famosa cattedra nella facoltà di lettere; e di recente la seconda, come si legge dai giornali, e cioè quella che lo vede indagato assieme alla neosardina Bianco: gli auguro che non ci sia due senza tre!
Anche Scavone fu condannato a pagare una multa, e non pochi amici e qualche lettore di SUD mi criticarono per non avere chiesto io un risarcimento; se la legge dei Grillini fosse stata operativa, mi sarebbero toccati almeno duecentocinquantamila euro!
Ora Scavone è ridiventato uomo pubblico, assessore di Diventerà Bellissima di Musumeci, e quindi nuovamente suscettibile di critiche per il suo operato e per la sua eventuale invasività nelle istituzioni, come per esempio l’Ordine dei Medici.
In quanto a Pignataro c’è già la sentenza del GIP; aspettiamo la seconda, quella civile.
E aspettiamo che la legge dei Grillini diventi operativa; e siccome io per la querela che ci fece ebbi una sindrome ansioso-depressiva, destruente per mia attività lavorativa e la mia vita familiare, chiederò un adeguato risarcimento.
E lo stesso farà certamente Lei che, per la querela di Pignataro, ebbe, come ricordo, quella severa anoressia che Le fece perdere sette chili in sette giorni, come nel film di Pozzetto.
La verità è quella che scrive Marco Travaglio: seminare terrorismo e zittire la stampa; per fortuna i Giudici non si trovano solo a Berlino.
Beppe Condorelli, docente universitario da poco in pensione, è un cardiologo amatissimo dai suoi tanti studenti che ha formato per generazioni e ancora ricercato da molti pazienti.
I suoi commenti su questa testata sono sempre tra i più apprezzati, talmente caustici e veritieri da suscitare spesso reazioni violente ed inconsulte da chi detiene poteri pubblici ritenendoli privati.
Non ha mai rinunciato a dire la sua puntando l’indice contro quanto ritiene insulto alla decenza.
Per questo, per la sua libertà di espressione posta a difesa del bene di tutti, ha subìto denunce penali per diffamazione e richieste di risarcimento in sede civile: tutte risolte vittoriosamente per lui e ad ignominia per chi ha tentato di intimidirlo.
Sudpress con il prof. Condorelli ha recentemente condiviso la grande soddisfazione di essere prosciolti dalle accuse lanciate dall’ex rettore decaduto Giacomo Pignataro, poi interdetto e ancora indagato nell’indagine “Università Bandita”.
Attendiamo con ansia, ancora una volta insieme, gli esiti del processo civile.
Il prof. Beppe Condorelli è per noi, e sappiamo anche per molti dei nostri lettori, un esempio di cittadino consapevole e combattente che mette sempre firma e faccia al suo desiderio di una società migliore.
E per questo noi con rispetto e ammirazione lo ringraziamo.