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La calda primavera delle elezioni comunali 2020 all'ombra delle inchieste per mafia e corruzione elettorale

16-01-2020 04:56

Lucia Murabito

Cronaca, stefania petix,


Sono 60 i comuni siciliani che il prossimo giugno torneranno al voto per decidere che direzione dare alle proprie amministrazioni. 9 fanno parte della Provincia di Catania, per un totale di oltre 111 mila cittadini chiamati alle urne.



Tre i comuni invischiati in indagini e pesanti le accuse di corruzione elettorale a carico di big delle preferenze: una tornata elettorale da brividi. Prima puntata.



Il più popoloso sarà Tremestieri Etneo con i suoi 21.000 abitanti, il più piccolo  è Milo. Ma ci sono anche Bronte, Maniace, Mascali, Pedara, San Giovanni la Punta, Trecastagni e San Pietro Clarenza.



Ci sono Amministrazioni arrivate alla fine naturale del loro mandato, mentre in altri casi i cittadini si troveranno a cercare di dare una nuova rotta alle cose dopo che la magistratura ha troncato amministrazioni "malate".


San Pietro Clarenza verso il post Bandieramonte

Stop forzato per il primo cittadino di San Pietro Clarenza


Giuseppe Bandieramonte

: a giugno dello scorso anno è


coinvolto nell'operazione della Guardia di Finanza denominata "Differenziata"

.  Nel mirino degli inquirenti i suoi legami con la Progitec, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti: assunzioni su indicazioni del sindaco, sponsorizzazioni da parte della Progitec di eventi sportivi organizzati da associazioni promosse da familiari del Sindaco e non per ultimo il pagamento di stipendi per circa 50.000 euro annui a favore della compagna di Bandieramonte per attività lavorativa mai svolta presso l'azienda.


Il giorno dopo dell'inchiesta il Prefetto Sammartino sospende Bandieramonte  e dà il via alla gestione commissariale dell'ente


Trecastagni, Barbagallo e l'inchiesta Gorgoni

È sempre rifiuti sono al centro dello scioglimento per mafia del Comune di Trecastagni

. A deciderlo nel maggio 2018 il Consiglio dei Ministri a seguito dell'arresto dei dipendenti comunali Domenico Sgarlato e Gabriele Astuto nell'ambito dell'inchiesta Gorgoni. Il comune sarebbe dovuto tornare al voto a giugno dello stesso anno, ma l'avvio della procedura di scioglimento per mafia ne ha allungato i tempi. La tornata del 2018 avrebbe visto scontrarsi il sindaco in carica Giovanni Barbagallo, l'ex sindaco Pippo Messina per il centro-destra, Sebastiano Rodelli per il Movimento 5 stelle e Salvo Licciardello per la destra.


Bronte e l'inchiesta Aetna

Tornato ad indossare la fascia tricolore lo scorso marzo, dopo quattro mesi di arresti domiciliari, il primo cittadino brontese


Graziano Calanna porta alle elezioni il pesante fardello dell'essere stato invischiato nell'inchiesta Aetna

  insieme all'imprenditore Francesco Russo Morosoli 


con l'accusa di istigazione alla corruzione

che non riguarda gli affari sul vulcano, ma la richiesta di utilità per procedere all’affidamento ad un’impresa privata della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale di Bronte.


San Giovanni la Punta, Nino Bellia e il sindaco ombra

Quinquennio difficile per il sindaco Bellia, affiancato già dalla campagna elettorale dall'uscente Andrea Messina guadagnatosi l'appellativo di


sindaco ombra

.


La scelta di Bellia di porre l'ex primo cittadino al suo fianco quale esperto del sindaco a 3.800 euro al mese, infatti, non sembra essere andata giù ai cittadini

. Tra i primi a lamentarsene i 5 stelle, con la candidata sindaco Giusy Rannone ad avviare un'attività ispettiva già ad un mese dalla tornata elettorale del 2015 e che adesso sembrerebbe pronta a tentare nuovamente la corsa alla poltrona dopo essere stata opposizione attiva e attenta. Ma anche il duo Giuseppe Toscano e Mario Brancato sembra pensarla allo stesso modo: abbracciato il movimento della Meloni si pongono come terza forza in campo con Toscano candidato sindaco.


Tremestieri Etneo verso il Santi Rando bis

In dissesto dal 2013, il comune di Tremestieri Etneo sembra poter tirare un sospiro di sollievo.


Sotto la gestione Rando, nonostante le difficoltà del piano di riequilibrio, sembra sulla buona rotta per chiudere la procedura con qualche anno di anticipo

. Il merito per Rando è di un'azione di contenimento della spesa e del sostegno dei privati che hanno alleggerito le casse cittadine dando la possibilità all'Amministrazione di non rinunciare ad avviare progetti importanti. E adesso potrebbe essere il momento del raccolto.


Insomma, una tornata interessante, anche nell'ipotesi che si giunga nel frattempo ad uno scioglimento anticipato del parlamento nazionale e rimanendo in attesa degli sviluppo delle inchieste in corso della Procura di Catania sulle elezioni regionali 2017 e politiche 2018.


 


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