Pare sia un caso unico in Italia
e forse in tutto il mondo, almeno in quello occidentale. Alla fine della singolare "procedura selettiva" sulla base di un bando pubblico che non prevedeva tra i requisiti un titolo di studio, la SAC di Catania ha scelto come direttore generale (accountable manager) Marco Franchini, proveniente dagli Aeroporti di Puglia, con lo stesso ruolo ma licenziato con 4 contestazioni, che risulta indagato a Brindisi (richiesta di rinvio a giudizio della procura con udienza il prossimo 19 marzo ) e che, guarda caso, ha presentato un curriculum singolare, senza laurea ma con un master
alla Bocconi, dove evidentemente si rilasciano master ai non laureati: sarà una novità anche questa.
Ieri, domenica 26 gennaio, l'aeroporto di Catania è stato a lungo chiuso per nebbia nonostante uno splendido sole illuminasse tutto il resto della città: sarà una metonimia…
Nel raccontare lo strano caso di oggi partiamo dalla fine, cioè dall'assunzione del nuovo direttore generale, che nel gergo aeroportuale diventa "accountable manager".
Il 30 settembre è stato emanato ordine di servizio Accountable Manager 2019 con cui l'amministratore delegato di SAC Nico Torrisi annunciava, urbi et orbi, l'insediamento del "dott. Marco Franchini" quale nuovo "accountable manager".
Una posizione che alla SAC tengono molto "riservata" se è vero, com'è vero, che alla data odierna, a ben 4 mesi dall'insediamento, sulla pagina del sito istituzionale che descrive il profilo societario come "accountable manager" si trova ancora quello destituito, Antonio Palumbo.
Del resto, anche la pubblicazione obbligatoria nella sezione trasparenza del sito dell'avvenuta nomina viene regolarizzata soltanto alle 14.15 del 6 dicembre, 66 giorni dopo, rendendo così illegittimi gli eventuali emolumenti riconosciuti prima della pubblicazione: ma queste sono sciocchezze.
Molto più interessante è invece l'inizio del caso, la redazione e pubblicazione dell'avviso pubblico per la ricerca di questa figura apicale emanato dall'amministratore delegato Nico Torrisi il 31 luglio 2019.
È un bando strano, stranissimo, un unicum nel panorama aeroportuale occidentale:
non prevede tra i requisiti il possesso di un titolo di studio!
Proprio così, l'art.4 del bando firmato dall'amministratore delegato che descrive i requisiti necessari per concorrere all'incarico più alto in aeroporto non prevede la laurea.
Abbiamo confrontato questo bando con quelli emanati per lo stesso incarico dagli altri aeroporti italiani e TUTTI, ovviamente, prevedono la laurea magistrale come requisito essenziale: così Palermo,
Genova, Aeroporti dell'Abbruzzo, Aeroporti di Calabria, e ci fermiamo qui.
Come mai per l'aeroporto di Catania non è prevista?
Sarebbe forse suggestivo pensare a quei bandi, e ne abbiamo raccontati tanti, che vengono
cuciti addosso al candidato desiderato aggiungendo o togliendo requisiti particolari, ma fare sparire addirittura il titolo di studio per un ruolo così elevato non ci era mai capitato.
Non intendiamo supporre che questa "dimenticanza" fosse determinata dal fatto che si volessero creare le condizioni affinché a vincere fosse proprio un candidato senza laurea: non ci crediamo perché sarebbe stato un reato e questo sappiamo che non è possibile accada a Catania.
Fatto sta che, di sicuro per mera coincidenza, a trionfare nella selezione (di cui non risulta pubblicato alcun verbale né la graduatoria finale) è, guarda caso, proprio il candidato senza laurea
che però vanta un master alla Bocconi, titolo che in base all'ordinamento italiano non può essere conseguito senza aver prima ottenuto almeno una laurea di primo livello, che nel curriculum depositato da Marco Franchini alla SAC non pare ci sia. Sempre terra di Pirandello siamo.
Un curriculum, tra l'altro, che evidentemente l'amministratore delegato della SAC Nico Torrisi non ha neanche esaminato visto che nell'ordine di servizio da lui stesso firmato lo definisce impropriamente "Dott." e per ben due volte: se fosse consapevole dell'assenza del titolo, la sua ripetuta assegnazione sarebbe una grave e colpevole mistificazione.
Se poi è vero che su questa nomina è stato ottenuto il "gradimento" dell'ENAC allora il problema è probabilmente ancora più grave di quello che si possa pensare.
In ogni caso, non possiamo sapere e comunque non sta a noi verificarlo, se il bando fosse o meno cucito addosso al candidato prescelto, ma certo riveste pubblico interesse notare che l'attuale governance della SAC, quella stessa che ne sta curando la trasparentissima privatizzazione
e si innervosisce parecchio ad ogni domanda , decide di procedere, e sulla base di un bando così strano, alla nomina di un "accountable" manager" licenziato con pesanti addebiti da altro aeroporto,
già coinvolto anche se poi prosciolto in indagini niente meno che per corruzione e attualmente con sulla testa una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d'ufficio da parte della procura di Brindisi che sarà discussa il prossimo 19 marzo.
Un profilo interessante, che dal curriculum magari non si evince, ma bastava fare una ricerca su Google: se chi lo ha nominato era consapevole del profilo e delle pendenze giudiziarie, bisogna prenderne atto.
Tra l'altro pare che sempre dalla Puglia, al seguito, sia appena arrivato un altro super consulente: ma questa è un'altra puntata e non sarà la prossima, c'è altro prima.
È proprio una sana gestione quella che decide di esporre il sesto aeroporto d'Italia (almeno per ora) e la più importante azienda siciliana al rischio di assumere al massimo incarico dirigenziale una persona neanche laureata, cacciata da altro aeroporto e, inaudito, coinvolta in pesanti indagini e con un procedimento ancora in corso? E se dovesse essere rinviato a giudizio il 19 marzo?
Se mai fosse rinviato a giudizio che ne sarebbe della reputazione non tanto del signor Franchini, sarebbero fatti suoi, ma della governance pubblica che lo ha scelto nonostante questo incredibile rischio? La prudenza non è più un requisito necessario nella gestione di affari pubblici al pari della decenza?
Quindi, la domanda finale: era proprio la migliore scelta possibile
per una società pubblica, guarda caso "sottoposta a direzione e coordinamento da parte della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale" attualmente presieduta da quel Pietro Agen che in quanto a trasparenza e gestione di pubblico denaro abbiamo già raccontato?
Loro risponderanno su Facebook...ma è probabile che sia venuto il momento che le risposte cominci a darle chi deve, e nelle sedi più adeguate!
AVVERTENZA PER PM, GIP E GIUDICI (nel caso di denuncia per diffamazione questo inciso fa parte integrante dell’articolo): questo, come tutti gli altri dedicati a SAC e Camera di Commercio di Catania, (tra loro collegate per gestione, direzione e controllo), è indispensabile, a fini di giustizia, valutarlo in relazione a tutti gli altri pubblicati, (alcuni elencati in via non esaustiva in calce e compresi quelli che saranno pubblicati prossimamente), in quanto fa parte di un’unica organica attività d’inchiesta giornalistica orientata alla funzione di pubblica utilità di raccontare le dinamiche del potere locale, i metodi di gestione di enti pubblici e l’utilizzo di pubbliche risorse.
Di conseguenza toni e contenuti sono direttamente correlati alla successione narrativa.