Proprio così, questo primo giorno lavorativo del 2025 lo dedichiamo al mondo del lavoro, quel lavoro che è fatto di sacrificio, passione, dedizione ma che paradossalmente perde ogni giorno di valore, di dignità, di senso, schiacciato dalla speculazione della finanza che ha fatto si che ormai ci si possa arricchire senza lavorare, anzi sfruttando il lavoro degli altri: argomento complicato, magari ci ragioniamo un'altra volta..
Intanto cogliamo un occasione che abbiamo intercettato sui social, con l'annuncio di un amico che avvertiva del compimento, proprio il 2 gennaio, dei suoi primi 40 anni di carriera.
È Salvo Caruso, maestro parrucchiere dell'Accademia Nazionale Acconciatori Moda, l'ANAM, con il suo bel negozio di via Vitaliano Brancati 3.
Quando ho cominciato ad andare da lui ero ancora al ginnasio e quindi in realtà siamo a ben oltre i 40 anni, quasi 45, e lui imparava ancora il mestiere dal suo di maestro, signore d'altri tempi della barberia etnea, Mario La Causa in via Dottor Consoli se non ricordo male.
Quindi Salvo fa decorrere l'inizio della sua carriera da quando divenne autonomo ed ufficialmente titolare del suo primo negozio, credo in via Quieta.
E come tanti altri clienti, tra cui mio fratello ed i nostri figli, siamo sempre rimasti affezionati a quel modo di accoglierti, a quella professionalità, a quel rigore con cui svolge la sua attività.
Mi ha colpito questo anniversario di Salvo, non solo perché mi ha ricordato che sia io che lui stiamo sempre più velocemente invecchiando e ci siamo conosciuti ragazzini, ma più che altro perché mi ha immediatamente messo in connessione con la dignità del Lavoro, con la sua forza, con il suo essere, insieme alla famiglia, alla base di una comunità sana che sia meritevole di sopravvivere agli incidenti della storia, come sta capitando in questo periodo tra guerre, pandemie e classi dirigenti che stanno combinando un macello.
Non a caso gli ormai dimenticati e persino sbeffeggiati Padri Costituenti questo benedetto Lavoro lo posero nell'articolo 1, a fondamento di un sistema che voleva ambire in alto e lontano: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Nel maestro Salvo Caruso, nei suoi 40 anni di carriera, vedo e riconosco le migliaia di artigiani e piccoli imprenditori che hanno garantito, e garantiscono, all'Italia di sopravvivere ad inflazioni folli, debiti impossibili, politiche irragionevoli.
Ogni mattina, piova o meno, alzano le loro saracinesche dando lavoro ai loro collaboratori ed insegnando il mestiere a chi verrà dopo di loro.
Mantengono diretto il contatto con clienti e fornitori, usano le mani e la testa per rispondere ad esigenze che nessuna intelligenza artificiale potrà mai soddisfare.
Nessuna multinazionale potrai mai sostituire.
Nessun fondo d'investimento potrà mai svendere.
Insomma, auguri per i tuoi 40 anni di carriera e per tutti gli altri che verranno, caro Salvo.
Ed auguri a questa nostra terra, che finché avrà gente che lavora così avrà speranza di tornare alla normalità, alla dignità di una Comunità meritevole ed operosa.