Il reato di "abuso della credulità popolare" è sanzionato dall'art.661 del codice penale, ma il Comitato civico ha denunciato anche omissione d'ufficio e interruzione di pubblico servizio.

Con l’inaugurazione del 21 di settembre scorso e la riapertura del 27 settembre pensavano di aver raggiunto l’obiettivo e aver assolto al compito che si erano proposti all’indomani della chiusura del pronto soccorso nel 2015.
Invece i cittadini di Giarre si sono sentiti ancora una volta traditi da quella stessa politica che della riapertura del pronto soccorso aveva fatto uno dei punti della campagna elettorale.
Così i cittadini del Comitato “Rivogliamo l’ospedale” sono stati costretti ad un esposto-denuncia: lo hanno depositato lo scorso 12 ottobre alla Stazione dei Carabinieri di Giarre, al fine di segnalare alla Procura della Repubblica di Catania alcuni reati che ipotizzano siano stati commessi in relazione all'attività del nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale di Giarre.
“L'attuale Governo Musumeci - si legge nel post con cui comunicano alla cittadinanza l’azione intrapresa - aveva preso l'impegno di riaprire il Pronto Soccorso e ha mantenuto la parola data, infatti il 21 settembre scorso si è tenuta la cerimonia inaugurale del Pronto Soccorso, alla presenza del Presidente della Regione, dell'Assessore regionale alla Salute, del Sindaco della Città Metropolitana di Catania, del Sindaco del Comune di Giarre, del Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, del Direttore sanitario del Presidio ospedaliero di Giarre e di numerose altre Autorità istituzionali, che hanno enfatizzato tale evento, anche su stampa e social".
“Purtroppo, però, ciò che poteva essere "bellissimo" si è rivelato invece un "tarocco"”.
Le motivazioni sono presto dette: “Il personale - si legge ancora - è sotto organico e in concomitanza con l'apertura del Pronto Soccorso si è registrata la pressoché totale sospensione dei servizi ambulatoriali nelle discipline di cardiologia, chirurgia e ortopedia, poiché i medici sono stati impiegati a coprire i turni del P.S., implicando l'annullamento o lo spostamento presso altre sedi di interventi e visite già da tempo programmati, con evidenti disagi per l'utenza”.
Il dubbio che la riapertura fosse più una trovata “pubblicitaria” che una reale ripresa dei servizi di pubblica utilità ai cittadini era già stato avanzato dai colleghi di Sicra Press proprio all’ Assessore Ruggero Razza: nel servizio trasmesso a “L’Informazione raccontata” di Umberto Teghini, la collega Rita Patanè ha posto una domanda evidentemente non gradita e che ha suscitata in Razza la risposta che vedete nel video e che si commenta da sola, ancor di più alla luce di quanto poi effettivamente accaduto e addirittura denunciato alla Procura dal Comitato: evidentemente la domanda di Rita Patanè era piùche opportuna e questi "assessori pro tempore" dovrebbero essere più accorti piuttosto che rappresentare questa spocchia!.
“Ciò che non riusciamo a spiegarci - proseguono i cittadini del Comitato “Rivogliamo l’ospedale” - è il motivo per il quale dal 2019 a oggi non si è provveduto per tempo ad avviare tutte le procedure atte a reclutare il personale da impiegare al Pronto Soccorso di Giarre”.
A quanto si apprende dall’esposto-denuncia, infatti, “per sopperire alla mancanza di personale in pianta stabile al Pronto Soccorso di Giarre, sono state stipulate convenzioni con altre strutture sanitarie che forniscono personale qualificato a fronte di una spesa di 1.200€ a turno (circa 4.500€ al giorno) un evidente salasso per il Servizio Sanitario”.
L’ipotesi di reato denunciate dal comitato sono non solo omissione di atti d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, ma anche il reato di abuso della credulità popolare: “Riteniamo - proseguono i cittadini - che tali soggetti abbiano approfittato della corrività della nostra Comunità a prestare fede alle loro dichiarazioni, ingannandone la buona fede”.
L’esposto era stato redatto già il 27 settembre scorso (data di riattivazione del Pronto Soccorso, ndr) a dimostrazione che le criticità erano già note.
Ma il Comitato ha ritenuto opportuno attendere la conclusione della competizione elettorale che ha interessato il comune di Giarre lo scorso 10 e 11 ottobre, onde evitare speculazioni di qualunque genere.
Le reazioni non si sono fatte attendere. La Direzione Strategica dell’Asp di Catania in una nota diffusa pochi giorni fa parla di “accuse, gravissime, infondate e infamanti” e minaccia azioni legali affermando di aver “già provveduto a conferire un ampio mandato legale per tutelare l’immagine dell’Azienda e la reputazione dei suoi dipendenti” tacciando al contempo il Comitato “Rivogliamo l’ospedale” di “inesattezze e imprecisioni”: attendiamo che l'ASP chiarisca come stanno le cose piuttosto che pensare di uscirsene con la asolita minaccia di azioni legali.
Caustica la reazione degli esponenti del Comitato: “In attesa dell'eventuale azione legale nei nostri confronti da parte della Asp - scrivono mercoledì 20 ottobre - constatiamo come la stessa, nelle figure dei vari direttori, afferma ciò che noi abbiamo riportato nell'esposto presentato alla procura della Repubblica e, ad esclusione del presidio di Acireale, pare che siamo in ottima compagnia: Biancavilla, Paternò, Caltagirone, Bronte”.