Con questo inizio anno cominciamo ad aprire un focus sulle prossime elezioni europee, cercando di capire quanto accade all'interno della varie forze politiche e schieramenti.
Nella Lega Siciliana continua il capitolo dei “Coordinatori Sacrificati”
La politica siciliana è di nuovo interessata da una serie di fibrillazioni e rivelazioni che ad ogni tornata elettorale scuotono la Lega, ormai stabilmente inserita nella maggioranza di governo della regione.
L'attenzione anche stavolta è rivolta al coordinatore regionale e alle manovre che provano a coinvolgere Matteo Salvini, il leader del partito ancora una volta tirato per la giacca col miraggio di preferenze che rischiano di essere sempre più traballanti e opportunistiche.
Stavolta la partita rischia di essere più complicata perché le imminenti elezioni europee sono considerate, per tutti i partiti, un momento cruciale che influenzerà gli assetti di potere dei prossimi anni, ed ogni mossa rischia di avere ripercussioni importanti.
Nella Lega siciliana la questione è ancora più delicata perché c'è da mantenere il delicatissimo equilibrio che ha consentito la federazione con l'MPA di Raffaele Lombardo, un'alleanza che dovrebbe consentire al leader Salvini di poter contare su un risultato elettorale significativo.
Un risultato, quello del rinnovato accordo tra i due leader Lombardo-Salvini, che ha visto un elemento essenziale proprio nella figura dell'attuale coordinatore regionale, l'eurodeputata uscente Annalisa Tardino, considerata fedelissima di Matteo Salvini ed al contempo figura di garanzia per l'equilibrio dimostrato nella sua gestione.
Una Storia di Cambi al Vertice
Ma la Lega in Sicilia sembra essere caratterizzata da un ritmo frenetico di cambi al vertice, con un coordinatore regionale diverso che viene nominato ogni anno o addirittura meno frequentemente.
Una instabilità che solleva interrogativi sulla reale volontà di Salvini di investire nella politica siciliana o, piuttosto, se preferisce avere dei portatori di voti temporanei per le competizioni elettorali senza consentire la costruzione di una reale ed efficace strategia politica.
Insomma, la solita storia della Sicilia granaio di voti da sfruttare senza criterio e senza prospettiva.
Le fibrillazioni di queste ore, già anticipate dalla stampa locale, sembrano adesso provocate dalla pretesa della “corrente” Sammartino-Sudano che spingerebbe per la sostituzione di Tardino con altro coordinatore di maggior gradimento per loro, richiesta delicata che rischia di vanificare il lavoro di cucitura sinora realizzato.
Un problema che scuote il partito del vice premier anche in considerazione del fatto che sarebbe provocato da un gruppo che praticamente ad ogni tornata elettorale ha cambiato partito e persino schieramento, lasciando sul terreno seri dubbi sulla reale portata del contributo politico piuttosto che sui rischi connessi.
La sorpresa più grande riguarda i nomi di chi dovrebbe sostituire Tardino.
Il primo circolato è stato quello del sindaco di Motta Sant'Anastasia Carrà, rapidamente tramontato perché considerato esageratamente esposto.
Il più insistente quello del senatore messinese Nino Germanà, nominativo che potrebbe riportare alla ribalta vecchie storie di connessioni politiche e nomine controverse che proprio in questo momento potrebbero non giovare al leader leghista.
Una saga quindi che continua e che nei prossimi giorni dovrebbe avere una soluzione che potrebbe avere avere ripercussioni immediate, dando il via ad una campagna elettorale che sarà tra le più difficili della storia recente ed in cui errori di valutazione rischiano di avere conseguenze irrimediabili.