Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
e poi…
sicuri che la scelta migliore sia prorogarli sino ad agosto
e non meglio commissariare subito la SAC?
(leggeteli gli articoli in calce:
è il VOSTRO aeroporto ed è una storia incredibile)


"Non venite in auto, non c'è posto".
Questo, in sintesi, il surreale comunicato della governance in scadenza dell'aeroporto di Catania, prorogata fino ad agosto dal presidente della Regione Renato Schifani.
Un invito rivolto dalla “presidenza SAC” ai dipendenti dello scalo più trafficato del Sud Italia, nonché secondo o terzo a livello nazionale, a non recarsi al lavoro con mezzi propri.
Il motivo? Non ci sono abbastanza parcheggi. Davvero.
In un Paese normale, questo sarebbe bastato a far scattare una commissione d'inchiesta. Da noi, invece, è l'ennesimo bollettino tragicomico che documenta il disastro della gestione SAC dell'ultimo decennio.
E lo si ammette candidamente, nero su bianco, con la naturalezza di chi ormai ha smarrito ogni senso del ridicolo. Lì dove si sarebbe dovuto realizzare uno snodo strategico per lo sviluppo dell'intera Sicilia orientale, si certifica oggi il collasso della programmazione infrastrutturale più elementare.
Un decennio di investimenti fantasma
Lo avevamo raccontato più volte su Sudpress: una gestione opaca, a tratti grottesca, fatta di conferenze stampa autocelebrative e numeri mai verificati. Gli investimenti promessi, previsti addirittura in sede di concessione statale, semplicemente non ci sono stati.
Il piano parcheggi? Inconsistente.
La viabilità d'accesso? Una barzelletta.
La sicurezza? Affidata al caso e alla fortuna.
A parte che, per come è stata realizzata, se dovesse scoppiare un'emergenza non si intravedono vie di fuga.
Ora, dopo incendi, black-out e voli dirottati per settimane, scopriamo che neanche i dipendenti possono entrare in auto. Ma tranquilli, l'aeroporto ha fatto "il pienone a Pasqua". Questo dicono nel comunicato, tutto fiero.
ENAC: assente ingiustificato
Ma se SAC è colpevole di aver trasformato un'infrastruttura strategica in un suk improvvisato, ENAC è il complice silenzioso. L'ente preposto al controllo non ha controllato nulla. Non ha chiesto conto degli investimenti, non ha preteso trasparenza, non ha verificato nemmeno l'esistenza dei verbali fondamentali.
Già, perché il piano industriale, quello che dovrebbe orientare il futuro dello scalo e che prevede una privatizzazione avvolta nel mistero, non si sa chi lo abbia approvato. Non si sa quando. E non si sa cosa contenga davvero.
Numeri a caso e trasparenza zero
Nel frattempo, l'amministratore delegato in scadenza, il top manager Nico Torrisi, lo stesso che, come più volte ricordato, c'ha messo 12 anni a prendere una laurea quadriennale ed altrettanto noto per essere stato anche amministratore delegato della società partecipata dalla provincia di Catania “Convention Bureau Etneo srl”, (interessante e mai smentita la ricostruzione di un ex senatore) continua a rilasciare interviste in cui snocciola numeri roboanti sui quali nei prossimi giorni faremo l'ennesima operazione verità, dimostrandone la realtà effettiva e di come in termini di performance e di confronto con altri benchmark risulti tra gli aeroporti peggio gestiti del mondo.
Eppure il presidente della regione Renato Schifani, che ovviamente non legge Sudpress e neanche i commenti di migliaia di utenti sulle pagine social dell'aeroporto, “avvertito” da Nicola D'Agostino, noto anche lui per essere stato tra i patron della Decco, ha deciso di “prorogare” sino ad agosto questa amministrazione, continuando quindi ad affidargli oltre che la pessima gestione anche l'opacissimo iter di “privatizzazione”: qualcosa non quadra.

La farsa finale
Il comunicato in questione, firmato dalla "Presidenza" ed inoltrato ufficialmente alle mail di tutti i dipendenti SAC, avrebbe dovuto essere un banale avviso operativo, si trasforma invece in un boomerang micidiale.
Una confessione involontaria che smaschera in pieno l'incapacità gestionale, il tradimento degli impegni con lo Stato e il disprezzo verso lavoratori e cittadini.
Cosa aspetta la Regione Siciliana a intervenire davvero?
Cosa aspetta il Ministero a mandare gli ispettori?
Nel frattempo, i dipendenti dell'aeroporto più congestionato del Mezzogiorno devono parcheggiare, forse, a Misterbianco.
E se va bene, arrivano in tempo a lavoro. A piedi. Sotto il sole.
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ULTIMORA Camera di Commercio-SAC: IL PRESIDENTE SCHIFANI INTIMA AL COMMISSARIO DI NON NOMINARE I VERTICI SAC
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


