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Appena 202 istanze finanziate su 5.588: il bando del governo regionale è l'ennesima presa in giro ai danni di un intero comparto.
Il bando SM 4.1 - BANDO 2024, pubblicato con DDG n. 9436 del 6 dicembre 2024 dalla Regione Siciliana, si è rivelato un disastro annunciato.
A fronte di richieste complessive che ammontano a oltre 800 milioni di euro, il governo regionale ha stanziato appena 40 milioni: un misero 5%.
Una cifra che consente di finanziare solo 202 progetti su 5.588 istanze presentate: appena il 3,5%.
Il bando era rivolto ad agricoltori siciliani, singoli o associati, per finanziare investimenti materiali e immateriali finalizzati all'ammodernamento delle aziende, come serre, impianti irrigui, macchinari, tecnologie digitali e produzione da fonti rinnovabili.
Un bando che umilia gli operatori agricoli siciliani
Il mondo agricolo siciliano ha risposto con numeri straordinari: quasi 6 mila imprenditori hanno presentato progetti per ammodernare le proprie aziende, investire sull'innovazione, aumentare la competitività del comparto.
Ma la risposta del governo Schifani è stata un autentico insulto: una briciola di fondi a fronte di una montagna di promesse non mantenute.
Questa misura, propagandata con toni trionfalistici come il segno della "ripartenza" dell'agricoltura isolana, si è trasformata in un boomerang di disillusione.
L'ennesima politica degli annunci
Il presidente Renato Schifani e il suo governo sembrano aver adottato una strategia ormai consolidata: lanciare bandi senza copertura reale, utili solo per i comunicati stampa e le apparizioni pubbliche.
Si annuncia, si proclama, si promette. Ma poi, quando si tratta di rispondere con i fatti, arrivano le cifre: 40 milioni per un comparto che ha bisogno di oltre 800.
È una gestione che svilisce la credibilità delle istituzioni e stritola la fiducia dei cittadini, in questo caso gli imprenditori agricoli, nel futuro tutte le altre categorie toccheranno con mano l'inadeguatezza di questa gestione politica.
Una distribuzione beffarda: chi dentro e chi fuori
Il criterio di accesso al bando è stato il punteggio, ma non cambia la sostanza: 5.385 imprese rimaste escluse.
Decine di migliaia di lavoratori, famiglie, territori interi che speravano in una boccata d'ossigeno per la loro attività produttiva restano a secco.
E non perché i progetti non fossero validi, ma perché la Regione ha deciso di finanziare meno del 4% delle istanze.
Sprechi, mancata programmazione e mancanza di visione
Quello che emerge è un quadro desolante: assenza totale di programmazione, incapacità di attrarre risorse europee, miopia gestionale.
Il governo regionale ha dimostrato ancora una volta di non avere un piano vero per sostenere l'agricoltura siciliana.
Non basta aprire bandi, se poi non si hanno le risorse per renderli efficaci.
La rabbia degli esclusi e il silenzio delle istituzioni
Mentre sui canali ufficiali si continua a parlare di successi, nessuno si assume la responsabilità del fallimento politico che questo bando rappresenta.
Serve una presa di coscienza forte, anche da parte delle associazioni di categoria e degli stessi operatori del settore: non si può più accettare la logica degli annunci.
Un appello alla mobilitazione
Serve un cambio radicale di rotta. Serve che chi governa metta fine alla propaganda e cominci a lavorare per davvero.
Gli agricoltori siciliani, come il resto del tessuto produttivo ed imprenditoriale, meritano rispetto, risorse, risposte.
Non si può costruire futuro sulle macerie della fiducia tradita.