Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…

(nella foto il momento della nomina da parte del commissario straordinario Antonio Belcuore di Maria Laura Ontario a presidente del Comitato Femminile della Camera di Commercio del Sud Est)
Confindustria Catania rompe il silenzio con un comunicato durissimo: "Basta agende personali, serve una visione di futuro". La governance dell'ente finisce nel mirino degli industriali etnei.
Cresce la tensione sull'asse Confindustria–Camera di Commercio: chiesto lo stop immediato alla gestione commissariale
La denuncia è netta, inequivocabile, e arriva con una presa di posizione che ha il peso delle grandi fratture istituzionali.
Confindustria Catania ha infatti emesso un comunicato che non solo contesta la legittimità della gestione commissariale che da anni guida la Camera di Commercio del Sud Est, ma ne chiede anche la revoca immediata, chiamando in causa perfino le istituzioni nazionali.
Una posizione durissima che rompe il fronte del silenzio su una vicenda che, come più volte denunciato anche da Sudpress in una lunga serie di articoli, sta danneggiando irreparabilmente il tessuto economico-produttivo dei territori di Catania, Siracusa e Ragusa.
Il comunicato integrale di Confindustria Catania
"La Camera di Commercio del Sud-Est rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico dei territori di Catania, Siracusa e Ragusa, nonché uno strumento indispensabile per il sostegno alle imprese locali, per la promozione dell’internazionalizzazione e per la valorizzazione delle nostre eccellenze.
In un momento storico come questo, caratterizzato da sfide importanti e dalla necessità di una forte ripresa, è imprescindibile rinnovare e rafforzare i suoi organi di governance che devono essere espressione piena delle categorie produttive.
Non si tratta solo di un atto formale, ma di una necessità strategica per garantire la giusta composizione della rappresentanza all’interno della Camera di Commercio. L’ente camerale, infatti, deve essere un supporto concreto per tutto il tessuto produttivo e non un’arena per agende personali.
Da tempo denunciamo l’illegittimo protrarsi del periodo commissariale, che ha privato le imprese del diritto di scegliere la propria governance camerale. A questo si sono aggiunti atti improntati a gestione ordinaria da parte di chi avrebbe, invece, dovuto occuparsi solo del ripristino degli organi. E’ mancato un controllo che nei fatti non ha consentito l’elezione degli organi mettendo il sistema delle imprese al secondo posto.
Confindustria Catania ritiene fondamentale che questo processo avvenga con rapidità e trasparenza, valorizzando le professionalità più qualificate e rappresentative del nostro tessuto imprenditoriale e si rivolgerà formalmente, anche alle Istituzioni nazionali di riferimento per porre fine alla stagione commissariale infinita.
Oggi più che mai abbiamo bisogno, infatti, di istituzioni solide e di rappresentanze efficaci, che sappiano realmente rispondere con prontezza alle esigenze delle imprese. E' tempo quindi di ristabilire una governance trasparente, affinché la Camera di Commercio del Sud-Est diventi vero motore di sviluppo sostenibile e innovativo.
Chiediamo un cambiamento immediato che metta all'angolo gli interessi di parte e proietti le nostre imprese verso il futuro che meritano."
Il cuore del problema: la gestione commissariale senza fine
Nel comunicato si sottolinea un punto fondamentale: la gestione commissariale doveva essere temporanea, utile solo al ripristino degli organi democratici e rappresentativi dell’ente.
Al contrario, si è trasformata in un esercizio di potere svincolato da qualsiasi legittimazione, impedendo alle imprese di esprimere la propria rappresentanza.
L'ultima goccia è stata la decisione, frettolosa e contestatissima, di costituire, chissà perché in regime commissariale, di un singolare "Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia" che, sotto l'egida, appunto, del commissario molto straordinario Antonio Belcuore, ha nominato presidente, non si sa bene con quale procedura ed alla presenza di quali organizzazioni datoriali ...Maria Laura Ontario, la cui impresa è nota anche per aver gestito il pronto soccorso dell'aeroporto di Catania e diversi affidamenti in periodo covid.
La chiamata alle armi di Confindustria: basta interessi personali
Il passaggio più duro del comunicato è quello che accusa apertamente l’attuale governance di agire per “agende personali”, trasformando l’ente camerale in una “arena” e non in uno strumento a servizio delle imprese.
Un’accusa gravissima che fa eco a quanto evidenziato da Sudpress in merito all’intreccio tra la Camera di Commercio e la società SAC che gestisce l’aeroporto di Catania, con nomine e strategie che nulla hanno a che vedere con il bene collettivo.
Cosa succede adesso?
Confindustria ha annunciato che si rivolgerà anche alle istituzioni nazionali, aprendo quindi un fronte che potrebbe portare a un intervento diretto del Ministero.
Si apre una nuova fase, che potrebbe segnare la fine della lunga stagione commissariale.
La parola ora passa alla politica, alla magistratura amministrativa e, soprattutto, alla società civile e al mondo produttivo che non possono più restare a guardare.
Un bivio per la Sicilia produttiva
La questione della Camera di Commercio del Sud Est non è una faccenda burocratica.
È il simbolo di una regione che deve scegliere se affidarsi a logiche opache o tornare a credere nella trasparenza e nella rappresentanza democratica.
Confindustria Catania a quanto pare ha scelto e sarebbe da valutare con maggiore attenzione e rispetto da parte della “politicanza”, considerato che si tratta di organizzazione che rappresenta una fetta fondamentale del tessuto produttivo e del PIL della Sicilia.
In precedenza, per di più, si erano analogamente espresse ConfCommercio, CNA Catania e, proprio sulla vicenda del “Comitato Femminile”, UNIMPRESA.
E allora, si può sapere a chi dà retta la coppia presidente della regione Schifani - assessore competente Edy Tamaio, direttamente e personalmente responsabili di questo e dei collegati scandali volanti?
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


