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In principio era (ancora) l’auto: il motore in pezzi, tra furti e classifiche impietose

10-11-2024 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Focus,

In principio era (ancora) l’auto: il motore in pezzi, tra furti e classifiche impietose

Di cosa si ha bisogno per proteggere l'auto, la cosa più cara per gli italiani?

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Nel 2024, si può facilmente individuare quel preciso oggetto a cui ogni italiano non vuole né può facilmente rinunciare: l’automobile.

 

A confermare questo amore necessario sono diversi report, pubblicati negli ultimi anni e dei quali si è già discusso sulle nostre pagine, che sottolineano l’ampia crescita del parco auto nella Penisola: se nel 2009 sono circa 34,3 milioni i veicoli che circolano sulle strade del nostro Paese, si stima che alla fine di quest’anno il numero oltrepasserà addirittura il tetto dei 40 milioni.

 

Tuttavia, l’amara ironia della sorte vuole che proprio la cosa più cara per gli italiani sia, allo stesso tempo, anche la cosa più… fregata.

 

(Non solo) la cosa più cara…

A metà febbraio 2024, la “LoJack Italia”, società che opera nel campo delle soluzioni telematiche per l’Automotive, rilascia un dossier riguardante i furti d’auto avvenuti sulla Penisola nel corso dell’anno passato.

 

Leggendo il documento, stilato grazie alla raccolta e all’incrocio di dati forniti anche dal Ministero dell’Interno, si viene subito catapultati nell’indubbio periodo nero trascorso da migliaia di proprietari di veicoli a quattro ruote.

 

Le auto rubate sul suolo italico nel 2023 ammontano, per l’appunto, a poco meno di 132.000 unità. Un numero che non solo etichetta l’Italia come uno dei Paesi col più alto tasso di furti (superato solo dalla Francia) ma altresì una cifra a cui non possono che seguire folli impennate dei costi assicurativi.

 

A proposito di impennate, c’è invece chi può permettersi dei sonni un po’ più tranquilli: i proprietari di motoveicoli. Lo scorso anno, infatti, l’incidenza del furto di questi mezzi vede un incremento di “solo” due punti percentuali rispetto al 2022.

 

È chiaro, in ogni caso, che non tutte le auto in circolazione sono da considerare in serio pericolo: coloro che si occupano di questo business altamente remunerativo hanno di certo le proprie preferenze, di marchio e di pezzi.

 

Nello stesso report, LoJack fa infatti luce sui cinque modelli di autovetture più attenzionati dai criminali: in questa speciale classifica, la FIAT si appropria con orgoglio delle prime due posizioni, con le tanto desiderate Panda e 500; a doversi accontentare dell’ultimo gradino del podio è invece la Citroen C3; quarto e quinto posto vanno rispettivamente alla figlia prediletta di casa Lancia, la Ypsilon, e alla Smart Fortwo.

 

Nonostante ciò, ad ottenere una menzione davvero speciale sono i SUV: le sottrazioni degli Sport Utility Vehicle avvenute lo scorso anno rappresentano oltre la metà del totale rubato, circa il 53%. Attualmente, sono proprio queste le vetture che più ingolosiscono il mercato della rivendita, italiano ed estero, in particolare dell’est Europa.

 

La mappa dei pezzi

Come sottolineato da vari siti specializzati, la mappa dei furti rilevati nel 2023 sull’asfalto del Belpaese è variegata: da una parte, vi sono regioni in cui si registra un’incidenza del fenomeno piuttosto bassa, come la Basilicata, le Marche e la Liguria (neanche 600 casi all’anno); dall’altra, in alcune zone tra nord e sud, gli episodi si fanno decisamente più opprimenti.

 

Campania e Lazio sono le regioni con le più alte percentuali di furti d’auto, pari al 25% per la prima e al 17% per la seconda, e allo stesso tempo con le più basse percentuali di recupero delle vetture rubate (rispettivamente al 36% e al 35%). Puglia e Lombardia riescono, invece, a staccare di parecchio grazie a percentuali che si attestano al 13% e all’11% di furti, con un più alto tasso di recuperi.

 

Qual è, allora, il versante in cui si posiziona precisamente l’isola di Sicilia?

 

Con una percentuale pari al 14%, equivalente a 13.174 furti registrati nel solo 2023, la Sicilia può mettere in mostra una scintillante medaglia di bronzo conquistata su scala nazionale.

 

I dati più esplicativi per la Trinacria, però, emergono dai numeri di livello provinciale: se Palermo ottiene la sesta posizione in Italia per numero di denunce di furto, arrivando a quota 447 ogni 100.000 abitanti, la città metropolitana di Catania si avvicina drammaticamente al podio con circa 513 denunce ogni 100.000 abitanti.

 

Non è per niente un caso che il gruppo Facebook “Auto rubate Catania e provincia” conti oltre 5.000 attivissimi membri, i quali si mobilitano nella segnalazione di eventuali furti con la sana speranza di ritrovare la cosa a loro più cara, la più integra possibile.

 

Un’idea che, in certi casi, porta addirittura i suoi frutti: grazie anche all’utilizzo del social network, tra giugno e agosto 2024 la Polizia della città etnea riesce a riconsegnare oltre 270 veicoli, tra auto e moto, ai legittimi proprietari che ne avevano segnalato la scomparsa.

 

Di cosa abbiamo bisogno per proteggere l’oggetto a noi più caro?

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