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SAC Aeroporto di Catania e Camera di Commercio: MPA con interpellanza bomba porta all'ARS l'incredibile saga

30-01-2025 06:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, HOMEPAGE IN EVIDENZA, Laterale, Sac, NICO TORRISI, Camera di Commercio del Sud-est, Aeroporto di Catania, Guarrera,

SAC Aeroporto di Catania e Camera di Commercio: MPA con interpellanza bomba porta all'ARS l'incredibile saga

"Avviare un approfondimento mirato ad individuare eventuali responsabilità per i gravi ritardi nell’avvio delle opere di ristrutturazione"

Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…

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Quella della gestione dell'aeroporto di Catania è una saga incredibile, che dura da quasi un decennio e che si somma a quella altrettanto assurda di una Camera di Commercio del Sud Est che ha appena compiuto due anni di commissariamento.

 

Cose dell'altro mondo, con due tra gli enti/società tra i più importanti dell'intero sistema pubblico regionale inspiegabilmente “affidati” ad un gruppetto politico di quelli che passano senza alcuno scrupolo da destra a sinistra come fosse normale.

 

Peraltro con risultati elettorali non certo esaltanti come alle ultime europee, cosa che rende ancora meno chiaro il perché di certe tutele.

 

Il tutto nell'inerzia o inadeguatezza di quelle organizzazioni datoriali che, in teoria, ne dovrebbero essere titolari ed invece si prestano a surreali passerelle proprio da parte di chi ne ha occupato le posizioni producendo solo disastri.

 

Insomma, fantascienza: basta scorrere gli articoli a fondo pagina per rendersi conto che siamo al centro di una storia pazzesca.

 

Adesso però una voce pare alzarsi e cosa possa significare lo si vedrà nei prossimi giorni, anche perché quando è troppo è troppo.

 

Una voce che finalmente rappresenta le decine di migliaia di siciliani che si trovano invischiati in quella specie di bolgia in cui è ridotto da anni lo scalo etneo.

 

A porre la questione al vertice istituzionale della regione siciliana, specificatamente al presidente della regione siciliana Renato Schifani, è il Movimento per l'Autonomia che ha depositato un'interpellanza che non dovrebbe lasciare spazio ad ambiguità, anche perché far finta di niente dovrebbe provocare conseguenze non da poco e non solo politiche.

 

A depositarla il deputato MPA Giuseppe Castiglione, componente della Commissione Regionale Antimafia.

 

Riportiamo integralmente l'interpellanza, è sufficientemente precisa e non occorrono chiose:

INTERPELLANZA

"Intendimenti del Governo in merito ai deficit infrastrutturali e ai disservizi negli aeroporti di Catania e Comiso.

 

Al Presidente della Regione 

e all’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità 

 

 

Premesso che:

l’aeroporto di Catania è lo scalo più grande del meridione d’Italia, abbracciando un bacino d’utenza di ben 7 province regionali e assorbendo buona parte dei flussi turistici dell’isola; ha registrato anche nel corso del 2024 un incremento del flusso di passeggeri, con oltre 12 milioni di viaggiatori, confermandosi una infrastruttura strategica per lo sviluppo commerciale, turistico, industriale e sociale della Sicilia orientale;

 

considerato che:

ai sensi del decreto interministeriale n. 139/T del 13 settembre 2007, emanato dalMinistro dei trasporti ed il Ministro dell’economia e delle finanze, la Società Aeroporto di Catania S.p.a. (SAC S.p.a.) è titolare di concessione per la progettazione, lo sviluppo, la realizzazione, l’adeguamento, la gestione, la manutenzione e l’uso degli impianti e delle infrastrutture aeroportuali, comprensivi dei beni demaniali, dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa per la durata di quarant’anni, decorrenti dalla data del medesimo decreto interministeriale;

 

la Società Aeroporto di Catania è una società per azioni i cui soci sono la Camera di Commercio del Sud est Sicilia (60,64% del capitale sociale), IRSAP (12,13 del capitale sociale), Comune di Catania (1,02 del capitale sociale), Città Metropolitana di Catania(12,13 del capitale sociale), Libero consorzio Comunale di Siracusa (12,13 del capitale sociale) e comune di Comiso (0,96 del capitale sociale). 

 

Com’è noto, la Camera di Commercio del Sud est Sicilia, socio di maggioranza del gestore aeroportuale dello scalo catanese, è da oltre un biennio in regime commissariale e la protratta assenza degli organi elettivi dell’ente altera profondamente, ad avviso dello scrivente, l’esercizio dei poteri decisionali e di controllo propri del socio di maggioranza sulla governance della Società, per altro prossima al suo rinnovo 

 

rilevato che:

nel corso degli ultimi otto anni di ininterrotta gestione dello scalo catanese, l’attuale governance della Società Aeroporto di Catania S.p.a. sembrerebbe non aver realizzato, se non in minima parte, i programmati interventi infrastrutturali connessi ai dati capacitivi di scalo e, conseguentemente, molti dei servizi rivolti all’utenza sono rimasti negli anni invariati. 

 

Nell’ambito dei programmi di ammodernamento e sviluppo dei beni in concessione con orizzonte temporale 2030, infatti, la SAC prendeva atto, a fronte dei dati capacitivi di scalo, della necessità di interventi infrastrutturali urgenti idonei a garantire livelli di servizio coerenti con i profili quali-quantitativi dell’attuale domanda di traffico e dell’evoluzione alla stessa associabile nel breve-medio termine.

 

Tra i numerosi disservizi a cui quotidianamente è sottoposta l’utenza dello scalo catanese, si registra, in particolare, un insufficiente numero di posti a sedere soprattutto in prossimità degli imbarchi, generando un disagio ingiustificabile nei confronti dei passeggeri in partenza, costringendo ad inaccettabili bivacchi di fortuna, soprattutto in concomitanza a ritardi rispetto agli orari di volo programmati. 

 

Ulteriori inefficienze si registrano rispetto all’accesso ai varchi destinati ai controlli di sicurezza, il cui esiguo numero determina file di passeggeri costretti ad attese anche di oltre un’ora nei periodi di maggiore affluenza turistica. 

 

I tempi medi di attesa per la riconsegna dei bagagli superano spesso la mezz’ora, costringendo a lunghe attese ed al conseguente sovraffollamento dei locali. 

Certamente, condizioni inaccettabili per uno dei principali scali aeroportuali italiani

 

Considerato che:

in base ai dati desunti dal documento intitolato “Report investimenti – Stato degli investimenti infrastrutturali per gli aeroporti nazionali”, pubblicato nel giugno 2023 dall’ENAC, che riporta le spese di investimento infrastrutturale dichiarate dai gestori aeroportuali nazionali, con specifico riferimento all’aeroporto di Catania Fontanarossa, a fronte di un Piano Quadriennale degli interventi, sviluppato sul periodo 2017 - 2020, approvato con nota 51871 del 22/05/2017 e successivamente prorogato per il biennio 2021 – 2022 che evidenzia investimenti per circa 144 milioni di euro, lo stato di avanzamento alla data del Report indica investimenti attuati per appena 8,2 milioni di euro. 

 

Un immobilismo da parte dell’attuale governance ancor più accentuato si registra con riferimento allo scalo aeroportuale di Comiso, anch’esso gestito da SAC s.p.a, rispetto al quale, si legge nel predetto report di ENAC, l’aeroporto non risulta ancora dotato nemmeno del Master Plan Aeroportuale, e al tempo stesso, il gestore, alla data del 2023, non aveva ancora presentato il piano quadriennale degli investimenti né comunicato gli investimenti effettuati nel 2022.

 

Con riferimento all’aeroporto di Comiso, lo scalo recentemente è stato destinatario di un importante finanziamento regionale finalizzato a garantire l’avvio di una programmazione pluriennale di interventi per la sua valorizzazione, con il preciso intento di rilanciare uno snodo ritenuto strategico della rete aeroportuale siciliana per il trasporto aereo e il motore di crescita economica del Sud-Est siciliano.  

 

Ad oggi, l’Aeroporto di Comiso genera soltanto ingenti perdite economiche e si caratterizza per una media di nemmeno due voli giornalieri, con continui disservizi anche per i pochissimi voli rimasti che minano la credibilità di uno scalo che vede, anno dopo anno, sempre meno passeggeri, nonostante sia collocato in una terra che vanta importanti realtà imprenditoriali e che presenta un’offerta turistica di altissimo livello, oltre a coprire un bacino di utenza che interessa tutta la provincia di Ragusa, tutto il Calatino, tutto il versante sud della Provincia di Caltanissetta e parte del territorio agrigentino.

 

Considerato altresì che:

il CDA di SAC S.p.A. è in scadenza e rimarrà in carica sino all’approvazione del bilancio.

La Camera di Commercio del sud est, che detiene oltre il 60%, è commissariata e le nuove elezioni non si sono ancora tenute. 

 

Appare sempre più impellente la necessità di una nuova Camera di Commercio del sud est eletta, anche allo scopo di consentire che la nuova governance dell’aeroporto sia adeguatamente rappresentativa e collegata con le realtà locali artigianali e imprenditoriali.

 

Preso atto:

delle numerose inefficienze che interessano entrambi gli scali aeroportuali della Sicilia orientale, culminate nell’incidente che ha determinato l’incendio del terminal A dello scalo di Fontanarossa del 16 luglio 2023 che ha messo in ginocchio il trasporto aereo da e per la Sicilia, le quali fanno legittimamente sorgere il dubbio circa l’adeguatezza dell’infrastruttura aeroportuale ad accogliere la crescente domanda di traffico aereo registrata in questi anni.

 

Per sapere:

se ritengano urgente disporre un’attenta verifica della sostenibilità dell’attuale struttura aeroportuale di Fontanarossa rispetto ai volumi di traffico in essere;

 

se, alla luce del grave deficit infrastrutturale che, in occasione dell’incendio del 16 luglio 2023, ha reso manifesta la fragilità dello scalo di Fontanarossa, ritengano di avviare un approfondimento mirato ad individuare eventuali responsabilità per i gravi ritardi nell’avvio delle opere di ristrutturazione ed efficientamento delle strutture, rispetto alle quali, sebbene oggetto di specifica programmazione già dal lontano 2012, non sembra sia stato approvato alcun progetto esecutivo e cantierabile;

 

se, in considerazione dell’imminente rinnovo del management della Società Aeroporto di Catania S.p.a, ritengano opportuno ed altrettanto urgente superare la gestione commissariale del socio di maggioranza Camera di commercio del sud est Sicilia, attraverso l’insediamento dei propri organi elettivi, favorendo l’esercizio delle loro legittime prerogative anche nell’individuazione del nuovo management del gestore degli aeroporti di Catania e Comiso;

 

se, con riferimento al manifesto intendimento di valorizzare l’aeroporto di Comiso, in vista di una maggiore integrazione dello scalo nella rete aerea nazionale ed internazionale, intendano fornire indicazioni utili circa il programma di investimenti infrastrutturali a tal fine predisposto dalla Società Aeroporto di Catania s.p.a.  

 

se si intende procedere alle elezioni della Camera di Commercio del Sud Est, anche al fine di consentire la costituzione di un nuovo CDA di SAC S.p.A. che possa essere espressione di quel tessuto economico e imprenditoriale che consente alla nostra meravigliosa terra di crescere e progredire."

E adesso attendiamo la risposta del presidente della regione siciliana Renato Schifani.

Ma anche conoscere cosa ne pensa il presidente dell'ARS Gaetano Galvagno non sarebbe male.


Leggi anche:  

























































































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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"

 

Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza." 

 

E noi ridiamo!











































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