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Il giornale che pubblica una notizia e scatena l'inferno

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Rinnovo SAC: Schifani impone Torrisi che gestisce gli aeroporti da 10 anni come sappiamo. Alleati contenti con

16-06-2025 06:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, HOMEPAGE IN EVIDENZA, Laterale, Sac, Camera di Commercio del Sud-est, Aeroporto di Catania, Schifani, Galvagno,

Rinnovo SAC: Schifani impone Torrisi che gestisce gli aeroporti da 10 anni come sappiamo. Alleati contenti con qualche poltroncina. Salvini dorme con l'ENAC

Ci siamo: gli statisti hanno raggiunto l'accordo...e prima o poi si saprà il perché

Leggeteli gli articoli in calce perché è una storia incredibile 

e riguarda tutti voi perché l'aeroporto è vostro

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Cominciamo con una barzelletta, perché ormai tali sono le notizie che riguardano la gestione della SAC.

A pubblicarla il quotidiano La Sicilia e riguarda l'ennesimo disservizio sulla consegna bagagli, e la stagione di maggiori flussi deve ancora cominciare.

Ma la barzelletta delle barzellette riguarda il “rinnovo” dei vertici della SAC.

 

Le notizie diffuse da vari organi di stampa nei giorni scorsi su un “accordo” raggiunto a livello di politicanza non sono state smentite e quindi le diamo per buone.

Pare proprio che ci siamo: dopo qualche tentennamento e le balle spaziali del presidente Schifani che smentisce se stesso, nella giornata di domani, 17 giugno, risulta convocata l'assemblea dei soci che andrà a rinnovare, o confermare, i vertici della SAC che “gestisce”, si fa per dire, gli aeroporti più strampalati del mondo, Catania e Comiso.

 

Le “balle spaziali” dello sgovernatore Schifani, dicevamo, riferendoci al comunicato emesso dal suo ufficio stampa appena un paio di settimane fa ed in cui affermava: "Schifani ha inoltre invitato il commissario ad astenersi da decisioni sulla governance della Sac, evidenziando che «tale scelta spetta agli organi della Camera di commercio, una volta ricostituiti, per assicurare una rappresentanza adeguata e il rispetto delle procedure».

In attesa della ricostituzione degli organi ordinari dell’ente, il presidente ha chiarito che «l’attuale consiglio di amministrazione della Sac rimarrà in carica» e ha assegnato a Belcuore «l’onere di procedere con immediatezza e urgenza alla composizione degli organismi entro il 31 agosto 2025».

 

Non solo, proprio le maggiori organizzazioni datoriali che dovrebbero comporre la Camera di Commercio, quelle “rappresentanze” cui riferisce espressamente la titolarità lo stesso Schifani, si sono più volte pubblicamente espresse in maniera pesantissima nei confronti dell'attuale governance di SAC e contro il commissariamento della Camera.

Lo hanno fatto CNA, Confcommercio e da ultimo Confindustria: quindi un vero e proprio scippo consapevole quello di Schifani & C.

 

Barzelletta sublime anche rivolgersi allo stesso commissario molto straordinario Belcuore, già presidente del Carnevale di Acireale, messo lì da ben due anni e mezzo ad esercitare, guarda un pò, la “direzione e controllo sulla SAC”.

 

Una cialtronata di livello difficilmente superabile il repentino cambio di passo di Schifani se, come pare, al contrario di quanto affermato si procederà non solo al rinnovo ma persino alla conferma, per il decimo anno consecutivo, del top manager Nico Torrisi come amministratore delegato, peraltro ab origine nominato non si sa in base a quali requisiti, anzi...

 

Sarà per i brillanti risultati raggiunti che abbiamo descritto decine di volte e riassumiamo anche a seguire nel confronto con l'aeroporto di Napoli.

O forse sarà perché vogliono fargli il regalo di riuscire a superare l'altro record che detiene: i 12 anni per conseguire la laurea quadriennale in economia che di certo ne fanno titolo preferenziale rispetto ad altri esperti di trasporto aereo.

 

E del resto è un record certo rimanere in sella per 10 anni ad una partecipata pubblica strategica che gestisce niente meno che un aeroporto, anzi due: pare non ci siano eguali.

Per di più riuscendo a non realizzare praticamente nulla di quanto imposto da una concessione governativa che nessuno fa rispettare, con grave danno per milioni di passeggeri che più arrivano o partono e più disagi subiscono.

Però allargano la saletta per i VIP, con tanto di benedizione vescovile.

 

Altri record l'inamovibilità di dirigenti in posti chiave che diventano così di potere assoluto; centinaia di milioni di affidamenti diretti; servizi strategici affidati sempre alle stesse ditte; il numero di consulenze sempre rinnovate agli stessi personaggi per cui è intervenuta senza effetti anche l'Anticorruzione; dirigenti intercettati mentre dichiarano di temere di essere arrestati per le minchiate che gli fanno combinare;  insomma, potremmo continuare per pagine ma basta scorrere gli articoli in calce.

 

Record a parte quello del consulente esterno antincendio che rimane l'unico indagato della SAC per l'assurdo incendio dell'estate 2023 ma che nel frattempo l'attuale governance ha assunto a tempo indeterminato e forse anche in procinto di promuoverlo: così se mai dovessero condannarlo, Dio non voglia, avrebbero garantito un bell'interesse pubblico. 

Non potevano aspettare?

 

Quindi, alla luce di quanto sopra che comunque è molto parziale rispetto a quanto sotto, solo ad un anziano presidente della regione recordman anch'egli di disastri in tutti i settori possibili (sanità, autostrade, rifiuti, servizio idrico, patrimonio pubblico, etc), ormai consapevole di essere al suo ultimo mandato e sempre che riesca a completarlo, poteva venire in mente un'operazione simile, anche solo per omaggiare suoi alleati pro tempore specialisti mondiali di cambio di bandiere.

 

Ormai acclarato che hanno trovato la quadra, come si dice in gergo, con i fratelli di Sicilia, big sponsor il presidente del senato Ignazio La Russa procuratore in sede Gaetano Galvagno, che otterrebbero 3 poltroncine, compresa quella spettante al sindaco Enrico Trantino, già protagonista di giravolta spaziale rispetto agli esordi di mandato, quando invocava il codice civile e minacciava azioni legali contro l'attuale gestione che lo prendeva a sberle negandogli persino gli atti e che adesso andrà bellamente a confermare.

Uno strapuntino pare sia riuscito a strapparlo anche l'MPA di Raffaele Lombardo per mettergli chi non si sa anche se ultimamente non è stato fortunatissimo con le nomine.

 

Certo, sullo sfondo la madre di tutte le questioni: la svendita di uno scalo che, come vedremo nel confronto con Napoli, con un minimo di gestione efficiente potrebbe rappresentare un gioiello sotto tutti i punti di vista, compreso Comiso.

E invece questi “statisti” vogliono cedere un asset strategico in posizione di assoluto monopolio: roba da trattamento sanitario obbligatorio, difficile da realizzare perché dovrebbero firmarselo da soli. Ma mai dire mai, sono capaci anche di questo.

 

Sul tema della “privatizzazione” a breve pubblicheremo uno studio sulla realtà dei sistemi aeroportuali europei che dimostra come non facciano altro che dire cretinate.

 

Intanto, mentre attendiamo con simpatia l'assemblea dei soci, che oltre ai vari commissari schifaniani vedrà anche il ruolo determinante del sindaco della città metropolitana di Catania Enrico Trantino, vediamo quel raffronto di cui scrivevamo prima tra i due scali “omologhi” Catania e Napoli.

 

Fermo restando che da anni dimostriamo che proprio su numeri e performance quello di Catania sia tra i peggio gestiti d'Europa, lo abbiamo fatto nel 2019 e poi pubblicando le classifiche delle agenzie indipendenti che si occupano di customer satisfaction.

 

Del resto, basta scorrere i commenti, almeno finché non li cancellano, sulla stessa pagina social dell'aeroporto di Catania per rendersi conto del grado di “soddisfazione”…

 

Ora, con l'avvertenza che quello di Napoli soffre la concorrenza dei treni veloci ed autostrade efficienti, per cui uno se vuole l'aereo può non prenderlo, Catania al contrario, come detto, opera in regime di monopolio assoluto considerato che se si vogliono raggiungere almeno 6 delle 9 province siciliane si deve per forza volare.

 

Il confronto è essenziale perché smonta la falsa narrazione in base alla quale una società che fa utili vuol dire che è ben gestita: è ovviamente una patetica mistificazione e dal confronto con player analoghi è facile smascherarla.

La realtà è che in tutti gli indicatori la gestione SAC è carente ed in alcuni decisamente critica.

 

Confronto SAC Catania - GESAC Napoli

🔥 Da Napoli a Catania: la lezione GESAC che Schifani, Salvini & C. non vogliono capire

Bilanci alla mano, il confronto tra la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno (GESAC) e quella che governa Catania e Comiso (SAC) è impietoso: stessa dimensione di traffico, ma risultati, trasparenza e strategia agli antipodi.

 

💣 Stessi passeggeri, mondi opposti

I numeri non mentono.
Nel 2024 GESAC ha gestito 12,8 milioni di passeggeri tra Napoli e Salerno.
SAC si è fermata a 12,6 milioni con Catania e Comiso.

Eppure i risultati finanziari e di gestione non potrebbero essere più lontani.

 

💶 Utile netto: GESAC triplica SAC

IndicatoreGESAC (NAP+SAL)SAC (CTA+CIY)
Ricavi totali€ 176,76 mln€ 122,15 mln
EBITDA€ 76,82 mln€ 25,17 mln
Utile netto€ 39,8 mln€ 12,82 mln

A parità di traffico, GESAC realizza tre volte l’utile netto di SAC.
E lo fa con una gestione più snella, più trasparente e più redditizia.

 

📉 ROS, ROI, ROE: GESAC stravince su tutti i KPI

KPIGESACSAC
ROS (profitto su ricavi)31,5 %13,7 %
ROI (redditività investimenti)28,4 %21,8 %
ROE (redditività capitale)27,4 %10,2 %

GESAC trasforma in utile operativo un terzo dei suoi ricavi.
SAC, con molto meno, spende di più e rende molto meno.

 

Altri indicatori essenziali per valutare la gestione di un aeroporto:

Ricavo per passeggero:
GESAC incassa 13,78 € per passeggero, mentre SAC solo 9,69 €.
👉 +42% in favore di GESAC.

 

Utile per passeggero:
GESAC realizza 3,10 € di profitto netto per passeggero, SAC appena 1,02 €.
👉 Una differenza del +205%: GESAC triplica l’efficienza reddituale rispetto a SAC.

🎯 

GESAC monetizza meglio ogni singolo passeggero, riuscendo a ottenere margini nettamente superiori.
SAC, pur avendo costi più contenuti, genera utili molto inferiori, segno di una minor efficienza gestionale e redditività complessiva.

Questa analisi evidenzia in modo chiaro quanto la qualità della gestione faccia la differenza, a parità di traffico.

 

🔍 Costi per consulenze e legali: SAC poco trasparente

Nel bilancio SAC si trova un fondo contenziosi da 814 mila euro.
Sono stati utilizzati quasi 330 mila euro in un solo anno.

GESAC, con 12,8 milioni di passeggeri, spende appena 11.626 euro in spese legali.

Anche su tutti questi contenziosi, al netto di quelli che hanno intentato a noi di Sudpress, prima o poi qualcuno una due diligence dovrà farla…

 

E le consulenze professionali?
Nel bilancio SAC non sono neppure distinguibili.
Nel documento GESAC invece si trova persino il dettaglio della spesa per la revisione: € 38.000, tutto alla luce del sole.

A Catania invece le consulenze restano nell’ombra, anche se qualcosina l'abbiamo pubblicata ed è stata confermata dalle sentenze che hanno acclarato che abbiamo sempre scritto il vero, oltre l'Anticorruzione che ha scritto lo stesso.

E non è la sola cosa

 

📌 Comiso dimenticato, governance opaca

Comiso ha gestito solo 260 mila passeggeri, in calo del 14%, senza un piano di sviluppo noto.
E mentre SAC fa utili, non condivide alcun piano industriale chiaro con il territorio.

Chi decide cosa si fa all’aeroporto di Catania?
Chi approva le consulenze, gli investimenti, i contratti?
Perché i dati non sono dettagliati come quelli GESAC?

 

🚨 La domanda che nessuno vuole fare

Perché un aeroporto con lo stesso numero di passeggeri di Napoli ha meno utili, più costi legali, meno trasparenza e meno investimenti smart?

Possibile che la SAC continui ad essere amministrata come un fortino blindato, anziché come un’infrastruttura pubblica strategica per la Sicilia?

 

📣 È ora di pretendere risposte

I dati sono pubblici.
Il confronto è schiacciante.
E la lezione GESAC è chiara: efficienza, trasparenza e visione portano risultati.

A Catania, invece, si continua a galleggiare nell’opacità, con numeri che vengono pubblicizzati in crescita ma senza avvertire che li raffrontano con quelli dell'anno dell'incendio: ridicoli.  

 

Fino a quando? E soprattutto: a vantaggio di chi?

 

E quindi, riusciranno questi statisti, nell'ordine Schifani, La Russa, Galvagno, Trantino, Lombardo e Salvini, a spiegare all'opinione pubblica i reali motivi per cui hanno l'ardire di confermare una simile governance in una società pubblica strategica e gestita in questo modo da dieci anni?


Leggi gli altri articoli della saga CamCom e SAC










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SAC-Aeroporto di Catania: macché proroga, vanno cacciati! Il caso dei dipendenti invitati a non andare in auto...perché mancano i posti

 

 


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ULTIMORA Camera di Commercio-SAC: IL PRESIDENTE SCHIFANI INTIMA AL COMMISSARIO DI NON NOMINARE I VERTICI SAC

 

 










Leggi gli altri articoli dell'incredibile saga e dicci se non è incredibile:  


























































































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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"

 

Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza." 

 

E noi ridiamo!











































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