di Antonio Lo Verde E’ il giorno del gran passo per il presidente della regione Rosario Crocetta. Loro mi lasciano, i cinque deputati della lista Crocetta-Megafono, ed io li ripudio. Possono pure decidere di farmi l’opposizione, tanto avranno difficoltà a collocarsi. Hanno poca forza elettorale e se andiamo a votare sono fuori. Non accetta mezze misure il governatore siciliano che oggi sta vivendo ore ad alta tensione. Da poco è riuscito a presentare con l’assessore al Bilancio Roberto Agnello la manovra finanziaria. L’attesa a Palazzo dei Normanni si era fatta davvero forte. Con il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ad ogni piè sospinto non mancava di bollare come inaffidabili le parole del presidente della regione rispetto all’annuncio di far approdare il testo del ddl già nei giorni scorsi. Ma se ora la manovra finanziaria non è più un’araba fenice, può partire l’iter parlamentare ad horas, sono i sindacati, che oggi hanno incontrato i capigruppo regionali, a volere un’accelerazione per il varo in Aula. Se da un lato il governatore dice che “sulla legge Finanziaria abbiamo tentato di fare il massimo, con senso di equilibrio, nelle condizioni che ci vengono date storicamente, con l'onda lunga di un passato che in qualche modo ci insegue”. I sindacati in mattinata, dopo l’incontro con i capigruppo regionali, affermavano: “chiediamo una cosa precisa, che si arrivi velocemente all'approvazione della manovra correttiva – diceva Barone della Uil. Se non ci saranno risposte concrete e se Governo e Assemblea non sono in grado di darle vadano a casa, non stiamo al gioco dello scarica barile”. Ma anche le atre sigle non sono state tenere col capo del governo. Ma lui, Crocetta, agli attacchi risponde con gli attacchi. L’ultimo lo fa proprio in questo momento contro chi invoca o paventa il commissariamento della regione. “Il prossimo che dice che la Sicilia non ha soldi e va commissariata, vado in Procura e lo denuncio per attentato alla costituzione – dice con ira Crocetta. Ma la vis polemica il presidente la sfoga anche contro i dirigenti che stanno affamando i lavoratori della formazione, in attesa da oltre 20 mesi di percepire lo stipendio. In una lettera inviata ad Anna Rosa Corsello, dirigente del dipartimento della Formazione, Crocetta scrive: “nonostante i continui solleciti e i provvedimenti assunti dal dipartimento, il servizio gestione dell'assessorato alla Formazione non procede al pagamento sistematico di diversi Enti causando danno alla Regione, alla sua immagine, agli enti e soprattutto al personale che non riceve stipendio da mesi. Tale situazione e' intollerabile. Chiedo al Direttore generale che, laddove si constatino in capo a coloro che hanno il preciso compito di provvedere all'emissione dei mandati di pagamento, inadempimenti colposi, colposi ritardi, negligenza, disinteresse o qualsivoglia atteggiamento da cui discende il ritardo sui tempi del procedimento amministrativo, che si possa provvedere con ogni strumento contrattuale e anche legale, a sanzionare l'inadempimento". Crocetta non esclude che si possa arrivare a rimozioni o al licenziamento dei responsabili. Ma su tutti i fronti aperti e la crisi economica, Crocetta oggi incassa l’apertura dell’opposizione che con Nello Musumeci ammette che “Adesso è inutile dividerci. In questo anno e mezzo si poteva fare di più. Al Governo Crocetta è mancato il coraggio delle scelte e alla demolizione non si è accompagnato la ricostruzione e la rinascita. La drammaticità del momento impone l'individuazione di alcune priorità. Non serve inseguire otto cose in un momento in cui le risorse sono limitate. Crocetta venga in Aula e ci dia due o tre obiettivi a cui lavorare nei prossimi mesi. Troverà nell'opposizione, almeno per quel che riguarda la mia parte, collaborazione".