Dopo la votazione in Consiglio Comunale che ha di fatto sfiduciato il Presidente del Teatro Stabile Nino Milazzo e tutto il Cda, si assiste ad una vera e propria guerra all'interno della maggioranza che sostiene oggi Enzo Bianco. Il Vice Presidente del Consiglio Arcidiacono: "Pelose solidarietà ai vertici dello Stabile" Una vera e propria battaglia campestre, uno scontro all'ultimo sangue combattuto a suon di comunicati stampa, che dimostra ancora una volta - come se fosse necessario - la fragilità della maggioranza che sostiene oggi la giunta guidata da Enzo Bianco. Uno scontro tra colleghi che si gioca ancora una volta intorno alla fedeltà, senza sé e senza ma, al leader; un capo dotato di una divina astensione dalla critica, che ricopre ovviamente anche tutti i vassalli da lui incaricati. E' questo il caso del presidente del Teatro Stabile Nino Milazzo e del suo Cda, da pochi giorni di fatto sfiduciati dal Consiglio Comunale - che ha accolto la mozione presentata dal Manlio Messina - nominato da Enzo Bianco nel 2013 ed al centro di una bufera mediatica a causa di presunte opacità gestionali. Uno spettacolo al quale sinceramente sarebbe meglio non assistere, se non fosse effettivamente "surreale" che dopo una legittima votazione da parte del Senato cittadino, alcuni capigruppo prima ed il sindaco Bianco poi, hanno espresso solidarietà a Milazzo delegittimando di fatto l'assemblea democratica. "Le difficoltà di gestione, non solo economiche, che attraversa lo Stabile - afferma Enzo Bianco - hanno origini antiche e varie che andranno affrontate. Il Presidente non ha responsabilità gestionali e fra pochi mesi, a scadenza naturale, ci sarà un doveroso rinnovamento di alcune figure dirigenziali. Milazzo è tra coloro che sta provando con impegno a dare un cambio di passo necessario, operando in una condizione di difficoltà con le consuete professionalità, esperienza e saggezza, le stesse usate negli importanti incarichi che ha avuto nel corso della sua carriera. La passione che mette anche verso il Teatro è da sottolineare e di questo lo ringraziamo". Un caso più unico che raro quello di un sindaco che, beffandosi della decisione votata dal Consiglio Comunale, compresi pezzi importanti della propria maggioranza, decide in modo manifesto di esprimere solidarietà nei confronti del soggetto "sfiduciato" di cui si chiedono le dimissioni, ed in modo "celato" di opporsi alla decisione dell'aula. Proprio sulla questione Sebastiano Arcidiacono, Vice Presidente del Consiglio Comunale e consigliere di Sicilia Democratica, ha inoltrato un comunicato di fuoco dove bolla la questione come una "surreale sagra dell'ipocrisia". "Se non fosse per il grande rispetto alla tradizione del Teatro Stabile - afferma Arcidiacono - verrebbe da pensare a una ben orchestrata sagra dell’ipocrisia, una surreale messa in scena come tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica di protagonisti e comparse impegnati su una china che porta al disfacimento e che purtroppo va ben oltre la vita stessa del Teatro." "Lo confermano le pelose solidarietà di alcuni capigruppo consiliari della presunta maggioranza - continua Arcidiacono - che anziché dichiarare l’evidente incapacità a svolgere il ruolo a cui sono chiamati, si prestano a scagliarsi contro i loro colleghi rei solo di avere svolto legittimamente la propria azione di giudizio e controllo col confronto democratica dell’Aula". Il Vice Presidente attacca a viso aperto anche il vice segretario del PD Jacopo Torrisi . " E che dire delle surreali affermazioni del vice segretario del PD, che guarda caso è anche Vice Presidente del Teatro certamente per meriti culturali, ringraziare il Sindaco del suo partito e i capi gruppo di maggioranza assenti dall’Aula ma solidali, proprio quando il 50% del gruppo del PD ha votato in Aula la mozione sul Teatro? Alla polemica sollevata nei suoi confronti da Arcidiacono, intervistato da SUD Press, il Vice Segretario del PD Torrisi risponde: "Mi dispiace che si porti avanti questa polemica, ho molto rispetto per i consiglieri e capisco che abbiano cuore il teatro. Dopo le 10 domande a cui noi abbiamo risposto con i numeri se loro hanno altre domande saremo pronti a rispondere, per altre cose onestamente preferisco non rispondere perché le polemiche non mi appassionano ma mi interessano i problemi. L'amministrazione comunale ed i capigruppo di maggioranza hanno fatto dichiarazioni di sostegno al nostro operato ed io, insieme all'intero Cda, ho ringraziato come è doveroso fare. Cosa sarebbe surreale in questo?" Anche il consigliere Notarbartolo (PD) si unisce allo sdegno di Arcidiacono polemizzando direttamente con il suo capogruppo D'Avola: "Dai comunicati stampa che sono stati scritti e abbiamo letto, sia dagli organi del Teatro che da Amministrazione e capigruppo, emerge una pericolosa cultura antidemocratica. Il Consiglio comunale si è espresso secondo i modi che gli sono propri, se qualsiasi tentativo dei capigruppo è quella di delegittimarlo confondendo le acque e facendo immaginare che ci sia una volontà diversa da quella espressa, questo è particolarmente grave. Non capisco inoltre di cosa parli il mio capogruppo D'Avola che, come è sua abitudine, non ha discusso con il gruppo quale posizione prendere sul tema e che si permette di fare un intervento non concordato". L'unità della maggioranza sembr insomma ben distante dal concretizzarsi ed i cittadini catanesi assistono ad uno scontro di Palazzo tra un'amministrazione che difende ciecamente le proprie scelte, noncurante del parere dei consiglieri, ed un Consiglio che nonostante esprima chiaramente il proprio parere rischia di apparire esautorato delle proprie funzioni democraticamente stabilite.