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PD catanese nel caos, Gianni Villari: "Stato attuale penoso"

23-06-2016 14:45

Grazia Milazzo

caltagirone, catania, Giarre, pd, politica, Ramacca, minori non accompagnati, maresciallo salvo mirarchi, gran fondo sicilia,

PD catanese nel caos, Gianni Villari: "Stato attuale penoso"

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Una spaccatura profonda quella del Partito Democratico, una guerra che pare non avere fine. Il PD, con le sue crepe interne, perde pezzi e lascia spazio alla destra e ai cinquestelle. "Il PD fa male a se stesso, a Catania abbiamo avuto una speranza di cambiamento ma nulla è cambiato"-commenta a SUD Press il segretario del Circolo PD etneo di Picanello Gianni Villari, che si è soffermato anche su altre problematiche della città



Le ultime elezioni comunali hanno confermato il risultato negativo raccolto dal partito democratico da Roma a Torino, sino alla Sicilia. Basti pensare al caso di Giarre, dove a sedere sulla poltrona di primo cittadino è ora Angelo D'Anna il quale arrivato al ballottaggio con Tania Spitaleri, capogruppo del PD ma appoggiata solo da una parte di questo. Storia simile nella città delle ceramiche, dove a conquistare il posto di sindaco è Gino Ioppolo, del centrodestra, che ha battuto l'ex sindaco Franco Pignataro.



Un grido di allarme che dimostra quanto i cittadini siano stanchi del vecchio modo di fare politica. "Un PD distrutto, spaccato e non favorevole al dialogo", così descrive il partito Gianni Villari, segretario del Circolo PD etneo di Picanello, a SUD Press.



"Lo stato attuale del PD è penoso e sono questioni che non riguardano l'oggi ma risalgono ad anni fa- ci dice ancora Villari che continua- C'è una metamorfosi del partito, c'è un gioco di potere che in alcuni casi è proprio mascalzone. Oggi siamo dinanzi ad una situazione diventata insopportabile anche a livello nazionale. Il PD fa male a se stesso, a Catania abbiamo avuto una speranza di cambiamento ma nulla è cambiato."





Ancora una volta, il segretario del Circolo PD etneo di Picanello ritorna sull'amministrazione Bianco e in particolar modo sulla vicenda sollevata da SUD Press in merito al decreto di condanna per un cittadino catanese di 48 anni accusato di aver "importunato" il sindaco e che per questa ragione potrebbe rischiare fino a 6 mesi di carcere. "E' inammissibile- ha commentato Villari ai nostri microfoni- che si possa condannare a sei mesi una persona per questo motivo. Può esserci una sanzione ma non è giustificabile il carcere, non capisco il senso di una condanna così grave e pesante. Questa vicenda ha sollevato in me serie preoccupazioni."





"Dall'amministrazione attuale- prosegue- ci si aspettava molto di più. Non esiste più l'Enzo Bianco di una volta. Esistono una serie di tendenze per affermarsi e diventare sempre più potenti. Abbiamo personaggi abbastanza spenti, ci si promuove e basta. A questo punto ci vorrebbe un grande sforzo intellettuale da parte di tutti per poter fare emergere il partito prima che le singole personalità. Ci troviamo davanti a persone che ormai hanno atteggiamenti di comando e di potere, e sono proprio questi atteggiamenti a provocare danni enormi al partito."



Villari, che recentemente ha definito il PD senza dirigenti né democrazia, si è poi soffermato sulla figura di Enzo Napoli, segretario provinciale del Pd catanese, affermando che "il problema del partito non è Enzo Napoli. Lui sbaglia- ha poi aggiunto- perchè non c'è e vorrei che si fosse come vorrei che ci fossero anche i due vicesegretari. Napoli deve intervenire, il segretario è la testa del partito e se lui al momento non riesce a fare questo, forse è ora di cambiare. Da un lato lui è debole, dall'altro mi rendo conto che il suo ruolo è difficile perchè il partito è liquefatto."



Le polemiche intere al PD durano da anni, tra pezzi importanti che lamentano l’assenza di confronto e una direzione che non viene riunita da troppo tempo. Una diatriba che ha portato alla battaglia soprattutto dopo le dimissioni dell'assessore alle attività produttive Angela Mazzola. E' proprio il "dopo Mazzola" che ha dato via alla guerra tra PD ed ex Articolo 4. "Più che una guerra- sottolinea Villari- io penso semplicemente che i membri di articolo 4 si siano avvicinati al PD, alcuni dei quali (Sudano e Sammartino) si sono iscritti al mio Circolo. Più che il PD, la vicenda ha riguardato l'amministrazione e i rapporti con articolo 4, questo ha portato articolo 4 a fare dimettere l'assessore Mazzola per dare un messaggio: deve esserci più dialogo e il sindaco deve sapere che nessuno è il Messia, nessuno è indispensabile. Grazie a Dio si respira lo stesso." La città- continua- sembra abbandonata, se c'è la volontà di andare avanti bene, altrimenti sarò il primo ad andare via perchè non mi interessa assistere ad attacchi pesanti e quasi incivili. Diamo un taglio a tutto ciò e apriamo una fase nuova."



In conclusione il segretario del Circolo PD etneo di Picanello ha posto l'attenzione sulle elezioni comunali appena concluse che hanno portato alla vittoria esponenti del centrodestra e del Moviemento Cinque Stelle a scapito, ancora una volta, di quelli appartenenti al Partito Democratico. "A Ramacca Franco Zappalà, del PD, ha fatto un lavoro enorme- ha detto a SUD Villari soffermandosi sui casi siciliani- eppure è stato eletto un politico del centrodestra. A Giarre ci sono state altre contraddizioni. La CGIL sostiene il centrodestra e non una giovane e fresca ragazza, la Spitaleri, che ha portato un grandissimo risultato, così come Salvo Vitale che, come la CGIL, ha appoggiato D'Anna. A Caltagirone- ci dice ancora Villari- la situazione è un po' diversa. Pignataro era un'ottima candidatura, ma probabilmente non si è valutata bene la situazione."



A commentare, attraverso una nota, i risultati negativi del PD alle elezioni anche l'assessore al welfare Angelo Villari che, in linea con il fratello, dichiara: "L’esito delle amministrative 2016 consegnano un risultato negativo del Partito democratico, da Roma a Torino, passando per i comuni più piccoli siciliani. Si tratta di un grido di allarme che non può essere sottovalutato, per la sua dimensione e per il messaggio dirompente che l'elettorato ha voluto mandare – prosegue Villari – Il PD deve tornare ad essere un partito radicato nel territorio e con una forte spinta sociale e popolare. E’ inammissibile che il disagio sociale che in Sicilia ha il volto della disperazione sociale, non venga assunto come problema grave da affrontare e risolvere."



“Il presidente della Regione, che inizialmente aveva alimentato tante speranze, ha deluso ogni aspettativa di larghe fasce popolari siciliane che aspettavano, e ancora aspettano, un progetto di rilancio vero della Sicilia – sottolinea l'assessore – con al centro i temi dello sviluppo e del lavoro, priorità tra le priorità, e del sostegno alle comunità e agli enti locali che sono oggi sono la vera frontiera nel rapporto con i cittadini. Questo è il vero tema che il gruppo dirigente del PD deve affrontare se non vuole essere travolto dall'indignazione e dall'anti politica."



Oggi, dobbiamo ritornare ad occuparci seriamente dei problemi dei cittadini, ritornando a fare politiche vere e innovative per i nostri territori – conclude– la buona politica deve tornare davvero in campo, e il Pd lo deve capire non assecondando trasformismi e opportunismi che tanto danno hanno fatto al questo partito, a Roma come a Palermo".


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