
Dopo lo sbarco nel porto di Pozzallo di 281 persone, la squadra mobile di Ragusa ha identificato tre scafisti: un tunisino, un gambiano e un senegalese (VIDEO) Piccole barche in legno con a bordo 25 migranti, quasi tutti di nazionalità siriana. Tutti attratti dalla promessa dei trafficanti libici di una traversata con maggiore sicurezza. E per questo sono disposti a spendere cinque volte di più di quanto pagato dai migranti che provengono dall’Africa centrale e che affrontano la traversata del canale di Sicilia in gommone.
Insomma, diminuiscono i metri del natante e diminuiscono le persone a bordo, ma questo non cambia il risultato: le imbarcazioni sono tutte cariche all'inverosimile e ciò mette in serio pericolo di vita i passeggeri. E’ quanto ricostruito dalla squadra mobile di Ragusa che in merito allo sbarco di 281 persone giunte lunedì 11 luglio nel porto di Pozzallo ha fermato tre scafisti: un gambiano, un tunisino e un senegalese. Secondo la polizia, i tre erano alla guida di due barchini carichi di migranti. Uno dei motori delle due piccole imbarcazioni si è guastato. A quel è stato rimorchiato dal barchino funzionante, fino a quando non è giunta in zona una nave soccorritrice, che ha tratto tutti in salvo. Durante le indagini, i poliziotti hanno recuperato le foto scattate dai cellulari degli scafisti. In una di queste, i tre posano sorridenti per un “selfie”.