Il governatore siciliano ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans il contenuto dell'intesa siglata il 10 settembre ad Agrigento con il premier Matteo Renzi (nella foto). "Oltre 2 miliardi sono per opere cantierabili già nel 2016-2017" Mille e cento cantieri. Finanziamenti per quasi 5,6 miliardi di euro. Sono i numeri del Patto per la Sicilia siglato il 10 settembre nella Valle dei Templi di Agrigento tra il premier Matteo Renzi e il governatore siciliano Rosario Crocetta. "La programmazione complessiva del Patto con il Sud che sono concepite all'interno di assi prioritari che abbiamo scelto ammonta a 7,5 miliardi. Oltre 2 miliardi sono per opere cantierabili già nel 2016-2017. Sono un pò più delle somme per le Olimpiadi", ha detto Crocetta illustrando in conferenza stampa a Palazzo D'Orleans a Palermo il contenuto del Patto. "Cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto dire che non volevamo queste opere per i rischi nella gestione?", ha aggiunto il presidente della Regione riferendosi senza mai citarla alla scelta del sindaco di Roma Virginia Raggi che ha detto no alle Olimpiadi 2024 nella Capitale. "La scommessa si fa con la trasparenza - ha aggiunto - e con i patti di legalità, che faremo coinvolgendo le forze dell'ordine per sottoporre a monitoraggio costante queste opere". I cantieri “saranno distribuiti in tutta la Regione", ha precisato Crocetta aggiungendo che "con la giunta di mercoledì, abbiamo avviato definitivamente le attività del Patto. Al termine delle verifiche, possiamo affermare che includerà mille cantieri, anzi 1100 per la precisione, e saranno distribuiti in tutto il territorio della Sicilia". Nel biennio 2016-17 verranno spesi 2 miliardi e 320 milioni. I cantieri saranno articolati per area di intervento non solo tematiche, ma anche geografiche, e le attività potranno interessare più Comuni. "Ci sono opere sovracomunali che verranno gestite dalla Regione - ha proseguito - altre dai Liberi consorzi e altre ancora di riqualificazione urbana che saranno gestite dai Comuni. Moltiplicheremo gli enti di gestione delle attività -ha aggiunto- in modo da mettere in campo il pluralismo più diffuso e consentire agli assessorati competenti l'attività necessaria di controllo". Quasi seicento milioni di euro saranno destinati al dissesto idrogeologico, oltre 462 milioni di euro per Acque e Rifiuti, 223 milioni di euro per le infrastrutture strategiche viarie, 193 milioni di euro per interventi su Beni culturali, 175 milioni per la viabilità, 163 milioni per la riqualificazione urbana, 151 milioni di euro per le aree industriali, 120 milioni per il territorio, 60 milioni per l'edilizia pubblica, 50 milioni di euro per i contratti di sviluppo, 49,8 milioni per l'impiantistica sportiva, 45 milioni per le infrastrutture portuali, 23 milioni per il turismo, 8,5 milioni per la ricerca e 3,1 milioni per l'energia alternativa.