Nel panorama dei beni culturali catanesi continuano a trovarsi al centro dei riflettori quelli che sono stati restaurati ma inspiegabilmente rimangono chiusi. L'Associazione Etna 'Ngeniousa ha di recente segnalato la vicenda del museo casa Vaccarini, attualmente non fruibile. Solo una mostra nel 2015 e per anni utilizzato come deposito di materiali di scarico La casa dell’architetto Giovanni Battista Vaccarini, edificio in stile barocco in pieno centro storico di Catania rappresenta l’ennesimo esempio di bene culturale restaurato, proto per essere fruito, ma, inspiegabilmente, perennemente chiuso al pubblico. L’associazione Etna ‘ngeniousa ha segnalato la situazione del museo casa Vaccarini che da anni riversa in questo stato: dunque abbiamo soldi spesi per restaurare e poi il bene resta inaccessibile. Un ritornello già sentito.
A Catania sembra proprio che non si sappia come valorizzare e prendersi cura dell’arte e accrescere l’economia della città.
L'edificio, simbolo della rinascita barocca catanese, è distribuito su diversi piani e presenta un suggestivo loggiato. “Era stato sistemato e restaurato – afferma Oreste Lo Basso, vice presidente dell’associazione Etne ‘ngeniousa – poi utilizzato una volta sola per una mostra e per tanti anni è stato usato come deposito di materiali di scarico. Osservando l'edificio, che si trova alle spalle della facoltà di Scienze Politiche, non si può fare a meno di notare la desolazione a cui è destinato: cancelli, porte e finestre rigorosamente chiusi, non si può entrare, non ci sono custodi e di conseguenza non si può vedere il museo casa Vaccarini all'interno. Con quella mostra il museo rimase aperto per sei giorni, ma da allora fino ad oggi è rimasto chiuso al pubblico, tant'è che dal 2015 a oggi il manifesto non è ancora stato tolto. E'chiaro che un bene culturale di questo tipo anche se è stato restaurato, ma continua a restare chiuso al pubblico, senza essere periodicamente sottoposto a lavori di manutenzione, presenta delle parti di alcune facciate che si stanno iniziando a sgretolare. Ci si augura che l'arte possa essere valorizzata a dovere.
Ora invece è proprio chiuso, il restauro è avvenuto ma senza capire il motivo non è fruibile al pubblico. L'ente responsabile di questo bene è la Regione”.
Dal lato del loggiato si nota un grande manifesto con scritto "Volti e luoghi della Catania letteraria - da Giovanni Verga a Giuseppe Bonaviri". Il manifesto fa riferimento ad una mostra svoltasi lo scorso anno, dal 3 all'8 dicembre 2015, che all'epoca venne curata da Fulvia Caffo, penultima sovrintendente ai Beni Culturali.