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Istituto "Sante Giuffrida": la replica e le strumentalizzazioni che non ci appartengono

07-03-2017 16:08

Stefania Baudo

Cronaca, catania, replica, viale africa, cristaudo, maresciallo salvo mirarchi, sindacati amt,

Istituto "Sante Giuffrida": la replica e le strumentalizzazioni che non ci appartengono

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Dopo l'attenzione dedicata all'iniziativa organizzata dalle mamme della scuola "Sante Giuffrida" di Viale Africa, diamo spazio alla replica del Consiglio di Istituto della scuola, i quali hanno preso le distanze dal nostro articolo, accusandoci di strumentalizzazioni che non ci appartengono affatto. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ANCHE L'INTERVENTO DI UN GENITORE: ENRICO TRANTINO.



Avevamo dedicato ampio spazio alla lodevole iniziativa portata avanti dalle mamme degli alunni dell'istituto "Sante Giuffrida", con l'obiettivo di raccogliere fondi destinati al rifacimento della recinzione del muro di confine della scuola, per garantire maggiore tranquillità ai bambini all'interno della struttura scolastica. L'istituto, infatti, si trova in Viale Africa, una zona centrale di Catania che, tuttavia, non è risparmiata di notte da prostituzione e microcriminalità, come riconosciuto dagli stessi genitori.



Qualche giorno dopo riceviamo una replica che ci ha francamente spiazzati, in quanto sono stati palesemente fraintesi i nostri intenti di informazione e di collaborazione alla costruzione di una città migliore.



Nella nota a noi pervenuta, si afferma che "i genitori degli alunni frequentanti la scuola disconoscono con forza le affermazioni contenute in detto articolo e ne ripudiano la paternità." Eppure sono state proprio alcune delle mamme ad illustrare la loro iniziativa, rilasciando dichiarazioni al nostro giornale: pertanto, ci duole fortemente constatare come si sia fatto un passo indietro in tal senso.



Inoltre, nel comunicato, si evidenzia come "la Fiera dell’Artigianato, nata da iniziativa dei genitori e per la quale la dirigenza e i docenti hanno fornito appoggio, consentendo l’uso dei locali scolastici e l’allestimento dell'iniziativa, nasce dalla volontà dei genitori di dare il proprio contributo in un’ottica di assoluta collaborazione con l’amministrazione comunale." I rappresentanti della "Sante Giuffrida", precisano anche che "di concerto con l’amministrazione comunale, si era deciso che il ricavato della fiera avrebbe rappresentato un contributo di bambini, genitori e insegnanti per la realizzazione di lavori di cui entrambi i plessi scolastici necessitano e per i quali l’amministrazione si era già impegnata a reperire fondi."



In realtà, proprio in relazione alla collaborazione da parte dell'Amministrazione Comunale, occorre prendere atto di come da settembre si attendono gli interventi per rafforzare la recinzione della scuola: in quel periodo si verificarono dei veri e propri atti vandalici e accade non di rado che estranei si introducano all'interno della struttura dall'ingresso secondario. Le stesse mamme hanno dichiarato che il Comune ha stabilito dei fondi per alzare la recinzione, ma non è ancora chiaro quali voci di bilancio saranno destinate alla copertura di tali spese. Intanto sono passati sei mesi e la situazione è immutata: è quantomeno lecito nutrire dei dubbi sulla reale collaborazione da parte dell'Amministrazione Comunale? La recinzione esiste, ma è in grado di mettere al sicuro i piccoli alunni della scuola? Francamente no.



Infine, nella nota emergono parole che ci lasciano l'amaro in bocca, soprattutto vista l'assoluta buona fede del nostro intervento: "i genitori, gli insegnanti e la dirigenza  non accettiamo che lo spirito dell’evento, nato come formula di partecipazione attiva di tutti coloro che gravitano nella scuola, sia stato dai mass media mal inteso e apparentemente strumentalizzato quale  iniziativa nata in contrapposizione e, addirittura, in sostituzione all’amministrazione comunale , volendo essere piuttosto un esempio di sinergia fra le istituzioni scuola/famiglie/comune, la sottolineatura del valore della collaborazione e del dialogo per i nostri figli/studenti nel rispetto delle Istituzioni.



In particolare noi genitori, consideriamo l’Istituto Sante Giuffrida di Catania un luogo di istruzione ed educazione che i nostri figli hanno il privilegio di frequentare di cui ci sentiamo parte e di cui sposiamo l’unica politica che vi campeggia, quella del dialogo, della  collaborazione e del  rispetto delle Istituzioni in quanto tali, indipendentemente dal colore."



Ogni qual volta denunciamo il degrado, le inefficienze, le incongruenze a Catania e in qualunque altro luogo, il nostro obiettivo non è mai porci contro questa o quell'amministrazione per partito preso. Amiamo le Istituzioni, ne riconosciamo la sacralità e, per la trasparenza che ci caratterizza, non possiamo tacere di fronte a situazioni inaccettabili. Tutto nell'interesse della città e al solo fine di migliorarla. In questo caso nell'interesse dei bambini che, crescendo, assumeranno sempre più ruolo attivo all'interno della società. E tutelare loro, davvero, significa indubbiamente puntare ad un futuro migliore.


Sull'argomento riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un genitore, l'avvocato catanese Enrico Trantino:

"


Sono un genitore della Sante Giuffrida. Ho condiviso l’idea del progetto, cui ha partecipato con entusiasmo anche mio figlio, per insegnare ai bambini l’idea di contribuire ai bisogni di una comunità. Ma trovo stucchevole la difesa d’ufficio di un’Amministrazione comunale che aveva assunto precisi impegni a inizio anno scolastico, ma che ancora non avrebbe trovato i fondi. Vengo vessato – come tutti – da esose tasse comunali. Ciò nonostante sono pronto a compiere ogni sforzo per restituire ai bambini un’idea di scuola, in cui il giardino – unico sbocco all’aperto – non sia simbolo di un divieto e dell’incapacità di risolvere gli inconvenienti da parte di chi dovrebbe attivarsi. L’amministrazione comunale si è impegnata a reperire i fondi? Basterebbe, tra le tante cose che si possono fare, evitare di realizzare i periodici make up alla pista ciclabile. Quindi, ottima l’iniziativa di mamme e dirigenti scolastici; ma non c’è bisogno di difendere chi, invece, ha precise responsabilità nel non adempiere immediatamente ai propri doveri."

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