Sconfitta casalinga contro la Casertana, bestia nera dei rossazzurri avendo bissato il successo della gara d’andata con il 2 a 1 che ha chiuso male il 2017 etneo, e Lecce che allunga nonostante il pareggio di Trapani. Ora la sosta e il tempo per agire sul mercato e recuperare gli infortunati, perché al rientro si va proprio a Lecce “Casa dolce casa”. Vecchio adagio che richiama alla protezione e alla sicurezza che le mura amiche dovrebbero sempre conferire, specie nei momenti importanti e decisivi. Frase che fino alla stagione scorsa rispecchiava, anche troppo, la natura storica del Catania, squadra che ha quasi sempre fondato le proprie fortune sul vecchio e rassicurante “Massimino”, teatro della maggior parte delle giornate di gloria rossazzurre. Purtroppo, proprio quando il “tabù” trasferta è caduto, dando al popolo etneo una squadra capace di far punti anche in trasferta, divenendo così davvero competitiva per la promozione diretta, proprio nelle gare in casa i ragazzi di mister Lucarelli hanno iniziato a mancare i grandi appuntamenti. Sin dalla sconfitta contro la Leonzio, fino a giungere al 2 a 1 contro un’ordinata Casertana, ogni qual volta l’occasione sembrava imperdibile, davanti ai propri tifosi, giocando sapendo di poter accorciare sulla diretta concorrente, il Catania ha steccato. Anche stavolta approccio alla gara non dei migliori, con una retroguardia che prima è troppo molle concedendo il tiro da fuori a Stefano Padovan, poi si distrae sul taglio dello stesso Padovan con Aya che tarda a tenere la linea alta, ritrovandosi così sul 2 a 0 sotto dopo neanche 15 minuti. Non basteranno né l’immediato gol di Fornito, con il quale la barca sembrava poter essere rialzata, né gli ingressi dei rientranti Di Grazia e Lodi a recuperare lo sbandamento iniziale, rendendo una giornata di possibile gioia e speranza, in una di sfiducia e amarezza. Purtroppo, dopo ormai molte prove del nove fallite da un gruppo dall’ottima qualità tecnica, ma particolarmente sfortunato con gli infortuni (ancora ai box Russotto e Bogdan con Di Grazia, Caccetta e Lodi a mezzo servizio), ed anche con una ormai netta difficoltà nello sfruttare il momento propizio, è il momento di fare i conti con il vero livello della rosa costruita in estate, certamente profonda e competitiva, ma forse non ancora sufficiente per ottenere il primo posto del girone. Alla ripresa post sosta invernale, lunga quasi un mese, buono per recuperare al meglio alcuni dei tanti titolari malconci, il calendario ci darà l’occasione di avere una risposta definitiva o quasi sulle reali chance rossazzurre per la corsa alla B diretta: Lecce Catania, scontro diretto che con già 4 punti di ritardo potrebbe essere una vera e propria ultima spiaggia. In caso di vittoria, si cancellerebbero tutte le paure, riconducendo questa sconfitta ad un incidente di percorso causato anche dal caso, dagli infortuni e dai troppo panettoni mangiati; in caso contrario, sarà conveniente iniziare a pensare a difendere la fondamentale seconda piazza in chiave playoff da un Trapani in ottima forma, giungendo alla conclusione che il Lecce è superiore sia per maturità che per quadratura tecnico-tattica. Un mese e qualche risposta inizierà ad esserci su questo campionato da ottovolante di Lodi e compagni.