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Medici vittime di continue aggressioni: un vero e proprio bollettino di guerra

27-06-2018 03:04

Tania Dipietro

Cronaca,

Medici vittime di continue aggressioni: un vero e proprio bollettino di guerra

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E' preoccupante il quadro che emerge  dalle indagini condotte da Inail e Fiaso: sempre più medici e personale ospedaliero vengono aggrediti sul posto di lavoro. 



Secondo i dati raccolti dall’Inail nel 2018, ogni giorno si contano almeno tre aggressioni ai danni di personale sanitario e medico durante lo svolgimento delle proprie mansioni.



Sarebbero circa 3 mila le aggressioni annue secondo gli studi condotti dalla Fiaso - Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere.



Una situazione insostenibile per chi opera nella pubblica sanità che ha spinto il ministero della Salute ad aprire un osservatorio permanente al fine di monitorare questa ormai acclarata e difficile condizione che sembra ripetersi con sempre maggiore frequenza.



Si delineano spesso situazioni in cui il professionista in servizio, intento nel prestare assistenza e cure ai pazienti, diventa il capro espiatorio sul quale riversare la collera di chi è vittima (a sua volta) di lunghe liste d'attesa o semplicemente diventa il bersaglio designato di atteggiamenti delinquenziali che rispecchiano il sottosviluppo di alcune aree cittadine. Eppure la professione medica  si prefigge il nobile fine di salvare vite e prestare cure alle persone che ne hanno necessità, indistintamente, anche nelle zone più “difficili” di Catania dove degrado culturale e microcriminalità la fanno purtroppo da padroni.



Nell'ultimo anno, solo nel capoluogo Etneo, la lunga lista del personale ospedaliero malmenato durante il turno di lavoro si presenta come un vero e proprio bollettino di guerra, con alcuni casi particolarmente gravi:


  • 01/01/2017. Un medico del pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele, venne assalito da cinque persone mentre si trovava seduto davanti al computer e preso a pugni e schiaffi. Il movente delle percosse inflitte al professionista sarebbe stato il suo rifiuto di fornire i dati sensibili di una paziente che era stata coinvolta in un sinistro stradale con la consorte di uno degli aggressori.
  • 18/09/2017. E' toccato ad una dottoressa in servizio presso la guardia medica di Trecastagni, sequestrata per ore e violentata da un 26enne disagiato di Santa Venerina.
  • 14/03/2018. Due medici che prestavano servizio nel pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele vennero aggrediti dai familiari di un paziente presentatosi in gravi condizioni al nosocomio. Ad innescare l'atteggiamento malavitoso della famiglia sarebbe stato l'invito ad uscire dalla stanza onde permettere al personale di soccorrere adeguatamente il paziente.
  •  14/06/2018. Sempre al pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele, un vigilantes della Sicurtransport è stato picchiato da un pregiudicato al quale aveva intimato di spostare lo scooter parcheggiato in zona con divieto di sosta.
  • 16/06/2018. L'ospedale Garibaldi è teatro dell'ennesimo atto di violenza ai danni di altri 2 vigilantes che vi prestavano servizio.

Anche Cgil, Funzione Pubblica e Filcams Cgil di Catania hanno condannato i descritti episodi di ingiustificata brutalità ed espresso solidarietà alle vittime.



Si moltiplicano gli appelli di sindacati e associazioni di consumatori per attivare task force in Prefettura che collabori coinvolgendo le forze dell'ordine e le istituzioni locali al fine di organizzare valide strategie che possano fermare questo fenomeno di gratuita violenza.: ma niente di concreto pare si riesca a fare.




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