Fiera abusiva degli animali a Biancavilla, nel 2016 finisce con lesioni e furto con strappo. Le vittime ne denunciavano l’illegalità: all’attesa udienza il P.M. chiede aggravanti per i capi d’accusa ed il giudice rinvia a giudizio per il prossimo 19 luglio. Con 18 imputati e 9 richieste di costituzione di parte civile, prosegue il procedimento penale riguardante i fatti accaduti a Biancavilla nell’ottobre 2016. Lo scorso 7 giugno la tanto discussa udienza venne rinviata per un difetto di notifica nei confronti di alcuni imputati, ieri si è finalmente regolarmente svolta innanzi al giudice per le indagini preliminari in merito ai reati commessi due anni or sono alla fiera del bestiame. La fiera abusiva di animali che si teneva da anni a Biancavilla nei pressi di Piazza Don Bosco è stata teatro nel 2016 di scene degne di un film western, di quelli in cui ognuno si fa giustizia con le proprie mani ed in un contesto totalmente privo di legalità e purtroppo anche di autorità, considerato che tra gli imputati ben 8 sono vigili urbani, denunciati per omissione in atti d’ufficio e minacce (quest’ultimo reato, nello specifico, contestato proprio al comandante della Polizia Locale Vincenzo Lanaia). Altre 10 persone sono state accusate, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, furto con strappo. Ad essere aggrediti furono il maresciallo dei carabinieri di Biancavilla Guido Costigliola, intervenuto per ovviare al mancato intervento della polizia locale, la responsabile provinciale LAV Angelica Petrina che più volte aveva denunciato all’amministrazione lo svolgimento abusivo dell’evento ed i maltrattamenti subiti dagli animali, infine anche l’avv. Pilar Castiglia, intervenuta in supporto della LAV che si è vista alzare le mani e derubare di borsa e telefonino mentre cercava di chiamare i soccorsi. Tutti gli avvocati difensori si sono trovati concordi nel chiedere al GIP Carlo Cannella, l’estromissione dal processo come parti civili di varie associazioni (animaliste, ambientaliste e antiviolenza) in quanto sprovviste di valida delibera emessa dai propri organi esecutivi. Questa posizione è stata respinta dalla decisione del giudice che ha ribadito come non vi fosse alcuna necessità di mettere in dubbio che la manifestazione di volontà di ciascun presidente non corrispondesse a quella dell’associazione stessa, tuttavia le richieste di costituzione di parte civile di alcune “no profit” sono state considerate non ammissibili ma per altre motivazioni di natura meno formalistica: LIDA Gela Onlus e Save The World sono state ritenute troppo distanti dal locus commissi delicti e non competenti per territorio, invece per L’altra Zampa e Lega Nazionale per la Difesa del Cane sembra non sussistere corrispondenza tra il danno lamentato e gli scopi statutari dell’associazione. Infine è stata rigettata anche la richiesta del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, stante che l’avvocatessa Castiglia in occasione dei fatti non stava esercitando la funzione di legale ma di presidente di un’associazione protezionistica. Ad essere legittimate invece sono le richieste di : Inaspettata per la difesa la richiesta del P.M. di procedere con la modifica di alcuni capi d'imputazione, il furto viene esteso a rapina aggravata a carico di Nicola Nimissale, Salvatore Ventura e Natale Ponticello. Lo stesso capo d'imputazione verrà contestato a Pietro Tomasello ma con autonomo procedimento. Confermato per gli stessi soggetti anche il reato di lesioni cagionate alle due donne. Il prossimo 19 luglio dunque potrebbe essere una data decisiva nell'ambito di questa deplorevole vicenda costata 30 giorni di prognosi per le lesioni subite sia all'avvocatessa Castiglia che alla responsabile LAV Angelica Petrina, per non parlare delle ingiuste sofferenze patite per anni da poveri animali che nessuno sino ad allora aveva sentito il dovere di impedire.