A Solarino si è concluso oggi l’ultimo dei quattro tornei consecutivi del circuito professionistico femminile di tennis. Un evento unico in tutto il sud Italia, al quale non poteva certamente mancare il Presidente della Federtennis Sicilia Gabriele Palpacelli. In un’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Sudpress, Palpacelli ha fatto il punto della situazione sul movimento tennistico siciliano. Presidente, partiamo da una sua considerazione riguardo agli Internazionali Femminili di Solarino. Gli Internazionali Femminili di Solarino rappresentano davvero un’opportunità importante per le nostre atlete non solo di conquistare preziosi punti validi per la classifica mondiale, ma soprattutto di potersi confrontare a questi livelli con giocatrici straniere senza dover intraprendere viaggi lunghi e dispendiosi a livello economico. Ringrazio dunque l’intero staff organizzativo di questa straordinaria manifestazione ed in particolar modo il direttore del torneo Renato Morabito. Andando più sul generico, qual è l’attuale situazione del tennis in Sicilia? La situazione del tennis in Sicilia è sicuramente positiva. Chiudiamo un anno che definirlo storico è poco: un nostro atleta, il palermitano Marco Cecchinato, ha raggiunto le semifinali del Roland Garros 40 anni dopo l’impresa ottenuta dall’italiano Barazzutti; siamo estremamente orgogliosi di questo ragazzo, nato e cresciuto nella nostra splendida terra, il quale oltre ad aver raggiunto la semifinale degli Open di Francia ha anche vinto quest’anno due tornei ATP chiudendo la stagione al 20° posto. Dietro di lui tantissimi altri atleti ed atlete: tra questi vorrei menzionare Salvatore Caruso, reduce da una splendida annata condita dal primo titolo ATP Challenger in carriera e dalla sua prima qualificazione in un torneo del Grand Slam agli Australian Open. Insomma, un movimento certamente in grande salute sia dal punto di vista tecnico che organizzativo e proprio i tornei di Solarino, assieme al Challenger di Caltanissetta ed al ritorno a partire dal 2019 del torneo WTA a Palermo, dimostrano come la Sicilia sia assolutamente al passo con le migliori regioni d’Italia. Crede che vi sia una carenza di investimenti ed infrastrutture in Sicilia? Sicuramente la questione dell’impiantistica rappresenta un problema abbastanza serio. E’ innegabile il fatto che in Sicilia manchino, o quantomeno ci sia carenza di impianti che potrebbero invece permettere un maggiore sviluppo di questa disciplina. Ma questi purtroppo sono discorsi che riguardano la politica ed altro. Da uomo di sport non posso far altro che augurarmi che ci si renda conto che creare impianti sportivi, oltre a dare la possibilità a tanti giovani di avvicinarsi al mondo del tennis, sarebbe anche una grossa opportunità di lavoro in una terra che, da questo punto di vista, offre davvero poco. Presidente, chiudiamo con una battuta: a quando un torneo internazionale di tennis a Catania? Bella domanda. I tornei internazionali nascono grazie alla volontà sia degli organizzatori che, soprattutto, degli investitori. Per creare un torneo di un certo rilievo ci vogliono davvero degli sforzi organizzativi non indifferenti e senza aiuti economici è impensabile realizzare ciò. Io credo che Catania sia matura per ospitare un evento tennistico importante, sia per la grandezza della città che per quello che rappresenta nel panorama del tennis siciliano. L’auspicio è che anche Catania possa avere presto manifestazioni internazionali di alto livello.