I furti al parcheggio del Policlinico non si fermano. E a nulla sembrano servire “addetti alla sicurezza”, sbarre di ingresso e telecamere, perché i motorini continuano comunque ad essere rubati: venerdì scorso così come nel lontano 2018. Analizziamo insieme quest’ennesimo caso di “ordinaria criminalità” per scoprire che forse, anche chi non proprio dovrebbe, si sta quantomeno abituando a questa situazione.
“Si sono portati via un pezzo della mia storia... della mia vita!”. Questo è ciò che ha rappresentato, per il signor Gaetano Patanè, il furto della sua amata vespa – avvenuto venerdì scorso nell'area parcheggio moto davanti al padiglione A del Policlinico.
“Alle ore 8 e 20 circa di giorno 4 settembre sono arrivato al Policlinico, avevo un impegno di lavoro al padiglione di fronte al parcheggio, in Oncologia.
Ho parcheggiato la mia vespa negli spazi designati alle moto [slot non a pagamento, ma sorvegliati dalla ditta Eco-Tourist n.d.r] legandola al palo con la catena. Quando sono tornato a riprenderla, un’ora dopo, non c’era più. Né la moto, né la catena, che sicuramente è stata tranciata”
A questo punto voi cosa avreste fatto?
“Abbastanza scosso sono andato a parlare con l’addetto alla vigilanza dell’Università che inizialmente mi ha diciamo così “liquidato” in modo abbastanza scontroso."
"Così sono andato a chiedere all’addetto al parcheggio che – abbastanza rassegnato – mi ha allargato le braccia e suggerito di chiamare i carabinieri. Loro sono responsabili delle aree a pagamento, quindi non ha potuto farci più di tanto."
“Al Commissariato di Nesima in Piazza Eroi d’Ungheria, appena ho detto di essere stato derubato della mia vespa, l’addetta con cui ho parlato mi ha subito risposto: “e siamo a due, è stata rubata un’altra moto d’epoca la settimana scorsa, nello stesso posto”.
"E poi, un altro suo collaboratore ha prontamente aggiunto: “Non è che possiamo fare un indagine per ogni moto che viene rubata al policlinico, sono centinaia”, parafrasando magari perché non ricordo le parole esatte, ma il senso era proprio questo."
Un cittadino che si sente dire in faccia queste cose come dovrebbe reagire, cosa dovrebbe pensare?
“Io che sono stato derubato non posso sentirmi dire certe cose, allora perché io vi pago lo stipendio? Io capisco magari queste dinamiche, ma non posso sentirmelo dire così in faccia”
“Scoraggiato, ho comunque fatto regolarmente la denuncia. Mi è stato detto che saranno anche visionate le registrazioni delle telecamere del parcheggio, che sono di competenza del Policlinico”
In un modo o nell’altro, speriamo che comunque la vespa venga ritrovata; ma soprattutto che venga fatto qualcosa di serio a monte affinchè i furti non si verifichino nuovamente.
Se avete notizie in merito vi invitiamo a contattare i numeri di riferimento:
Gaetano Patanè: 320/0621457
Roberto Patanè: 368/661477