Bhe, quello che capita da queste parti va oltre ogni immaginazione.
Ed è accaduto anche questo che raccontiamo.
Come noto la giunta regionale presieduta da Renato Schifani sta procedendo alla girandola di nomine che riguardano una miriade di società partecipate o controllate e, tra le più delicate, le aziende sanitarie.
Lo scorso 29 dicembre, con delibera 609, la giunta regionale ha provveduto, su istanza dell'assessore competente alla salute Giovanna Volo, a trasformare i direttori generali delle varie aziende ospedaliere in scadenza di contratto in commissari straordinari.
E sin qui ci siamo.
All'ASP di Catania il direttore generale uscente è il dr. Maurizio Lanza, che così, come detto, diventa commissario straordinario della stessa ASP.
E si insedia con delibera n.1 del 1 gennaio 2023: buon Capodanno.
Immediatamente dopo il suo insediamento il dr. Lanza provvede con due sue delibere, la 2 e la 3 dello stesso 1 gennaio, a nominare il dott. Antonino Rapisarda quale direttore sanitario ed il dott. Giuseppe Di Bella quale direttore amministrativo.
Si tratta in realtà di una conferma.
Ma, e qua scatta il pasticcio, il dr. Lanza, evidentemente senza neanche leggere la delibera di giunta che nominandolo gli forniva i poteri e relativi limiti, effettua queste due importanti e parecchio remunerate nomine assegnando una scadenza di ben tre anni e con tale scadenza stipula i relativi contratti con i due professionisti, che a questo punto diventano titolari di diritti giuridicamente vincolanti per l'ASP: hanno in mano un contratto triennale. Punto.
Il problema è che la delibera di giunta che ha nominato Lanza e gli altri commissari conteneva limiti ben diversi alla facoltà di nomina:
Quindi, la giunta regionale, opportunamente, fissava già e chiaramente termini stringenti per gli incarichi straordinari in questione, mentre il dr. Lanza, unico caso in Sicilia, ha avuto la brillante e rapidissima idea di impegnare l'ammistrazione per ben tre anni, e si tratta di centinaia di migliaia di euro.
La pubblicazione di queste delibere di nomina ha immediatamente scatenato le reazioni degli uffici dell'assessorato e il dr. Lanza ha quindi provato a rimediare emanando due delibere, la 20 e 21 del 7 gennaio, con le quali prova a modificare la durate dei contratti dei direttori sanitario ed amministrativo, adeguandoli alle direttive della giunta regionale.
Però, come detto, i due professionisti hanno già in mano i contratti che per i prossimi tre anni gli garantiscono indennità di tutto rispetto.
Ora, se quei contratti saranno dichiarati comunque efficaci, chi li pagherà?