Quello che sta accadendo in Italia è davvero difficile da raccontare, non si sta capendo niente e l'unica cosa chiara è che sta peggiorando tutto: inflazione alle stelle, salari ai minimi storici, infrastrutture strategiche al collasso, blackout generali dovuti ad incuria negligente, occupazione sistematica di ogni spazio di potere pubblico, sbarchi migratori al massimo storico e sistema di accoglienza completamente saltato, reati in aumento drammatico…si potrebbe continuare per pagine e pagine.
Veniamo all'ultimo caso, quello del caro benzina, che di per sé è già drammatico ma sconfina nella parodia a sentire le dichiarazioni del ministro competente, si fa per dire, quello delle Imprese Adolfo Urso, e con lui l'altro patriota Manlio Messina, entrambi intervenuti al TG1 con dichiarazioni che…"non le definiamo" perché supereremmo il limite della continenza:
Il primo dato allucinante i 1.230 controlli effettuati dalla Guardia di Finanza alle pompe di benzina, con 786 irregolarità: pazzesco, il 56%, più della metà sono scorretti? Bah!
Poi le incredibili dichiarazioni, al limite della…no, abbiamo detto che non le definiamo.
In pratica i due esponenti di Fratelli d'Italia, uno nientemeno ministro per le Imprese, Adolfo Urso, e l'altro Vice Capo Gruppo Vicario alla Camera dei Deputati, Manlio Messina, sono arrivati ad affermare che il prezzo della benzina praticato in Italia, ormai stabilmente vicino ai 2 euro/litro, sarebbe più basso della media europea.
Il ministro poi arriva alla “nonladefiniamo” spiegando che “se il prezzo fosse depurato dalle accise…”, come dire che se i loro nonni avessero avuto le ruote sarebbero stati carretti…
Inutile provare a far capire loro che gli italiani la benzina la pagano con tutte le accise che loro stessi avevano promesso di abrogare e che, come con tutto il resto, hanno lasciato invariate, ed anzi gravate da iva in crescita.
In realtà le dichiarazioni che “nondefiniamo” sono talmente esagerate nella loro “chenondefiniamo” da risultare da un lato offensive per le funzioni che esercitano, da un altro esempio difficilmente superabile del livello “chenondefiniamo” raggiunto dai vertici di questo Stato ormai ben oltre l'operetta.
Ovviamente le affermazioni sono smentite dai numeri, ed in realtà il prezzo della benzina praticato in Italia, al netto di tutte le scorrettezze rilevate dalla GdF che chissà a quanto la porterebbero, è ben più alto della media Europea e si colloca al 5° posto tra i più cari.
La media europea si ferma a 1,535 euro, mentre in Italia il prezzo medio è di 1,937, oltre il 26% in più della media e ben il 44% in più del prezzo più basso che è praticato nella vicina e turisticamente concorrente Malta.
Il ministro afferma inoltre che i prezzi italiani sarebbero più bassi di quelli spagnoli, francesi e tedeschi ed anche questa è una “chenondefiniamo”: paghiamo in più quasi il 15% della Spagna, il 4,4 della Germania e il 2,3 della Francia.
Da rimanere basiti, davvero.
Poi arriva il CODACONS, l'assocazione nazionale dei consumatori alza il tiro e denuncia direttamente il ministero per l'Economia, retto dal leghista Giancarlo Giorgetti, per appropriazione indebita ed aggiottaggio con speculazione in danno degli utenti.
Il CODACONS rileva come il prezzo della benzina sia salito di nuovo oltre i 2 euro e lamenta come il governo, a dispetto dei proclami elettorali, faccia cassa sui rincari.
Dichiarano i vertici dell'associazione: “Siamo alla follia, il governo si prende meriti che non esistono e fa i conti come se le accise non esistessero. Ma gli italiani le pagano ogni giorno anche se loro avevano promesso di eliminarle.”
Torna quindi ad attaccare il Codacons sul caro-carburanti, che ha provocato nelle settimane cruciali dell’estate prezzi salatissimi sulle strade e sulle autostrade italiane; l’Associazione, di fronte all’immobilismo delle autorità preposte, ha presentato una denuncia nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana.
“Dopo il sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti - che l’esecutivo a quanto pare non giudica allarmante, considerandolo al netto delle accise - è davvero incredibile assistere alla scena di un Governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo; tutto questo mentre gli italiani, ormai rassegnati al salasso, si ritrovano dissanguati alla pompa di benzina.”
E prosegue la nota: "Qualcuno infatti deve ricordare al ministro e al Governo che le famiglie non pagano il prezzo depurato dalle accise ma quello reale: devono sopportare un prezzo medio di 2 euro al litro, quasi 3 euro nelle peggiori delle ipotesi, senza che nessuno finora sia stato capace di fermare l’arrampicata dei prezzi. L’incoerenza, insomma, regna sovrana: se per il Governo la colpa è delle accise, ora la promessa di cancellarle – fatta in abbondanza negli anni passati da diversi esponenti del Governo attuale – è sparita nel nulla. Un circo dell’assurdo di cui fanno le spese, al solito, gli italiani.
Proprio per tutelare i diritti dei cittadini, quindi, il Codacons presenta oggi una denuncia al Ministero dell’Economia e delle Finanze con diffida a congelare gli introiti delle accise, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori."
Bah…